Original Characters: Ophelia Hargreaves Chronicles
Personaggi: Ophelia e Demetra Hargreaves
Prompt: Ricordo + Slice of lifeLa giornata era ormai giunta praticamente al termine, e da sua sorella Ophelia nessun segno di vita.
Demetra ci aveva sperato, ma sapeva anche che la maggiore si stava facendo in quattro per lei, e non si sarebbe certo mostrata offesa per non aver ricevuto nemmeno una telefonata quel giorno.
Nic era stato carinissimo, aveva comprato una torta solo per loro due e vi aveva apposto due candeline a forma di numero venti, lasciandola piacevolmente stupita. Inoltre le aveva regalato un bellissimo portafoto dal gusto antico in cui aveva inserito una vecchia istantanea delle due sorelle Hargreaves. Si era decisamente commossa nel vederla ed una serie di dolci ricordi l'avevano avvolta, cullandola nel loro tepore.
Solo che poi era venuta l'ora di andare a letto, e la malinconia era subdolamente sopraggiunta.
Ophelia le mancava da morire, e la sentiva distante non solo perchè fisicamente vi erano interi continenti a dividerle, ma anche perchè la sorella sembrava sempre più diversa dalla persona che aveva sempre avuto al proprio fianco.
Era questo a martellarle davvero la testa, più che il mancato augurio, ed era questo a farle paura. Era come guardare in una voragine nera di cui non si poteva vedere il fondo: allo stesso modo Demetra non poteva sapere quanto le cose sarebbero mutante ancora.
E la sua mente non potè che portarla indietro nel tempo, a ben undici anni prima.
Si trovava in una casa diversa, in uno Stato diverso, ma la vita da reclusa era sempre la stessa, anzi no, era molto più triste all'epoca, poichè i suoi genitori rendevano tutto più penoso, ricordandole costantemente quanto fosse brutto e cattivo il mondo, quel mondo cui lei agognava e che non poteva avere per via del proprio aspetto. Peccato che proprio coloro che l'avevano messa al mondo, per primi, non avevano mai accettato quel musino di gatto.
Lo detestavano, poichè ricordava loro costantemente quanto fossero stati ingordi dopo aver avuto già una prima figlia su cui i segni della maledizione che gravava sulla loro famiglia non erano comparsi.
Già.
Il suo compleanno anche per questo motivo, era un avvenimento triste, qualcosa che nessuno voleva festeggiare, tranne lei. Perchè nonostante tutto Demetra era felice di essere nata. Forse ingenuamente, forse stupidamente, ma lei era contenta del solo fatto di essere al mondo.
Perciò anche se i suoi genitori ignoravano completamente la cosa, lei quando tutti erano già a dormire sgattaiolava in salotto, rubava la videocassetta con la targhetta ingiallita sul bordo, su cui però era ancora possibile leggere la scritta "compleanno Ophelia", seppur con qualche lettera cancellata, e la portava nella propria stanza, riproducendola nel proprio videoregistratore. In realtà faceva andare avanti il nastro sino al momento in cui tutti i parenti attorno alla sorella non cominciavano a cantare la classica canzoncina di auguri, ed allora chiudeva gli occhi e immaginava di essere lì in quel momento, attorniata dal calore di quella famiglia che non aveva mai conosciuto davvero, a festeggiare proprio come avevano fatto con la maggiore.
Certo anche per Ophelia dopo la nascita di Demetra non erano più esistite feste di compleanno. Nessuno doveva entrare in quella casa, a meno che non fosse autorizzato e ligio al silenzio. La bambolina dal muso di gatto era un inquietante segreto da nascondere per sempre, con cui nessuno doveva inavvertitamente entrare in contatto.
Non c'era da stupirsi che la sorella la odiasse e non stesse mai in casa.
Lei non era costretta a stare reclusa, privata di amici, era giusto che si godesse la sua libertà, visto che ormai era anche più che adolescente.
Davvero Demetra capiva, capiva benissimo... ma era triste lo stesso.
Tanto, tanto triste.
Le cose però erano cambiate proprio quel nono compleanno.
Dopo una certa ora, quando era troppo tardi per rincasare, Ophelia era solita arrampicarsi fino al balcone comunicante delle loro stanze, e rientrava dalla propria finestra.
Ormai Demetra lo sapeva, e non si spaventava più per il rumore.
Quella volta però era saltata letteralmente per aria, perchè era stato inatteso il bussare che aveva percosso il vetro. Asciugandosi gli occhi umidi di lacrime, aveva spento di nascosto il video ancora in riproduzione e si era precipitata ad aprire, ritrovandosi davanti sua sorella, un po' infreddolita e con la solita aria vagamente arrabbiata.
« Hai lasciato la tua finestra chiusa? »
Aveva chiesto ingenuamente la più giovane, lasciando all'altra lo spazio per entrare.
Il loro rapporto tra loro all'epoca era ancora molto vago, Demetra credeva di essere odiata, mentre Ophelia viveva nel senso di colpa per la propria libertà, perciò faticavano davvero molto a trovarsi a metà strada.
Ed era dunque abbastanza normale il dubbio sorto nella mente della bambina.
La corvina però aveva scosso il capo in segno di diniego alla domanda postale, e dopo essersi messa con un ginocchio a terra, aveva iniziato a trafficare con il proprio zaino.
A quel punto ne aveva estratto un cartoncino di una pasticceria, un po' ammaccato poichè probabilmente lo aveva tenuto nella borsa dal pomeriggio, e successivamente ne aveva mostrato il contenuto alla sorellina: un muffin di dimensioni leggermente più grandi rispetto al normale, con tante gocce di cioccolato come piaceva a lei, ed una sola candelina incastonata nel mezzo.
« Non è ancora mezzanotte, sono ancora in tempo. »
Aveva detto semplicemente con quel tono un po' graffiato già a quel tempo, mentre gli occhi di Demetra si riempivano di lacrime silenziose.
Tirando su col naso aveva però preso il dolce tra le mani e ne aveva annusato il profumo, una cosa tipica di lei che possedeva sensi più sviluppati a quelli di una persona comune. Le vibrisse avevano sfarfallato per un attimo ed anche le orecchie si erano mosse in una sorta di balletto gioioso e commosso, ma alla fine aveva semplicemente buttato le braccia al collo della sorella, rischiando anche di far cadere il muffin, salvato solo dai riflessi prontissimi di quest'ultima.
Le movenze feline appartenevano anche alla maggiore delle sorelle Hargreaves, seppur lei possedeva piene e normalissime fattezze umane.
« O...Ophelia non dovevi... »
Aveva provato a ringraziarla singhiozzando, ma le emozioni erano state troppo straripanti per poterle contenere in semplici parole.
Ophelia dal canto suo, aveva semplicemente ricambiato l'abbraccio in silenzio, e così erano rimaste per un poco, mentre Demetra si imprimeva nella memoria ogni singolo sentimento provato in quel primo vero compleanno della sua vita.
Il ricordo era ancora vivido in lei, ed ancora la faceva sorridere e sentire amata come non mai.
Si stava stringendo ancora a quel tepore di quel tempo lontano, quando il cellulare prese a vibrare sulla scrivania.
Da sotto le coperte Demetra fece uno scatto quasi doloroso per recuperare il telefonino, che quasi le cadde dalle mani tanto fu enorme la foga nel prenderlo.
Gli occhi erano quasi febbrili mentre scorreva il dito sul display per sbloccare lo schermo e poter vedere il messaggio.
Poche, pochissime righe, ma fu come se la sorella, anche a chilometri e chilometri di distanza, le avesse letto nel pensiero, richiamando a propria volta quel lontano ricordo.
- So per certo che in Italia non è ancora mezzanotte, quindi sono ancora in tempo. Buon compleanno scimmietta, mi manchi. Mangia un muffin anche per me. -
Ah lo avrebbe fatto sicuramente. Avrebbe chiesto l'indomani a Nic di comprargliene un paio, e avrebbe mandato la foto ad Ophelia. E si, finalmente poteva dormire sonni tranquilli, abbracciata a quel cellulare che le aveva portato il regalo più bello e più importante al mondo: l'amore di sua sorella.
- Fine -
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Writober 2019
FanfictionBentornati con l'iniziativa indetta anche quest'anno da fanwriter.it Dato che la descrizione mi da problemi, metterò come primo capitolo l'indice con tutti i days, i prompt e i personaggi scelti per le varie giornate. Spero di riuscire a farli tutt...