Day 10 - Stray

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Fandom: Mcu
Personaggi: Wanda e Clint
Prompt: Gatto + What if 


Il trasferimento alla Facility degli Avengers non era stato facile, nonostante tutti cercassero di essere gentili e disponibili con lei, a partire da Steve che sembrava essersela particolarmente presa a cuore, e cercava di tenerla sotto la propria ala protettrice.
Gliene era abbastanza grata, perchè essersi improvvisamente ritrovata senza la propria metà, senza quel gemello con cui aveva condiviso tutto sin dalla nascita, non era stato affatto semplice, e non riusciva a superarlo, soprattutto perché sapeva in cuor proprio che la colpa era stata anche sua. Era stata lei a lasciare che Ultron venisse portato alla luce, lei, per il suo stupido desiderio di vendetta.
E a farne le spese era stato Pietro.
Provava davvero troppi sentimenti contrastanti in proposito.
Oltre il senso di colpa infatti, si sentiva in parte orgogliosa dello spirito di sacrificio mostrato alla fine da lui. Aveva fatto la cosa giusta il suo tanto amato fratello... lo sapeva Wanda. Ma una piccola parte di sè si sentiva anche come se lui l'avesse tradita e abbandonata.
Quei sentimenti si acuivano maggiormente quando Clint Barton era nei paraggi.
Per fortuna lui a quanto pareva aveva una sua famiglia e non sempre gironzolava per la grande struttura offerta da Stark alla causa degli Avengers, però ogni volta che capitava da quelle parti, l'uomo sembrava cercare sempre lei.
Forse si sentiva in debito nei confronti dell'unica Maximoff rimasta in vita, e solo grazie a Visione che le aveva impedito di lasciarsi morire tra le macerie di Sokovia, o forse semplicemente, come tutti, aveva cominciato a nutrire affetto per Wanda, che con la sua giovane età ed il suo essere rimasta solo al mondo, tendeva a suscitare un certo senso di protezione nel prossimo.
Quale che fossero le sue motivazioni comunque, la giovane non ci teneva granchè a sviluppare quel legame tanto triste. Non poteva guardare negli occhi l'uomo per cui Pietro era morto, e fare finta di nulla. 
Lo evitava perciò, ogni volta che poteva.
Non che non le piacesse, anzi, sembrava davvero una brava persona, e ricordava bene il discorso che lui le aveva fatto sotto il fuoco incrociato dei cloni di Ultron in Sokovia. Se Wanda aveva varcato quella soglia, se si era preparata alla battaglia pronta a vincere ad ogni costo, era stato solo per lui, per l'incoraggiamento che le aveva donato. Perciò il debito in parte era anche reciproco a ben guardare.
Eppure...
Eppure Clint era l'ultima persona ad aver visto Pietro in vita. Le ultime parole del gemello erano state rivolte a lui.
Una parte di sè lo odiava per questo.
Proprio come una parte di sè odiava anche le particolari attenzioni che riceveva appunto un po' da tutti.
Non voleva essere la povera piccola bimba sperduta e senza famiglia che tutti trattavano con riguardo.
A causa di quei pensieri perciò, spesso si ritrovava ad estraniarsi dal gruppo e fare lunghe passeggiate in totale solitudine, solo per stare un po' sola con se stessa e schiarirsi le idee.
Fu proprio durante una di quelle passeggiate che trovò in una piccola scatolina abbandonata, un micino tutto bianco e grigio di poche, pochissime settimane. Era stato avvolto in una coperta e le temperature non erano tanto basse, ma comunque con che cuore qualcuno aveva potuto fare una cosa simile? Senza pensarci due volte, la giovane lo portò senza farsi vedere da nessuno, all'interno del garage del grande maniero, nascondendolo dietro alcune lamiere di ricambio di non sapeva  bene cosa, dove nessuno lo avrebbe potuto vedere. Non era certa che si potessero tenere animali laggiù, visto il luogo che era, e Stark non sembrava nemmeno una persona tanto amante degli animali.
D'altro canto il micetto era davvero ancora molto piccolo, teneva gli occhi aperti a malapena, e difficilmente sarebbe scappato fuori da quella scatola, almeno per il momento. Perciò sì, Wanda decise di tenerlo: sarebbe stato il suo piccolo segreto.
Cominciò a passare molte ore chiusa in quel garage, ogni giorno, portando da bere al cucciolo latte di capra, informandosi su come andasse svezzato, assicurandosi sempre che nessuno lo notasse.
Sapeva però di non poterlo nemmeno tenere lì per sempre, già cominciava infatti ad essere irrequieto, ed era cresciuto abbastanza da muoversi liberamente.
Un pomeriggio, mentre era lì ad accarezzarlo chiedendosi che cosa mai potesse fare, venne colta di sorpresa da Steve, il quale fermatosi alle proprie spalle la fece saltare piuttosto per aria, con tanto di gattino agganciato con le unghiette alla sua camicetta nera.
« Tony ha detto che puoi tenerlo. »
Le disse semplicemente, annunciando a quel modo la propria presenza.
« Co... come? »
La giovane aveva decisamente il cuore in gola per lo spavento, ma era certa di aver sentito bene.
« Eddai Wanda, credevi non ce ne fossimo accorti? »
Steve le sorrise comprensivo, chinandosi sulle ginocchia per dare una carezza al cucciolo, dato che Wanda ci stava giocando seduta per terra.
Il micio miagolò soddisfatto, offrendosi alla manona del biondo, e la giovane non poté che sorridere, sia per la scena che per la notizia appena ricevuta.
« Non volevo tenerlo nascosto per sempre, è solo che non sapevo se potevo chiedere... insomma io sono un ospite qui e... »
Captain America la zittì.
« Non devi dirla una cosa del genere. Tu sei una di noi, e questa è casa tua. »
Gli occhi della giovane Maximoff si inumidirono subito a quelle parole, portandola a distogliere lo sguardo per non farsi vedere una volta di più così debole e infantile, ma Steve per la milionesima volta invece, si mostrò comprensivo, e semplicemente tese di nuovo le labbra in un'espressione gentile.
« Su che aspetti? Portalo in casa. E' ora che abbia un posto come si deve in cui stare. Ma mi raccomando, non fargli strappare le tende o le stoffe dei divani, o Tony davvero ci sbatte fuori tutti a calci. »
Wanda non se lo fece ripetere due volte, annuì felice come se fosse stato Natale, e con il cucciolo stretto al petto corse via, urlando un grazie e qualcosa in proposito a non fargli rompere nulla.
Steve rise di gusto a quella scena tanto delicata e spontanea, e dopo essere tornato in posizione eretta uscì dalla parte opposta, fermandosi ai piedi del grande albero che con le sue fitte fronde faceva ombra sull'entrata del garage. Sollevò il viso verso l'alto con un occhio socchiuso, e se qualcuno lo avesse visto da lontano avrebbe sicuramente creduto che stesse parlando da solo, ma non era affatto così. Appollaiato su uno dei rami infatti, c'era un certo arciere che sembrava aver sviluppato una propensione allo stalking di cui forse avrebbero anche dovuto preoccuparsi.
« Continuo a non capire perchè non glielo hai semplicemente regalato come una persona normale, sai? Hai visto com'era contenta... »
« Nah, va bene così Steve. Non serve che sappia da dove viene. Tra cuccioli randagi si sono capiti meglio. »
Disse Clint facendo spallucce, al che il soldato roteò gli occhi con fare esasperato.
« Pensi che lo avrebbe apprezzato meno se avesse saputo che lo avevi portato qui tu, apposta per lei? Io direi proprio il contrario. »
A quel punto l'altro saltò giù agilmente dall'albero scuotendo il capo.
« Dacci un taglio Steve, su. Piuttosto offrimi qualcosa da bere. Ho caldo. »
Captain America era testardo sì, ma Hawkey a quanto pareva lo era di più e non c'era verso di fargli cambiare idea.
I due uomini perciò si incamminarono spalla a spalla verso l'intero della Facility, parlando di tutt'altro, se non che a pochi passi dalla cucina, quasi vennero travolti da Wanda che invece ne usciva di gran carriera, con in mano qualcosa che forse era stato un piatto, ma che lei aveva trasformato in qualche modo in una ciotola, il miciono intento a zampettarle dietro tutto felice di essere finalmente libero.
La giovane si bloccò un attimo nel vedere Clint, in quella sorta di reticenza che la colpiva sempre in sua presenza, ma quasi subito si riscosse e prese tra le braccia il gatto, sollevandolo affinchè l'arciere lo potesse vedere da vicino. 
« Ah, quest'abitudine di portare randagi in casa si espande a macchia d'olio.»
Commentò l'uomo con un velo di sarcasmo, dando un buffetto leggero tra le orecchie dell'animaletto.
« Si chiama Pietro. »
In effetti con quel colore come altro avrebbe potuto chiamarlo?
Steve credette tuttavia  che in quel momento, con quel nome appena pronunciato, calasse un silenzio carico e denso di tristezza. Non poteva sbagliarsi di più però, perchè Clint invece sorrise con gentilezza, e come se in qualche modo lo sapesse già.
Poco dopo Wanda li lasciò nuovamente soli, per tornare ad accudire e sistemare il micio, e a quel punto Steve tornò a rivolgersi all'amico.
« Non dirmi che era tutto calcolato... »
Non ottenne, ovviamente, nessuna risposta a parole, ma solo un sorriso enigmatico, che però diceva tutto da sè.


- Fine. -

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