Day 25 - Smell of the old days

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Fandom: MCU
Personaggi: Steve e Bucky 
Prompt: Profumo + Genderswap 


La vide sopraggiungere da quell'ansa del fiume un po' più in penombra, la veste tipica indossata dai Wakandiani, un fiore tra i capelli ed una sorta di fascia a nascondere le cicatrici del braccio mancante, che tuttavia non rovinava la sua figura come qualcun altro avrebbe potuto pensare. Quell'assenza era il simbolo del suo essere una sopravvissuta.
E possedeva una leggiadria che Steve non aveva mai notato poichè lei, da buon maschiaccio, si era sempre mostrata in abiti totalmente differenti, abiti da maschio appunto, o da soldato, lei che anche nell'esercito aveva fatto sempre a modo suo, senza piegarsi a nessuno.
Sotto il sole d'Africa però, era improvvisamente apparsa a Steve in tutt'altra maniera.
Non potè fare a meno di osservarla anche quando fu ormai ad un passo da lui.
I suoi occhi possedevano una pace interiore che non avevano mai avuto, nemmeno a Broocklyn. Sapevano di libertà e di tranquillità ritrovata. Quel luogo le stava facendo indubbiamente bene, ed il biondo era felice che lei finalmente fosse lontana dalla guerra e dalla violenza.
Forse però si era un filo imbambolato, perchè la donna dalla folta chioma castana gli diede un colpetto sulla fronte, come a bussarvi contro.
« Ehi capitano Rogers, hai visto la Madonna? »
Lo apostrofò con un velo di ironia, facendolo riscuotere con una risata.
« Qualcosa del genere. »
Bofonchiò lui, stringendola immediatamente in un abbraccio, circondandola completamente con le proprie braccia muscolose, ed affondando il viso tra i suoi capelli.
Subito il suo profumo gli solleticò le narici, quel profumo che possedeva il sapore di casa, e di un passato in cui erano stati felici entrambi.
Inspirò profondamente, lasciandosi cullare da quel tepore, da quei ricordi che cominciavano a dipanarsi nella sua mente come tante lucciole luminose.
Sentì le dita di lei allora, scivolare ad accarezzargli la schiena e poi scompigliargli i capelli con fare giocoso, e sorrise decidendosi a lasciarla andare.
« Lo so che ti sono mancata, ma un po' di contegno, Steve. »
« Non sono io che non ho contegno, sei tu che sei fredda come un ghiacciolo. »
Non fu una scelta casuale quella di utilizzare quelle parole, sdrammatizzare quello che per entrambi poteva essere qualcosa di doloroso, viste le loro esperienze dell'essere congelati e scongelati, lei ancor più di lui.
«Fortuna allora che mi hai portata in Wakanda, così mi posso scaldare un po'. »
Ahi... ecco che cominciava con quel sorrisino malizioso, quell'ammiccare a cose a cui Steve cercava di non pensare.
Lei lo aveva sempre provocato, fin da quando l'infanzia aveva lasciato il posto all'adolescenza, facendo comprendere ad entrambi che uomo e donna smettevano di essere uguali nel momento in cui non erano più bambini.
Lei lo aveva sempre provocato, ma lui non ci aveva mai badato, perchè in fondo, una bellezza come quella, per quanto fossero amici, non avrebbe mai potuto all'epoca guardare uno come lui, rachitico ed imbranato, persino più basso di lei.
L'aveva vista sempre attorniata da ragazzi. Nessuno poteva resisterle, anche se vestiva e si comportava come un maschio, era ugualmente tanto affascinante da attrarre chiunque a sè. Bastava un sorriso, una parola, un modo di muovere la mano. Ed in effetti anche qualche ragazza le era corsa dietro, se ricordava bene.
Eppure lei non aveva mai guardato nessuno.
Una volta le aveva chiesto come mai non trovasse nessuno che le piacesse davvero, e lei aveva risposto: "Perchè io ho occhi solo per te." Poi era scoppiata a ridere, con quella risata piena di vita tipica di lei, e Steve oltre a non capire più nulla, aveva semplicemente pensato che lei lo stesse prendendo in giro come sempre, e non vi aveva badato oltre.
Un episodio simile c'era stato durante la guerra, quando un soldato al campo le aveva fatto delle avance decisamente troppo esagerate, ed il buon Capitan America si era messo in mezzo dando il ben servito a quel vile. Allora lei gli aveva buttato le braccia attorno al collo e lasciato un bacio sulla guancia chiamandolo "mio eroe". Ma lo aveva fatto in maniera ironica, e lui si era semplicemente toccato la guancia come un ebete, guardandola allontanarsi.
E poi allora era perso un poco anche per Peggy, perciò...
Perciò nulla.
Tra loro non era mai successo nulla.
La parola amici risuonava nella mente di Steve come un campanellino d'allarme anche in quel momento in effetti, mentre intanto avevano deciso di incamminarsi a fare una passeggiata prima che il biondo andasse a porgere i propri saluti a re T'Challa.
« Mi dice che hai? Sei silenzioso... e continui a guardarmi. Lo vedo con la coda dell'occhio, scemo... Ho qualcosa che non va? »
« Che... cosa? NO! »
Preso in contropiede finì anche con l'arrossire come un'idiota, come se fosse stato colto in castagna a fare qualcosa di sconveniente.
« Steve...»
« Non è niente, solo non ricordavo quanto tu fossi bella. Cioè, no volevo dire, insomma...»
Si era incastrato da solo.
Lui era totalmente incapace di mentire, ma al tempo stesso con le donne ci sapeva fare quanto un bambino di due anni. Senza contare che loro erano amici...amici. Solo amici.
« Fai schifo a fare i complimenti. »
Lo riprese lei, con un tono saccente, cosa che lo fece imbarazzare ulteriormente.
« Lo so. Cioè no, ecco...»
Non fece tuttavia in tempo a terminare la frase, per fortuna forse, perchè le dita femminili prima lo zittirono, o meglio lo fece l'indice poggiato sulla sua bocca, dopodichè giunsero le labbra di lei a terminare l'opera.
Era stato quasi qualcosa visto a rallentatore tanto ne era incredulo. Aveva notato quel suo alzarsi in punta di piedi, aveva percepito le dita accarezzargli la guancia, poi tutto era stato invaso dal suo dolcissimo profumo di limoni e fiori, e lui aveva semplicemente chiuso gli occhi, premendo a proprio volta la bocca su quella altrui.
E tutto era stato improvvisamente giusto, come sempre aveva dovuto essere.
Steve la baciò come aveva sempre voluto baciarla, e lei si lasciò stringere a lui, mostrandosi finalmente semplicemente donna e non per forza sfrontata guerriera. Forse...
« Se avessi aspettato te, sarebbero passati altri cento anni. »
Ecco appunto.
Quel sussurro giunse ancora a contatto con le proprie labbra, ma lo fece sorridere. In fondo era vero.
« Magari sì... però su una cosa sono certo, farò prima io. »
« E cosa, sentiamo? »
Steve non risposte subito, le diede invece un bacio lieve e poi scostò il viso per guardarla in quelle chiare iridi, tanto simili alle proprie. Occhi in cui si era spesso specchiato, occhi in cui si era rifugiato, occhi che aveva sempre desiderato per sè, senza mai avere il coraggio non solo di dirlo, ma anche solo di pensarlo.
Lo aveva capito troppo tardi, ma non sarebbe stato mai più troppo tardi.
«Ti amo. »
E l'avrebbe amata sempre. Fino alla fine, come le aveva detto su quel elicarrier a Washington.
"Cause I'm with you, till the end of the line"


- Fine.

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