Writober 2019

Day 4 - The Pirate, the Prince And The Poet

Fandom: OnePiece
Personaggi:  Kidda ( Eustass Kidd Gender), Deuce  (Pirati Spade) e Yonji (Germa 66)
Prompt: Love triangle

Di tutte le situazioni in cui si sarebbe potuta ritrovare Eustass Capitana Kidda, quella in cui verteva in quel momento non aveva solo dell'assurdo, ma anche quasi del paradossale.
Lei, tanto fiera e indomita, incubo dei mari per il suo delicato passatempo di impalare le persone, lei che degli uomini aveva fatto solo una lunga collezione di giocattoli usati una sola volta e mai più, lei, quella Kidda, non solo si era ritrovata invischiata in una sottospecie di relazione che la faceva languire e sospirare ad ogni ora del giorno e della notte come una ragazzina innamorata, ma quando riusciva ad indirizzare il pensiero su qualcosa che non fosse il suo principe smeraldo, ecco che giungeva a disturbare la sua quiete lo struggimento per un altro uomo, che non poteva avere per nessuna ragione al mondo.
Che non doveva avere per nessuna ragione al mondo.
Come ci era arrivata a quel punto? Come? COME?
Quando quella stupida e femminea indecisione aveva preso possesso di lei?
Quando quella stramaledetta debolezza le si era insinuata dentro?
O era forse come aveva inizialmente pensato, solo colpa della sua ingorda natura di belva?
Quale che fosse il motivo che l'aveva portata a quella disfatta, era ora di darsi un contegno.
Fu così che uno dei suoi uomini, il fidato Wire, membro anziano della ciurma, la trovò. Intenta a parlare allo specchio con se stessa come una pazza psicotica.
« Così non va affatto bene. Ti stai rammollendo Kidda. Che cosa stiamo facendo? Noi puntiamo a Raftel! Il resto è un piacevole intermezzo. Niente complicazioni. Abbiamo scelto Yonji, no? Lui sa perfettamente come prenderci, in ogni occasione e non solo parlando di samba orizzontale. O verticale. O insomma come capita. C'é molto di più ed è perfetto. E Deuce non si tocca, ok? Marco ci ammazza, tanto per cominciare. E noi non ce lo meritiamo uno come Deuce. E di questo passo non ci meritiamo nemmeno Yonji. Perciò basta, finito, chiuso per sempre.»
Mosse anche le mani come a formare una x, un simbolo universale di negazione, e a quel punto Wire, rimasto sulla porta con l'aria di chi aveva preso una botta in testa, decise di intervenire, schiarendosi la gola.
« Ehm... Capitana.»
La giovane dalla folta criniera scarlatta si voltò di scatto con l'ambrato sguardo tinto di follia omicida, e l'omone dalla felpa abnorme e le calze a rete, scattò sull'attenti come un soldatino.
« Giuro che non stavo origliando! »
Si difese subito.
« Certo, e io sono vergine... »
« Magari nelle orecchie. »
Niente il moro quando si trattava di sesso e affini non si sapeva trattenere.
« ... »
« SCHERZAVO CAPITANA! Ad ogni modo, mi dispiace disturbarti nel tuo... ehm monologo interiore. Ma stiamo quasi per attraccare. »
« Oh... siamo già arrivati? »
Kidda non era granchè felice di toccare terra al momento, dato che quello che forse avrebbe trovato su quell'isola era un altro cruccio di uomo, seppur cruccio di tutt'altra natura: il suo vice capitano, latitante da troppo tempo, e potenzialmente introvabile.
Aveva deciso di andare a riprenderselo, ma ogni tanto anche quell'intenzione vacillava.
« Si, è questione di minuti. Prima che me ne vada però... posso? »
Wire era un idiota sotto molti aspetti, ma sotto quella frivolezza vi era della saggezza che esternava al momento del bisogno, e in quella richiesta di permesso, la pirata seppe che uno di quei momenti era pronto a palesarsi, perciò con un misto di ansia e rassegnazione, fece cenno al compagno di entrare e accomodarsi sul letto  a misura di orgia che troneggiava nella sua cabina.
Il moro non se lo fece ripetere due volte e dopo essersi seduto con un leggero sobbalzo del materasso, si mise a fissare la sua condottiera con un paio di occhi degni di un gufo.
Lei dal canto suo, si appoggiò alla cassapanca in legno di quercia, con la parte bassa della schiena, ed incrociò le braccia sotto il seno.
Di certo non avrebbe fatto lei il primo passo.
« Capitana... se davvero Killer è su quest'isola, è meglio che tu abbia la mente sgombra. Sarà un incontro complicato e probabilmente anche estenuate. »
« Lo so... »
« Allora se lo sai, fallo. Placati Capitana. Sei perfettamente in grado di controllarti quando vuoi. Benchè la tua forza siano proprio quelle emozioni straripanti e ingovernabili che ti muovono, questa volta è con razionalità che dovrai muoverti, per quanto lo detesti. »
« Ho detto che lo so, Wire! Che cosa vuoi che ti dica? »
« Come ti senti. Parla con me invece che da sola. Solo così potrai mettere da parte questi pensieri per un po'. »
« Certo, come no, per sentirmi dire che sono una bimba capricciosa e incontentabile. »
« Il capriccio è la cosa più lontana dalla tua natura, Capitana. Non mi sognerei mai di minimizzare i tuoi sentimenti catalogandoli come uno stupido capriccio. E' che purtroppo Kidda, tu hai un modo di amare troppo vasto, come ogni cosa che fai. E non guardarmi così.»
Alla parola amare, infatti, la rossa aveva già aperto la bocca dipinta di rossetto scuro per protestare.
Però Wire era appunto in uno dei suoi momenti saggi e non poteva essere fermato.
« Però non possiamo pretendere che tutti comprendano, anzi no, accettino tutto ciò. Poichè l'amore sa essere anche egoista e possessivo, e condividere non è nella natura di tutti, non lo è nemmeno nella tua. »
« Infatti non ho chiesto affato a Yonji di condividermi con qualcuno. Già probabilmente il fatto che io abbia una ciurma di soli uomini è qualcosa che lo tedia. Figuriamoci. Lui mi piace anche per questo, però. E lui mi basta. E' solo che... »
« E' solo che il modo in cui vuoi Deuce è differente. Questo non toglie niente al principe smeraldo. E tu non sei sbagliata, Capitana. Tu desideri. Desideri il mondo. E va bene così. Nessuno pretende che tu sia diversa da ciò che sei, e non maledirti per qualcosa che è rimasto solo fantasia. In fondo tu hai fatto una scelta ben precisa, e hai scelto il nobile, non il poeta. »
La pirata rimase in silenzio per un lungo attimo, poi scosse il capo.
« Kidda... ti sei pentita della tua scelta? »
« No, questo mai. »
« E allora cosa...? »
« Mi sembra di tradirlo lo stesso... »
A quel punto Wire si sciolse più del necessario, più di quanto uno stoico pirata avrebbe dovuto fare, ed alzandosi a braccia spalancate si buttò sulla sua condottiera, trascinandola in un abbraccio da orso, contro cui lei protestò con varie imprecazioni poco gentili e molto poco femminili.
« Parla con il tuo bel principe, Capitana. Lui capirà e tu finalmente smetterai di sentirti in colpa. »
« Stai scherzando??? Quello mi lega al mio triceratopo insieme a Deuce e ci scortica. No, ok, questa in effetti è una cosa che farei io a parti invertite. Ma di sicuro se la prenderebbe con Deuce e non voglio! Sono io il problema qui. »
« Ma se vuoi alleggerirti da questo senso di tradimento non hai altro da fare Kidda. Anche se chiappe d'oro non è stupido e probabilmente già sa da sè. »
« Dimmi che non hai chiamato il MIO Yonji chiappe d'oro. »
« Ops! »
A quel punto il pirata si staccò dalla rossa alla velocità della luce, e altrettanto rapidamente saltellò via per non essere preso a calci da quegli stivali dal tacco letale, facendo strani versi di dubbia natura.
Kidda lo osservò con un astio che tuttavia non durò che un battito di ciglia, dopodiché, con un sospiro, intraprese lo stesso percorso fatto dal compagno per salire sul ponte e prepararso all'imminente prova del fuoco.
Una cosa alla volta.
Però... Wire non le aveva dato affatto un consiglio stupido. E forse lo avrebbe anche seguito una volta tornata da Yonji.
Ma come aveva pensato poco prima, una cosa alla volta.
O meglio un testone zoticone alla volta.
Dicevano tutti del genere femminile, ma gli uomini non si salvavano di certo dall'essere croce e delizia.
Quanto meno non lo facevano quelli che facevano parte della vita della futura regina dei pirati.
Ed in fondo, lei lo sapeva, se così non fosse stato non vi avrebbero nemmeno fatto parte in effetti, le cose semplici non erano per lei.
Ed anche quella era un'assoluta ed imprescindibile verità.

- Fine. -