Personaggi: Iria + Xaver Reyes - Original Characters - GDR (Reyes non è un personaggio mio, ma della mia partner di role, gentilmente concesso)]
Prompt: Armadio + Wall sex
Altri avvertimenti: Rating rosso ovviamente. Molto rosso. Non leggete se non vi piace il sesso violento e la carneficina (?)La battuta di caccia era terminata, e la mercenaria e l'assassino aveva compiuto il loro sporco lavoro, lasciandosi dietro la consueta scia di cadaveri, chi dilaniato dalle temibili fauci della mannara, chi crivellato dai colpi di pistola implacabili dell'uomo.
Una pantera imbrigliata in un formoso corpo di donna fasciato di pelle nera e tatuaggi, ed un sociopatico incallito con il fisico di un vichingo, che avrebbe potuto togliere la vita semplicemente spaccando un cranio con una mano.
Che quei due fossero una coppia di amanti ma anche di collaboratori avrebbe dovuto far rabbrividire e scappare chiunque a gambe levate. Peccato che Iria corresse più veloce di tutti, e quando puntava e azzannava alla gola, nessuno sopravviveva.
Poco da dire, loro due erano il braccio destro e il braccio sinistro della Signora con la Falce, garantito e sottoscritto.
Come e dove si erano incontrate queste due calamità?
In una città ormai molto lontana, mentre entrambi fingevano di essere molto meno folli e molto meno sanguinari di quanto non fossero, inchinati ad una gerarchia che non rispettavano realmente, annoiati e in cerca di nuove avventure.
Il sesso tra loro era arrivato più o meno dieci minuti dopo che si erano ritrovati da soli nella stessa stanza, lei incapace di tacere e non provocare, lui stanco di tenere a bada il suo lato peggiore.
Ne era stata testimone la scrivania di lui e qualche vestito di lei finito a brandelli.
Bei tempi quelli, ma mai quanto gli odierni.
Da allora non si erano praticamente più lasciati, entrambi fin troppo consapevoli di avere trovato il reciproco Eden in terra. Niente più catene di finta moralità, due belve in forma umana, che alimentavano a vicenda la loro sete di sangue, come Bonnie e Clyde, solo versione sovrannaturale e più spietata in pratica.
Avevano viaggiato di Stato in Stato, seminando il terrore nella mala vita e non, tanto che ormai si erano fatti un nome e spesso venivano ingaggiati e pagati profumatamente per fare qualcosa che avrebbero fatto fondamentalmente anche gratis. Unire utile e dilettevole in un connubio perfetto avrebbe detto qualcuno.
Ed ancora una volta avevano compiuto la missione, ovviamente.
Iria aveva ancora la bocca imbrattata di sangue quando Reyes la afferrò per il collo, sbattendola con forza contro l'armadietto dello spogliatoio in cui la carneficina si era compiuta, ed aveva ancora la bocca imbrattata di sangue quando lui la baciò con veemenza, forzandola immediatamente a schiudere le labbra per poter far si che le loro lingue si trovassero, quella di lei che sapeva una volta di più di ferro e morte.
I corpi delle loro vittime non si erano ancora freddati, ma di certo nessuno avrebbe potuto più raccontare quello che sarebbe successo di lì a poco, e se fosse giunto qualcuno, magari per via di rumori o altro, avrebbe fatto la medesima fine di quei poveracci già stesi a terra nelle loro stesse viscere squarciate, e solo perchè si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Nessuno interrompeva Reyes quando voleva marchiare la sua donna per festeggiare la buona riuscita di un lavoro. Festeggiare poi... la verità era che nulla faceva gonfiare l'erezione nei suoi pantaloni come vedere la mannara che a metà tra la forma umana e quella animale, massacrava senza pietà chiunque le capitasse a tiro.
Era quasi meglio che uccidere di proprio pugno.
Quasi.
Dunque quella era una scena da copione: sesso, sangue e cadaveri.
Tutto ciò dava un'idea di quanto fossero malati fino al midollo entrambi, anche sei lei quantomeno, aveva la scusa di essere una predatrice per via della sua natura appunto di mannara.
Fu proprio con occhi di belva che lo guardò poi, occhi verdi e screziati di pagliuzze dorate, accese di malsana eccitazione, mentre le dita del suo uomo, febbrili, le slacciavano la cintura. Era già molto che non l'avesse strappata di netto, ed Iria in effetti gliene fu grata, perchè tre quarti dei loro guadagni rischiavano di finire nei vestiti che lei doveva periodicamente ricomprarsi.
Ma non c'era tempo di fare le cose per bene, le sue orecchie avevano captato passi a molti piani di distanza. Molti ma non abbastanza, e lei non aveva voglia di altre uccisioni, ma solo ed esclusivamente di lui. Sentiva l'odore dell'eccitazione dell'uomo, tutto per lei era amplificato dai propri sensi di pantera, e questo la rendeva ancora più impaziente e bramosa, tanto da non voler nemmeno perdere tempo in quegli stupidi preliminari che tanto non le servivano. La propria femminilità lo avrebbe accolto in tutta la sua virile possanza senza batter ciglio. E non per abitudine, o perchè Reyes non fosse più che ben dotato, ma solo perchè non c'era gusto davvero, se non faceva male almeno un po'.
E di quel particolare se n'era accorta solo con lui, l'unico a cui aveva permesso sottomissione, l'unico per cui avrebbe sempre sanguinato più che volentieri.
Anche in questo vi era equilibrio. Lui liberava tutte le sue fantasie più atroci, poichè lei per la sua natura sovrannaturale era molto più resistente di qualsiasi altra donna umana, mentre lei sperimentava ogni volta fino a quale limite riuscisse ad arrivare.
Scoprendo in effetti, che veri limiti non ne aveva.
Si era impegnata nel frattempo a sbottonare con estrema fretta i pantaloni del compagno, mentre lui con la mano ancora stretta sul suo collo, faceva pressione, stringendolo e spezzandole il fiato. Subito in Iria scattò quell'istinto di sopravvivenza che la portava a volersi ribellare, ma la propria mano, al contrario, aveva trovato il membro fieramente eretto del suo uomo, ed era scattata quella solita sfida a chi riusciva a distrarsi prima, impedendo all'altro di attuare i propri propositi.
Il pollice di Reyes premette con forza sulla sua giugulare, ed Iria fu costretta a spalancare la bocca in cerca d'aria, annaspando.
Riuscì tuttavia, usando la mano libera per trascinarselo addosso, tirandolo per il passante dei pantaloni, a far scivolare l'erezione tra le proprie gambe, ed il mollare la presa sul proprio collo fu istantaneo.
Aveva vinto lei, una vittoria che si espresse nell'ansito di dolore misto a voluttuoso piacere che le sfuggì tra le labbra, quando infine lui la penetrò con una spinta decisa, che la inchiodò maggiormente all'armadietto contro cui era finita poco prima.
Il rumore della schiena che urtava il metallo fu più che sonoro, e attutì il susseguirsi di gemiti e rochi ringhi che seguirono di lì a poco, quando le spinte divennero più di una, veloci, prepotenti e furibonde.
Ah si, quella vittoria Reyes gliela voleva far pagare, peccato che se avesse voluto punirla davvero avrebbe solo dovuto fermarsi. E quella sarebbe stata una punizione per entrambi.
Lo sguardo della pantera mannara intanto si era incastrato nelle iridi di lui, iridi che sapevano essere senza vita quando non la guardava, ma che in quel momento ribollivano del fuoco dell'inferno che lo muoveva.
Quelle fiamme erano lei. Quelle fiamme erano loro.
Venne afferrata per le cosce così che lui potesse affondare meglio in lei mentre Iria gli intrecciava le caviglie dietro le natiche e si avvinghiava a lui maggiormente, conficcandogli gli artigli nella schiena, anche se la stoffa le impedì di aggrapparsi alla pelle nuda, e tornò a baciarlo con quella smania di possesso e desiderio, rubandogli l'ennesimo ringhio ed anche il respiro.
Ma non era abbastanza.
Non sarebbe mai stato abbastanza.
Quei passi che aveva sentito poco prima intanto, si erano avvicinati di molto, richiamati da quel macello che stavano facendo.
Ecco, appunto...
« Non azzardarti a fermarti. »
Lo minacciò quando la porta dello spogliatoio si fu aperta, e per fortuna sua, Reyes le diede retta. Non smise minimamente di fare quello che stava facendo, lasciò solo la presa con una mano, la stessa con cui estrasse la pistola dalla fondina sulla schiena, quella senza silenziatore, e sparò, dritto al centro della testa del malcapitato, prima che questi potesse anche solo urlare.
Lo sparo risuonò come un tuono nello spazio relativamente piccolo, risucchiandosi l'ultimo urlo di Iria, e poco dopo, con un ultimo tremare delle antine dell'armadietto, nello spogliatoio tornò del tutto la quiete.
L'unico rumore rimasto era dato da un paio di respiri affannati, sostituito poi da una risata roca di pantera soddisfatta e appagata.
Risata zittita da un nuovo bacio, che non le rubò il corpo questa volta, ma l'anima. O quello che di essa rimaneva.
Nel loro contorto modo, nel loro contorto mondo si amavano.
E se qualcuno avesse provato a dividerli, avrebbe fatto la fine di quei cadaveri che li attorniavano in quel momento.
Nemmeno la morte stesse li avrebbe divisi, sarebbero finiti insieme all'inferno danzando.
- Fine -
// Domani giorno 12 pausa carenza idee per il prompt. Ci vediamo ovviamente con il giorno 13 altro rating rosso. Stay tuned, e come sempre se vi va lasciate un commento //
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Writober 2019
FanfictionBentornati con l'iniziativa indetta anche quest'anno da fanwriter.it Dato che la descrizione mi da problemi, metterò come primo capitolo l'indice con tutti i days, i prompt e i personaggi scelti per le varie giornate. Spero di riuscire a farli tutt...