Capitolo III

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Jungkook's POV



Entrò nella stanza d'hotel sbattendo la porta, crollò sul letto con addosso ancora i vestiti da scena e il make-up sul volto. Era dovuto scappare via prima degli altri a fine concerto per non venir divorato dalle emozioni positive seguite poco dopo da una gelosia fulminante. Doveva mettersi in testa che per quanto i suoi sentimenti per Taehyung fossero forti, loro due non erano niente e lui non aveva alcun diritto di comportarsi così, non aveva diritto di essere geloso perché il maggiore non era di sua proprietà, fino a prova contraria.

Prese il cuscino e soffocò un urlo cercando di buttare fuori la frustrazione e trattenendo le lacrime, doveva cercare di placarsi. Decise che forse una doccia avrebbe potuto aiutarlo.

Aprì il getto di acqua calda sulle sue spalle e cominciò a sentirsi immediatamente meglio. Doveva catalizzare la sua mente solo sulle emozioni positive, solo su quanto era stato dolce Taehyung con lui stasera, prima e durante il concerto.

Chiuse gli occhi e spinse la testa indietro, lasciando che lo scroscio dell'acqua gli bagnasse i capelli, gli occhi, gli entrasse nelle orecchie per aiutarlo ad isolarsi della realtà e rivivere ciò che era successo. Chiuse gli occhi e rivide il palco, la melodia di DNA risuonava per tutta l'arena. In teoria avrebbero dovuto ballare tutta la coreografia per intero ma Taehyung, o meglio conosciuto come il diavolo tentatore, aveva altri piani per il maknae. Chiuse gli occhi e, durante il pezzo di strofa in cui erano solo loro due a cantare prima del ritornello, sentì le mani del più grande sui suoi fianchi mentre lo teneva stretto e lo guardava dritto negli occhi. Taehyung si era avvicinato troppo, sorridendogli. Dio solo sa quanto Jungkook avrebbe voluto che non ci fossero stati i microfoni a separare le loro labbra.

<<Don't worry love, all of this is not a coincidence.>>

<<We're totally different baby cuz We're the two who found the destiny.>>

Aveva cantato quella strofa tante, tantissime volte ma non si era mai soffermato davvero sul testo, non prima di quella sera quando, in quel preciso istante si era sentito destinato a cadere tra le braccia di Taehyung e rimanerci per il resto della sua vita. Per un istante aveva sentito che davvero ogni singola particella del suo DNA gli stava urlando di non rompere quel momento, quel contatto. Il suo corpo aveva bisogno fisico di stare a diretto contatto con Taehyung il più a lungo possibile. E così lo fece. Cercando di farlo sembrare un incidente dato dal piccolo cambio di programma, sfruttando il fatto che Taehyung non stesse seguendo i passi della coreografia ufficiale, fece finta di essere stato colto impreparato e gli fece lo sgambetto. Il più grande scivolò a terra senza spostare di un centimetro le sue mani dai fianchi del più piccolo e tirandolo inevitabilmente giù con lui. Jungkook cadde su Taehyung, ricoprì il corpo del più grande col proprio, appoggiò le sue braccia ai lati del viso dell'altro per sostenersi. Improvvisamente tutto intorno a loro si fermò, c'erano solo loro due, uno disteso sopra l'altro, i loro sguardi puntati l'uno sull'altro seri e i loro cuori che avevano quadruplicato i battiti. Il più grande non sembrava volersi alzare, perché? Perché non aveva neanche cercato di spostarsi e continuare l'esibizione? Perché lo aveva lasciato fare? Perché era corso dal minore finita la canzone a chiedergli come stava, se si era fatto male, accarezzandogli la testa? Dopotutto Jungkook era atterrato sul morbido, era stato Taehyung quello a sbattere contro il pavimento duro.

Il castano continuava a tenere gli occhi chiusi, li strinse ancora di più e non voleva davvero smettere di rivivere il momento in cui aveva sentito le mani forti dell'altro ancorarsi ai suoi fianchi, i suoi occhi posarsi su di lui, le sue labbra rosse e così invitanti sorridergli. Lasciò che questa emozione si sprigionasse dentro di lui, la sentì scendere dalla testa dalla quale era partito fino al basso ventre. Si accasciò sul pavimento della doccia emotivamente distrutto, colpito dalla consapevolezza di volerlo fino all'inverosimile. Jungkook desiderava avere Taehyung nella sua vita, nella sua quotidianità, nel suo letto. Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto addormentarsi e svegliarsi accanto al corpo caldo del maggiore. I suoi occhi si riempirono di lacrime, l'acqua della doccia non era abbastanza.

You're my light │ taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora