Angolo autrice:
Quando ho scritto questa parte mi sentivo fin troppo soft e credo sia uno dei capitoli di cui vado più fiera. Da qua in poi i capitoli tenderanno ad essere più lunghi a parte forse un paio e credetemi, non manca molto alla svolta, non vi farò penare ancora a lungo!
Buona lettura 🌺
Jungkook's POV
Canada.
Erano in volo e stavano sorvolando il Canada. Da lassù si poteva vedere un'immensa distesa verde, panorama a cui Jungkook credeva di non potersi mai abituare. Certo gli mancava la Corea ma avere la possibilità di viaggiare e mettere piede in molti paesi stranieri a soli 21 anni lo lasciava sempre senza fiato.
Mentre iniziavano le operazioni di atterraggio, Jungkook pensò a quando disse ai suoi genitori che le vendite stavano andando talmente bene in tutto il mondo, che l'agenzia aveva deciso di organizzare un tour mondiale, portando i BTS a cantare dagli Stati Uniti all'America Latina, dall'Europa al sud est asiatico, passando per l'Australia, il Giappone e appunto il Canada. Ricordò che suo padre gli disse che visitare il Canada era il suo sogno fin da ragazzino e oggi Jungkook stava realizzando il sogno dell'uomo che l'aveva messo al mondo e che l'aveva accompagnato a fare le audizioni per la BigHit quando aveva appena 13 anni.
Erano atterrati nella tarda mattina e tutti e sette vennero immediatamente portati all'hotel a loro riservato. Ebbero tutto il pomeriggio libero e Jungkook decise di uscire ad esplorare i dintorni. Provò a fare una videochiamata col padre ma quando non ottenne risposta, realizzò che a causa del fuso orario in Corea era mattina presto e probabilmente in casa sua stavano ancora tutti dormendo. Optò per scattare molte fotografie stando attento a non farsi riconoscere e a non perdersi essendo completamente da solo. Si pentì di non essersi portato dietro una giacca, il sole tramontava e cominciava a fare freddo e lui non aveva considerato che le temperature da quelle parti scendevamo bruscamente tra giorno e sera.
A ora di cena si ritrovò con gli altri e decisero di assaggiare cibi tipici canadesi, ordinando a caso da un menu scritto metà in inglese e metà in francese.
Era euforico, su di giri e non vedeva di esibirsi la sera successiva. Gli venne consigliato di andare a dormire presto per riprendersi dal fuso orario tra Vancouver e New York anche se si trattava di appena 3 ore. Jungkook pensava di avere ormai un fisico abituato ai continui spostamenti, corse da una parte all'altra, stare in giro tutto il giorno, magari mangiare troppo o troppo poco, dormire troppo o troppo poco senza mai una via di mezzo. E mentre si rigirava nel letto cominciò a sentire una strana sensazione nello stomaco che interpretò come eccitazione per il concerto imminente.
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Tutti erano pronti e in posizione sulla pedana. Si spensero le luci e la folla gridò. L'adrenalina non diminuiva mai, anzi aumentava ogni volta sempre di più. E più Jungkook saliva si quei palchi insieme ai suoi hyungs, più si esibiva e più si convinceva che era nato per quello. Sul palco si sentiva sempre al posto giusto nel momento giusto ma non quel giorno. Sentiva di non star bene, di non essere al 100% sé stesso. Durante le coreografie rischiò di cadere più volte, andò addirittura a sbattere contro Hoseok che lo incenerì con lo sguardo per lo sbaglio commesso. Arrivò il momento dell'ultimo timeout prima di cantare l'ultima canzone, ringraziare e salutare.
Jungkook scese dal palco da dietro le quinte e si sedette immediatamente a terra, sentendosi fin troppo accaldato e con la testa pesante.
"Jungkook tutto bene?" Si sentì chiedere da un microfonista e scosse la testa senza riuscire ad alzare lo sguardo. L'uomo andò immediatamente ad informare Namjoon della situazione che corse dal maknae.
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You're my light │ taekook
FanfictionJeon Jungkook è un ragazzo di 21 anni, membro del gruppo musicale sudcoreano BTS. In soli 5 anni di carriera ha calcato i più grandi palchi di tutto il mondo e si è potuto permettere di viaggiare, conoscere molte altre persone famose, comprarsi vest...