Capitolo XII

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Jungkook's POV



Seul era bellissima vista dall'alto, da terra, i palazzi alti che si fronteggiavano e il verde dell'erba che cresce tutto intorno al fiume Han. Jungkook era arrivato nella capitale quando era ancora un ragazzino, era entrato in una agenzia che allenava futuri idol, si era ritrovato a passare le sue giornate tra la sala prove, la sala registrazione e il dormitorio insieme ad altri 6 ragazzi. Ricordava che 6 mesi dopo essersi trasferito ancora non aveva avuto modo di girare propriamente per la città. La prima volta che tutti e sette avevano deciso di uscire, erano semplicemente andati a passeggiare sulle rive del fiume, Seokjin aveva comprato il gelato a tutti perché nessuno di loro ancora si poteva permettere di spendere così tanti soldi per così tante persone tutti in una volta e lui, essendo il più grande, voleva davvero prendersi cura di loro. Yoongi e Namjoon erano quelli che si erano trasferiti a Seul da più tempo e quel giorno li avevano portati a visitare alcuni posti caratteristici della città, i vicoli più nascosti, le bellezze su cui i turisti non si soffermano.

Sette anni erano passati da quella passeggiata e ora Jungkook, ogni qualvolta tornava li, si sentiva a casa. Si era abituato all'aria di Seul, al rumore dell'acqua che scorre, il traffico, il rumore di sottofondo perenne di una città con così tanti abitanti.

La sua città era bellissima ma sapete cos'era ancora più bello? Dormire finalmente nel proprio letto dopo aver passato mesi e mesi in hotel, dovendo riposare ogni settimana su un materasso diverso.

E Jungkook se l'era proprio goduto quel momento. Non appena avevano messo piede in casa era corso in camera sua, si era lanciato sul letto e aveva dormito per 14 ore consecutive. Non si ricordava neanche quanto tempo fosse passato dall'ultima dormita così lunga e rilassante. Quando si svegliò era una persona nuova, raggiante e allegra e quasi sembrava che l'aria di Seul avesse fatto bene anche a Taehyung dal momento che quella mattina aveva deciso di fare il caffè per tutti loro, aveva preparato il latte e i cereali con le tazzine sul tavolo e quando Jungkook entrò in cucina, trovò il più grande concentrato a leggere le istruzioni su come preparare i pancakes.

"Buongiorno?"

"Oh Kookie, buongiorno a te! Il caffè è ancora caldo, non sono sicuro di averlo fatto bene, non l'ho assaggiato e in ogni caso a me non piacerebbe quindi non ho metro di paragone." Rispose il maggiore con un tono talmente allegro che spiazzò il minore.

"Hyung, tutto bene?"

"Siamo a casa Jungkook, va tutto benissimo." E gli sorrise. Taehyung sorrise a Jungkook come non capitava ormai da due settimane e il castano davvero sentì il cuore stringersi. Gli era mancato quel lato del biondo e non poco.

"Ti posso aiutare?"

"Magari! Se io mischio tutti gli ingredienti poi che ne dici di versare tu nella padella l'impasto e girarlo? Io non credo di essere capace."

"Certo! Intanto che mescoli, taglio la frutta."

Taehyung annuì, prese il telefono in mano e fece partire una playlist a caso, impostando la riproduzione casuale e abbassando il volume, tanto bastava giusto avere un sottofondo a tenergli compagnia.

Ed è proprio mentre Jungkook stava cercando di insegnare al maggiore come girare i pancakes nella padella senza spezzarli che dalla porta della cucina comparvero Jimin, Hoseok e Seokjin dicendo di essere stati svegliati dal buon profumino. Di certo non si sarebbero mai aspettati di vedere Taehyung ai fornelli e cominciarono a prenderlo in giro. Nel mezzo della conversazione arrivarono anche Namjoon e Yoongi dicendo di non mangiare perché in realtà Taehyung aveva avvelenato il cibo per farli fuori tutti e avere finalmente la sua carriera da solista.

"Vi posso assicurare che niente è avvelenato, l'ho aiutato io a fare la colazione!" disse il maknae per difendere il biondo.

"AH si sono coalizzati! I taekook contro gli hyungs!" Disse Jimin.

You're my light │ taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora