Capitolo 10

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Shawn ha insistito per riaccompagnarmi a casa in macchina e in questo momento mi ritrovo davanti al cancello di casa; ha appena parcheggiato la macchina, così mi slaccio la cintura di sicurezza.

‹‹Ti inviterei ad entrare, ma sappiamo entrambi che è meglio se non lo faccio.›› dico.

‹‹Tranquilla, ho delle cose da fare in ogni caso. Ti chiamo domani mattina, così ti faccio sapere se riesco a venire a prendervi a lavoro.››

‹‹Okay, ma non chiamarmi al cellulare. Lo metto silenzioso per leggere i fascicoli, piuttosto chiama al numero del mio ufficio.›› dico per poi dettarglielo.

‹‹Ci vediamo domani allora.›› dice.

‹‹Ciao Shawn.›› dico scendendo dalla macchina.

Mentre sto infilando le chiavi nella serratura per aprire casa, la porta mi viene spalancata da Charlotte ancora in pigiama con una tazza di caffè bollente in mano.

‹‹Che fai?›› chiedo.

‹‹Di chi era quella macchina?›› chiede anziché rispondermi.

‹‹Mi spii per caso?›› chiedo dirigendomi in cucina.

Sedute al tavolo ci sono la mamma e Lexy.

‹‹Passavo di lì e ti ho vista scendere da quella macchina.››

‹‹Quale macchina?›› chiede la mamma confusa.

‹‹Ci devi raccontare qualcosa.›› dice Lexy colpendo la sedia affianco alla sua.

Sbuffo ma faccio come dice sedendomi con loro. Anche Charlotte decide di aggiungersi a noi.

‹‹Okay, ma se ve lo dico non dovete farvelo scappare con nessuno, chiaro?›› dico lanciando un occhiata a tutte prima di iniziare il mio racconto; annuiscono, così sospiro e inizio a parlare.

‹‹Sono andata a correre prima. A Miami non lo facevo quasi mai per via del mio poco tempo, ma adesso che sono tornata a Los Angeles spero di riuscirci più spesso. Ero nel parco che non dista molto da qua, quando dopo una buona mezz'ora, mentre mi stavo allacciando una scarpa ho incontrato Shawn; mi ha fatto spaventare dato che non l'ho sentito arrivare siccome stavo ascoltando musica. Poco dopo il mio stomaco ha iniziato a brontolare, quindi siamo andati a fare colazione; a proposito, mi ha portato in un posto da leccarsi i baffi. Abbiamo parlato di diverse cose e alla fine mi ha chiesto se domani lo accompagno a fare shopping. Dice che Aaliyah lo ha costretto, ma lui non ne sa niente di queste cose; ovviamente Charlotte verrai anche tu con noi. Fatti trovare nella reception alle cinque del pomeriggio. La macchina che avete visto era la sua.›› dico concludendo.

Nessuno apre bocca per qualche istante, poi esplodono simultaneamente parlandosi una sopra l'altra e non facendomi capire niente.

‹‹Ma che siete, bambine dell'asilo? Si parla una alla volta.›› dico.

‹‹Avete ripreso a parlarvi quindi.›› dice la mamma.

Annuisco e non ho il tempo di rispondere che subito attacca Charlotte.

‹‹Aveva una Range Rover e ti ha riaccompagnata a casa! Cavolo, sai cosa vuol dire? Che ci tiene ancora a te.››

‹‹Andiamo, adesso non esagerare.›› dico alzando gli occhi al cielo.

‹‹Dovrai dirlo ad Isaac.›› dice Lexy, facendo ammutolire tutti.

‹‹Si. Ma prima dovrei farci pace.›› dico a mezza voce.

‹‹Cosa è successo tesoro?›› chiede la mamma.

‹‹Abbiamo litigato perché gli ho detto che in questo momento non sono intenzionata a sposarmi. Insomma, in questo momento ho altre priorità nella mia vita più che costruire una famiglia.›› spiego.

‹‹Dovrebbe rispettare i tuoi tempi se è così. Le cose bisogna volerle in due. Comunque sia sei ancora giovane.››

‹‹Non nego che più in là mi piacerebbe sposarmi e avere dei figli, ma tra cinque anni magari. Non ora che ho appena iniziato a lavorare.›› dico.

‹‹Prova a spiegarglielo più tardi con calma. Sono sicura che capirà.››

‹‹Capire che cosa e chi?›› chiede papà entrando in cucina strofinandosi gli occhi.

‹‹Niente, cose da donne.›› dico.

‹‹Mh, non me la racconti giusta.››

‹‹Perché non ti siedi e fai colazione?›› dico cambiando discorso.

‹‹Buongiorno.›› dicono in coro Dylan e Isaac.

‹‹Ciao amore.›› saluta Lexy dandogli un bacio.

Dal canto mio faccio finta di star utilizzando il telefono, ma il mio piano viene sabotato quando il mio fidanzato mi si siede affianco.

‹‹Possiamo parlare dopo?›› chiede a bassa voce.

Annuisco ma mi alzo da tavola per andare a farmi una doccia o un bagno. Ancora non ho deciso cosa fare. Penso che opterò per la seconda opzione, mi ci vuole proprio un bel bagno rilassante in questo momento. Devo riflettere su un bel po' di cose e cercare di trovare una soluzione per ognuna di esse. Per quanto la strada di non dire nulla sia la più facile e invitante, voglio fare le cose per bene, quindi mi tocca trovare le parole giuste per il discorso che mi attenderà dopo.

Una volta entrata in vasca, provo diverse volte a dare il via a dei discorsi, ma mi risulta più complicato che mai. Sbuffo e riprovo da capo per l'ennesima volta, ma neanche questa mi riesce e scocciata esco dalla vasca in cui sono stata in ammollo per venti minuti buoni.

Un rompicapo sarebbe molto più facile da risolvere.

Rientro in camera con sono l'asciugamano addosso e trovo steso sul letto con le mani dietro la nuca Isaac.

‹‹Dovrei cambiarmi se non ti dispiace.›› dico.

‹‹Stiamo insieme da quattro anni, ti ho già vista nuda.››

Se la mette così, prendo i vestiti e mi cambio sotto il suo sguardo vigile; se non fa differenza per lui, non vedo perché la debba fare per me. Una volta vestita, mi siedo sul letto vicino a lui che si tira su.

Dio ti prego, fai che questa conversazione che sta per avvenire non mi faccia arrabbiare più di quanto già lo sono.

Incorriggible || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora