Capitolo 23

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Se c'è una cosa che ho capito è che allenarmi mi distrae dai miei pensieri e non mi fa pensare; perciò indosso dei leggings e un top, raccolgo i capelli in una coda alta ed esco di casa. Mentre scendo le scale collego le cuffiette al telefono e inizio a correre.
Farò il giro dell'isolato e tornerò in tempo per tirare fuori la torta tra quarantacinque minuti; il discorso con Shawn mi ha fatto arrabbiare e sommato a tutti gli altri problemi che ho mi fa precipitare ancora di più nel baratro.
Ho così tante cose da fare che non saprei da dove iniziare: parlare con Isaac, organizzare il matrimonio di Lexy, fare il giro della città insieme ai miei amici, andare al lavoro e parlare con i miei genitori.
Dovrei iniziare con qualcosa di semplice, e visto che domani è lunedì credo proprio che mi converrebbe parlare con i miei genitori e spiegare bene loro la situazione.

Mentre penso quest'ultima cosa aumento la velocità fino a quando non sento i miei polmoni bruciare per la fatica; pian piano sto scollegando il cervello per concentrarmi sulla canzone che sto ascoltando e sulle strade che sto percorrendo. Non ero mai venuta in questa zona, ma non sono sorpresa: qua ad Hollywood abitano tutte le celebrità e nonostante la mia famiglia non sia messa comunque male con i soldi, loro sono in ogni caso più ricchi di noi.
Ogni casa che sorpasso ha un giardino enorme e sembra uscita da una di quelle riviste che sfoglia mia madre sugli arredamenti.
È così strano per me abitare qui che quasi mi sembra di sognare; oltretutto non avrei mai pensato che sarei finita a vivere con il cantante per cui da ragazzina impazzivo. Se adesso ci penso, non so nemmeno come io abbia fatto ad avvicinarmi così tanto a lui. È vero, lui me lo ha permesso, ma anche lui ha fatto dei passi verso di me anche se involontariamente.
La mia vita sta prendendo una piega sempre più caotica adesso che ci faccio caso.

Guardo l'orologio che ho al polso e credo proprio che sia ora di tornare indietro; ci ho messo circa venti minuti correndo per arrivare dove sono adesso, quindi ci impiegherò lo stesso tanto per tornare all'appartamento. 
Quando arrivo al palazzo sto grondando di sudore e sono stanca morta. Questa volta prendo l'ascensore perché non credo di essere in grado di fare le scale con le gambe che non mi reggono nemmeno in piedi per quanto ho corso.
Entro nell'appartamento giusto in tempo: il timer del telefono suona per avvisarmi che è ora di togliere la torta, quindi mi precipito ad aprire il forno tentando di non bruciarmi. Fortunatamente avevo lasciato le presine sul bancone prima di uscire e lo straccio sul bancone per non rovinare il marmo.
Lascio che si freddi e nel frattempo vado a farmi una bella doccia; lavo anche i capelli visto che ci sono e non li asciugo nemmeno, con il caldo che fa basterà lasciarli mezzora all'aria e saranno belli che asciutti.
Non ho preso i vestiti quindi corro in stanza con solo l'accappatoio addosso. Shawn è dentro la cabina armadio, e quasi lancio un urlo per lo spavento.

‹‹Scusa, non ti avevo visto.›› balbetto mentre lui mi sguarda con un sorrisetto sghembo.

‹‹Sei andata a correre vero?›› mi chiede mentre si appoggia ad uno scaffale.

‹‹Si. Comunque la torta è sul bancone.›› dico per sviare l'argomento e farlo uscire.

‹‹Okay.›› dice rimanendo fermo a fissarmi.

‹‹Puoi... potresti uscire? Dovrei cambiarmi e non posso farlo con te davanti.›› dico schiarendomi la voce.

‹‹Certo, anche se ti ho già vista senza niente addosso.›› dice uscendo e facendomi l'occhiolino.

Chiudo le porte dietro di me e indosso velocemente la biancheria seguita da un paio di pantaloncini in cotone e una canottiera. Appendo l'accappatoio in bagno e torno in cucina, dove vedo Shawn intento a tirare fuori la torta dalla teglia.

‹‹Non si fa così. Guarda e impara.›› dico mostrandogli la giusta procedura.

‹‹Dove hai imparato a cucinare?›› chiede poi tagliando due fette.

‹‹Una volta finito il college d'estate tornavo sempre a casa, e per passare del tempo insieme a mia sorella e mia madre provavamo a fare delle ricette nuove. Così ho imparato a fare le torte e a cucinare i primi piatti.›› dico sedendomi in uno sgabello.

‹‹Sei brava anche in questo oltre a lavorare allora.››

‹‹Almeno nella vita qualcosa di buono sono riuscita a farlo.›› dico sorridendo tristemente.

‹‹Non dire così, hai molte buone qualità.››

‹‹Però ho fallito molte cose. Ho fallito con te, con Isaac, la me bambina. Ho sempre sognato di fare la giornalista ma i miei genitori volevano che lavorassi con loro. Non fraintendermi, amo il mio lavoro e sono grata di tutto quello che ho e che faccio e che i miei fanno per me, ma sento sempre che manca qualcosa. Da bambina volevo un bel principe azzurro, sposare un uomo con cui trascorrere la mia vita insieme e invece non sono nemmeno in grado di tenermi una relazione.›› dico.

‹‹Il fatto che con me e con il tuo ragazzo sia finita male non vuol dire che tu non sappia amare Alyssa. A me hai dato tanto e sono sicuro che hai fatto lo stesso con Isaac. Non buttarti giù per così poco, so che puoi fare di meglio.››

‹‹Cambiamo discorso, non mi va più di parlarne.›› dico osservando la torta.

‹‹Okay. Domani mattina a che ora vai al lavoro?›› chiede.

‹‹Alle nove e mezza devo essere lì ma mi sveglio alle otto. Poi quando stacco porto Dave e gli altri a vedere la città. Se vuoi venire con noi fatti trovare alle cinque nella hall.›› spiego.

‹‹Rivedrai Isaac.›› dice.

‹‹Già. Ma sono sicura che mi eviterà in tutti i modi possibili. Oppure mi vorrà parlare. In ogni caso non finirà bene e devo comunque parlare con papà.›› dico.

‹‹Se hai bisogno di qualcosa chiamami, tanto il mio numero lo sai. E se riesco a liberarmi prima dallo studio verrò volentieri con te.››

‹‹A che ora vai allo studio?›› chiedo.

‹‹Alle dieci, ma non so mai a che ora finisco.››

‹‹Cavolo, sono già le otto. Abbiamo passato tutto questo tempo a parlare? Devo iniziare a preparare la cena.›› borbotto alzandomi.

‹‹Dovrebbe esserci anche del pollo in frigo se dovesse servirti.›› dice.

‹‹Ti piace il pollo con le verdure?›› chiedo.

‹‹Credo di si, basta che il pollo non sia bollito.›› dice arricciando il naso.

‹‹È fritto in realtà e le verdure sono grigliate. Le puoi mangiare queste cose o segui una dieta a base di qualcosa?›› domando.

‹‹Non posso mangiare i latticini e tutto ciò contiene grassi.››

‹‹Meno male che non ho comprato le bistecche allora.›› dico iniziando a preparare.

‹‹Le avrei mangiate lo stesso.›› dice alzando le spalle.

‹‹E perché mai?››

‹‹Perché come ho già detto prima tutto quello che cucini tu è buono.›› dice sorridendomi e uscendo dalla cucina.

Incorriggible || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora