«Alannis?» chiese Alexandros sbattendo le palpebre e facendo qualche passo verso la sorella. Lei annuì con un piccolo cenno del capo, correndo poi ad abbracciarlo. Alexandros le baciò la testa, stringendola a sé. «Sapevo che non eri morta» mormorò lui stringendo la mano sui capelli di Alannis che scosse la testa singhiozzando appena. Sentì lo stomaco stringersi in una morsa: aveva sognato quel momento da quando era arrivato il messaggero, ma non avrebbe mai pensato di sentire di nuovo la stoffa delle vesti di Alannis sotto i propri polpastrelli.
«Dèi, sono così felice di rivederti!»
«Anch'io, Nis». Alexandros la allontanò appena da sé e, tenendo le mani sulle sue spalle, la guardò da capo a piedi. «Sei cambiata così tanto... perché ti sei tagliata i capelli?»
«Storia lunga... e necessità di passare per una schiava quando Hesperos mi ha aiutato a fuggire da Mu».
«Hesperos ti ha aiutato?» chiese Kleitos alzando un sopracciglio. «Questo è strano. In genere il modo in cui aiuta le persone è facendole uccidere o gettandole in catene: tanti dei fedelissimi di Ktesias adesso sono in prigione o nelle tombe».
«Non era mia intenzione farvi visita oggi, ma... dato che gira voce che Niketas sia tornato, ho immaginato che con lui ci fosse qualcun altro» continuò, spettinando i capelli ad Alannis che gonfiò le guance. «Hesperos ha organizzato una caccia all'uomo. Potrebbe trovarvi da un momento all'altro».
Kleitos annuì, passandosi una mano tra i capelli. «Grazie di avermi avvertito, so cosa fare con quell'idiota di mio figlio»
«Non sono un idiota!» sbottò Kyriakos prima di versarsi una tazza di latte di capra. «Dèi, dovrei bere vino per sopportarvi tutti già a quest'ora» aggiunse a bassa voce passandosi il dorso della mano sulle labbra dopo aver svuotato la ciotola.
«Hai organizzato una rivolta finendo esiliato» gli fece notare Alexandros tenendo una mano sulla spalla di Alannis.
Kyriakos in risposta scrollò le spalle. «Cose che capitano».
«Hai ripulito le tasche di non si sa bene quanti poveri ubriachi giù al porto».
«Erano ubriachi, appunto. Hanno scelto loro di giocare contro uno sobrio» ribatté Kyriakos al padre incrociando le braccia, convinto che la colpa fosse loro visto che accettavano di scommettere con lui, perfettamente sobrio.
Alannis arricciò le labbra. «Come giustifichi il fatto che tu mi abbia sposato?»
«Con il fatto che il bambino che tu portavi in grembo era il mio?»
«Aspettate. Cosa è successo?» chiese Alexandros spostando lo sguardo tra la sorella e l'amico che si guardavano imbarazzati mentre le guance di Alannis diventavano leggermente rosse; Kyriakos, invece, aprì la bocca per parlare, per poi richiuderla subito dopo. Avrebbe preferito annunciarlo in un altro modo ad Alexandros, non così violentemente.
«Quello che hanno detto» rispose Kleitos. «Kyriakos e Alannis si sono sposati e hanno un figlio. Si chiama Kylos, sembra Kyriakos da piccolo, è la sua copia. Eirene lo ripete da ieri sera, per Zeus» aggiunse massaggiandosi le tempie.
Alexandros strinse la presa sulla spalla di Alannis. «Dèi, se Hesperos vi scopre, vi farà fuori tutti e tre. Dovete restare nascosti».
Kyriakos annuì. «Basta che tu tenga la bocca chiusa, poi ci pensiamo da soli».
Alannis mise una mano su quella del fratello, voltandosi appena a guardarlo. «Stai tranquillo, per tutti qua sono morta. Hesperos avrà quel che si merita e tu potrai riprenderti il trono. Ma tu come stai?»
«Ho avuto qualche attacco, il solito insomma. L'unica cosa più... brutta, se così si può dire, è stato che nel peggiore di quelli ho visto un uomo - non so dire se Hesperos o Esi, sono così simili, per Zeus! - pugnalato a morte».
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Sea of fate
FantasyPer anni i regni di Atlantide e Mu sono stati alleati e, dopo la distruzione di Lemuria, sembrava che ogni cosa fosse tornata al proprio posto, lasciando che un periodo di pace avvolgesse le due civiltà. Tuttavia, la morte improvvisa di Amyntas e l...