Capitolo 6.

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Vagavo dispersa nel supermercato, buttando di tanto in tanto uno sguardo sulla lista della spesa, fatta da Anne. Mi precipitai alla cassa, non appena finii di prendere le varie cose richieste. Portai un mano sulla fronte socchiudendo leggermente gli occhi, rilassandomi. Avevo appena finito la scuola, era stata una giornata davvero faticosa e ora mi toccava fare la spesa ad Anne. La voce della cassiera seduta dietro al bancone, su cui io involontariamente mi ero appoggiata, mi riportò al presente. Mi disse il costo della spesa, che io gli diedi un minuto più tardi, prima di prendere le buste ed uscire fuori. Era un splendida giornata, tanto che il sole brillava in alto nel cielo, mi crogiolai di quella sensazione meravigliosa. Molto spesso il mio morale, dipendeva dal tempo, dall'atmosfera che mi circondava. Buttai i miei lunghi capelli dietro la spalla, estraendo le chiavi dalla tasca del mio jeans, quando arrivai fuori la porta di casa mia. Andai in cucina, dove vidi Anne intenta a fare, non so cosa, ai fornelli. Le toccai con la mano la spalla, quando si girò.

''Oh Destiny, sei venuta, grazie infinite per la spesa.'' disse rivolgendomi un mezzo sorriso. Ricambia il sorriso, rimboccandomi le maniche pronta per aiutarla quando la porta di casa venne sbattuta bruscamente. 

''Mamma.'' una voce rauca emerse dal nulla ed ecco, che il signorino Styles apparse dalla soglia della porta. Mi girai, mentre guardavo Harry togliersi le scarpe e la giacca buttando, quest'ultima, sul divano. Entrò in cucina, sorridendo alla mamma, poi aprii il frigorifero in cerca di qualcosa da mangiare. 

''Harry..'' Anne corse da lui, per poi allontanarlo dal frigorifero. ''solo qualche minuto ed è pronto il pranzo, quindi non mangiare nulla.'' disse puntandogli un dito contro, mentre lui sembrava quasi sorridere. I suoi occhi si spostarono velocemente su di me, ricadendo sul mio corpo. ''Ciao Destiny.'' disse per poi girarmi le spalle. Mormorai in risposta un ''Ciao.'' quando poi portai i piatti a tavola.

''Come mai non ti ho visto fuori scuola?'' la voce di Harry rimbombò nelle mie orecchie. Ingoiai l'ultimo boccone per poi alzare lo sguardo su di lui, i capelli erano leggermente spettinati, come sempre tirati indietro e un pizzico di rossore c'era sulle sue morbide guance. ''Ho fatto la spesa ad Anne, per cui uscita da scuola me ne sono andata.'' lui annuii, tenendo lo sguardo rivolto al piatto. Prese il coltello e incominciò a tagliare il pane, ma stupido com'era si tagliò. Impercò mentre teneva il dito stretto a se. Chiuse gli occhi in segno di dolore, alzando la testa, era cosi' buffo. Un risolino mi uscii' dalle labbra ''Bravo, idiota.'' dissi continuando a mangiare. Lo vidi passare la lingua sulla ferita, per poi sentire ancora più dolore. A quella scena scoppiai a ridere, mentre lo guardavo impacciato nei suoi movimenti. 

''Invece di ridere, aiutami.'' disse lui sussurrando. Bagnaii il fazzoletto sotto l'acqua incominciando a tamponare sulla ferita, mentre lui gemeva per il dolore. Dio mio, pensai, era solo un piccolo taglietto. 

''Brucia.'' disse lui quasi sofferente. Alzai lo sguardo su di lui e i nostri occhi si incrociarono. ''Demente, è normale ti sei tagliato.'' mi guardò facendomi la linguaccia, mentre io gli rivolsi un sorrisino. ''Stupida.'' aggiunse. Aveva sempre quest'abitudine di chiamarmi ''Stupida.'' pensai.

''Okay, ragazzi io vado, torno stasera, Gemma è a lavoro, mi raccomando niente casini, fate i bravi, non vi uccidete sopratutto tu Harry..'' disse Anne indicando quell'idiota del figlio. Harry alzò le mani al cielo, facendo una faccia buffa. ''Ho mai ucciso qualcuno, mamma?'' Anne scoppiò a ridere, mandando un bacio al vento ad entrambi, poi la vidi sparire. Buttai il fazzoletto sul tavolo, poi mi alzai sbadigliando. 

''Harry, io devo studiare, quindi per favore, fai il più silenzio possibile.'' ricevetti un pollice in alto come conferma, quando poi salii di sopra. Legai i capelli in una coda alta, quando sedendomi presi i libri e incominciai a dedicare quelle poche ore di studio che facevo. Non che andassi male a scuola, ma semplicemente non mi serviva studiare tanto, assimilavo abbastanza in fretta. 

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