Capitolo 9

579 32 5
                                    

Rotolai giù dal letto, mugolando mentre realizzavo di essere caduta. Aprii gli occhi, trovando la forza necessaria per alzarmi, portai lo sguardo sulla sveglia posta sul mio comodino e sbuffai, il solo pensiero di dover andare a scuola mi stressava. Stropicciai gli occhi trovandomi ancora stesa sul pavimento ''Coraggio, Destiny.'' mi disse la mia vocina interiore, e mi alzai. Andai verso l'armadio, presi un jeans, una maglietta, la biancheria intima e aprii la porta. Mi affacciai al corridoio, non volevo incontrare Harry per nessuna ragione al mondo. Erano passati pochi giorni da quando ci litigammo fuori quel locale, e da li' cercai di evitare Harry in ogni modo. Vivevamo nella stessa casa, ma io facevo di tutto pur di non incontrarlo, in salotto, in cucina,  semplicemente in corridoio. Le sue parole, a quel pensiero mi ritornarnono in mente e una  parte di me era ancora lacerata, distrutta e mortificata. Si, mortificata per essere entrata nella sua vita e averla rovinata. Scrollai le spalle, abbandonando il pensiero di Harry in un angolo remoto della mia mente, ma sembrava che l'immagine dei suoi occhi non volesse scollarsi. Quegli occhi ardenti e severi, di quella sera. Feci pressione sulla maniglia della porta, ma  era chiusa a chiave, il bagno era già occupato. Mi appoggiai al muro affianco alla porta, portando i vestiti al petto e cominciando a pensare alle varie materie che avrei dovuto fare a scuola e solo in quel momento, mi accorsi di non aver studiato praticamente niente. In quei giorni la mia voglia di studiare era pari a zero. Sentii la chiave all'interno della stanza girare, e quando la porta fu aperta mi capultai dentro senza nemmeno dar conto a chi ci fosse. Mi scontrai con un petto duro, e quando alzai lo sguardo sentii il cuore andarmi in gola. Harry mi guardò sorpreso, e i suoi occhi quella mattina erano più scuri. ''Scusami.'' mormorai. Abbassò lo sguardo, sorpassandomi. Chiusi gli occhi, chiudendomi la porta alle spalle. 

                                                               *****

Infilai la chiave nella serratura, per poi dare uno spintone alla porta e splancarla completamente. Rimasi sul ciglio della porta mentre guardavo la scala che portava di sopra, davanti a me. Sospirai. Non ne potevo più, di stare a scuola, di stare in quei banchi eppure, ci sarei dovuta stare per altri due mesi. Feci sciovolare l'elastico dal mio polso, legando i capelli ed entrando in casa. Chiusi la porta con il piede, quando vidi Harry seduto in cucina. Posai la borsa in salone, avviandomi verso la cucina con passo lento. Non appena entrai abbassai lo sguardo, sentendomi in imbarazzo perchè in qualche modo sentivo che i suoi occhi verdi erano su di me. Guardai verso il tavolo e trovai il piatto già pronto, lo presi portandolo lontano dal posto in cui era seduto Harry. Mi sedetti e incomcinciai a mangiare, senza mai alzare lo sguardo. 

''Ti ho preparato il pranzo.'' la voce di Harry risuonò nell'aria. Non lo risposi continuando a mangiare, le parole non riuscivano ad uscire. ''E' buono?'' si alzò dal suo posto, mettendosi accanto a me e in quel momento, alzai lo sguardo su di lui. Aveva un cappello di lana blu' e dei riccioli gli uscivano da fuori, indossava una felpa nera un po' aderente sulle braccia, in modo da mettere in mostra le sue braccia possenti e come sempre il suo jeans nero. Annuii, ritornando con lo sguardo sul piatto mentre lui incrociò le braccia al petto, lasciandosi andare sullo schienale della sedia. Mi osservava mentre mangiavo, e mi sentivo terribilmente a disagio. Cercai di finire al più presto, mi pulii la bocca e mi alzai, posando il piatto sul marmo della cucina. Lui si alzò di scatto venendo verso di me. 

''Destiny..'' disse prendendomi per il polso, in modo da farmi girare. Sentii una stretta allo stomaco ''S-si?'' deglutii. ''Io, devo chiederti scusa.'' spalancai gli occhi, lui era qui a chiedermi scusa? Impossibile. Sbattei più volte la palpebre, raddrizzandomi. ''Mi dispiace, Destiny. Non pensavo davvero quelle cose.'' mormorò. ''Oh, capisco.'' dissi liberandomi dalla sua presa e sospirando. Mi sentii come se tutto il timore, mi fosse scivolato di dosso. ''Vorrei solo che tu ti dimenticassi di ciò che ti ho detto.'' disse appoggiandosi al tavolo. ''Sei tu che fai continuamente l'antipatico con me.'' non so dove e non so perchè, quelle parole mi uscirono di bocca. Mi aspettavo un altro urlo in faccia, ma non fu cosi', lui annuii. Guardai gli occhi disarmanti del ragazzo avanti a me, fece un sorriso raggiante per poi incominciare a parlare ''Facciamo una cosa..'' annuii paziente, prima di sedermi sul marmo della cucina ed ascoltarlo ''d'ora in poi, cercheremo di andare d'accordo, niente più litigi e dispetti.'' lo guardai un istante, per elaborare ogni minima parola che da quelle labbra perfette lasciò uscire, sospirai ''Ci sto.''  lui mi sorrise, avvicinandosi a me con passo lento, mi porse la mano che io accettai un minuto più tardi. I nostri occhi si fissavano, i suoi occhi verdi scrutavano con delicatezza i miei, quando poi sorrise leggermente. Fece per andarsene, ma lo fermai. ''A patto di una cosa'' scesi dal marmo  aggiustandomi la maglietta, lo vidi annuire leggermente  mentre io mi feci più vicina a lui. Mi alzai sulle punte, data la sua altezza. ''Devi promettermi, che non ti innamorerai di me.'' lo vidi spalancare leggermente gli occhi per poi  scoppiare in una risata ''magari sarà il contrario, tu ti innamorerai di me.'' disse ''ma va bene..'' lo guardai confusa ''Ehi, io non mi innamorerò di te.'' il suo viso nascondeva l'ombra di un sorriso. ''Okay, sappiamo che non ci innamoreremo mai.'' disse ed io risi, trovandolo vero. Mi misi a braccia conserte sorridendogli, mentre lui si appoggiò nuovamente al tavolo ''Bene.'' aggiunsi.

                                                                            

Indossai il giacchettino di lana, per poi buttare dietro le mie spalle i miei capelli mossi, affondai i piedi nelle mie pantofole con all'interno uno strato di pelliccia confortante, strisi le spalle sentendomi al caldo. Scesi giù in cucina e diedi un occhiata all'orologio ed erano le nove passate. Andai in giradino, notando Harry a fare non so cosa sull'erba. Feci un finto colpetto di tosse, per richiamare la sua attenzione. Era steso sul prato, con le mani dietro la testa, alzò lo sguardo e i suoi occhi verdi incontrarono i miei nocciola. ''Destiny.'' pronunciò il mio nome, dolcemente per poi sorridermi e solo in quel momento, mi accorsi di un'adorabile fossetta sul suo viso. Gli sorrisi timidamente, mentre lui si alzò da terra. Mi venne incontro alzandosi i pantaloni della tuta, un po' troppo larghi. Si sedette sulla panchina posta accanto a una serie di tavolini di piccola grandezza, portava ancora quel capellino, che lo rendeva quasi tenero. ''Oh, ma smettila Destiny.'' mi riproverò la mia vocina interiore. Le diedi ragione, scacciando quei pensieri e posando il mio sguardo altrove. 

''Non ti siedi?'' disse Harry, guardandomi confuso. Rivolsi il mio sguardo alle sedie, le quali erano bagnate per l'eccessiva piaggia caduta in quei giorni. ''Ehm, ma sono bagnate.'' dissi guardandomi le dita. Vidi Harry toccare con il palmo della mano, il cusino posto sopra le sedie e scosse la testa. Mi avvicinai ad una sedia, compiendo lo stesso gesto di Harry qualche minuto prima e feci una smorfia, erano bagnate. Notai il viso di Harry divertito, pulii' la sedia prima di sedermi e lui scoppiò in una piacevole risata. Poggiò i gomiti sulle ginocchia, chinandosi alla mia altezza. 

''Volevo chiederti scusa, per averti dato fastidio.'' dissi arrossendo. Guardai le mie pantofole enormi, per poi rialzare il mio sguardo su di lui. Mi sorrise timidamente ''Scusami tu, per averti rotto il computer.'' si aggiustò il capello, per poi fare un colpetto di tosse. ''Idiota, il computer come farai ora a ricomprartelo?'' disse la mia vocina interiore. Oh merda. 

''Mi è costato un patrimonio quel computer, Harry.'' dissi portandomi le mani al viso.

''Te lo ricomprerò io.'' alzai il viso meravigliata, sul serio lo avrebbe fatto? non poteva comprarmelo, non volevo. 

''Oh, no. Non voglio questo Harry, non preoccuparti.'' dissi. Lui sospirò. ''Ho detto di si.'' disse alzandosi. ''Andiamo dentro, qui ti stai congelando.'' come faceva a sapere che avevo freddo? Annuii, e in risposta mi fece un sorriso. Entrammo in casa, e ci stendemmo sul divano a vedere un po' di televisione. 

AMORUCCI.

Voglio iniziare col augurarvi buon anno, spero per tutte che questo 2015 sia ancora più bello del 2014. Vorrei sopratutto che quest'anno tutte voi possiate realizzare i vostri sogni, sopratutto quelle che ci stanno ancora sperando, non perdete mai la speranza perchè arriverà il vostro momento. 

Anyway dopo aver detto questo, ecco a voi il capitolo. Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate. Sappiate che sono felice che la storia piaccia e mi ha fatto piacere leggere gli insulti riferiti ad Harry dello scorso capitolo, ahahahah. 

Alla prossima xx.

Getaway.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora