Capitolo 7.

443 30 8
                                    

Dopo aver posato i vari libri chiusi l'armadietto, raccogliendo la borsa per terra. La campanella risuonò nell'aria circostante, quando vidi l'indecifrabile numero di persone spargersi per la scuola. Una calda mano si posò sulla mia spalla, costringendomi a girarmi. Due occhi blu' mi guardavano timidamente, mentre i suoi capelli scuri erano legati in una coda alta. Strinsi il libro di biologia che avevo tra le mani, sorpresa nel vedere Alex. Un sorriso timido si disegnò sul suo volto, mentre io corrugai la fronte.

''Destiny, io volevo scusarmi per averti trattato in quel modo, lo scorso giorno, ti ringrazio per avermi aiutato, scusami.'' un sospirò lasciò le sue labbra, sbattei le palpebre più volte per memorizzare ogni parola pronunciata da quella ragazza. Mi ritrovai ad annuire dolcemente, dicendogli di non preoccuparsi. In risposta ebbi un sorrisino, quando poi mi girò le spalle e la vidi sparire tra le varie persone. Scossi la testa, riprendendomi e mi incamminai verso l'aula di biologia. Non appena arrivai la classe era completamente vuota, tranne qualcuno. Mi sedetti al primo banco, aprendo il libro intenta a ripetere l'ultimo argomento studiato, mentre la classe si affollava man mano. Dopo pochi minuti alzai lo sguardo e mi guardai intorno, notando la classe riempita. Riconobbi alcune persone, che frequentavano i miei stessi corsi nella scuola. Mi soffermai su Bob un ragazzo, del mio stesso corso di Francese, che se ne stava solo in un angolo mentre guardava le persone intorno a lui. Potevo riconoscere lontano da un miglio, che non era un tipo aperto, lo vedevo a volte nei corridoi di scuola staresene su una panchina a fissare il vuoto più totale, mi sono sempre chiesta il perchè fosse cosi', ma ho sempre sorvolato su quel pensiero. La voce del professore, mi riportò al presente. Mi girai nuovamente, mentre mi preparavo mentalmente per la lezione.

L'ora di biologia, per mia grande fortuna, passò in fretta cosi' appena uscita da scuola, feci un salto al bar e comprai qualcosa da mettere nello stomaco. Oggi, Anne mi aveva detto che non ci sarebbe stata, quindi supposi che non avremmo mangiato dato che Harry, non avrebbe sprecato del tempo ai fornelli. Quando arrivai fuori la porta di casa, mi resi conto di non avere le chiavi con me cosi' bussai il campanello ma nessuno mi aprii. Sapevo che Harry era in casa, per via della musica troppo alta che si spargerva fino fuori la porta. Bussai più forte, e un minuto più tardi mi ritrovavo a giocare,  con il campanello. Dopo vari tentativi, i miei sforzi non ebbero successo quindi reagi'. Incominciai ad urlare tirando calci sulla porta e battendo le mani su quest'ultima. Notai il viso di qualche passante sconvolto, se non fossi stata cosi' presa, probabilemente mi sarei messa a ridere. ''Harry, apri questa dannata porta.'' ripetei per la centesima volta e la voce mi salii più di quanto pensassi, quando finalmente la porta si aprii. Guardai il viso di Harry divertito, mentre la rabbia mi bolliva nella vene. 

''Dimmi che non l'hai fatto apposta.'' dissi entrando in casa più furiosa che mai, ogni giorno mi sbalordivo sul quanto Harry potesse essere cosi' coglione. Rise  mentre io lo spinsi, almeno cercai e notai che i suoi piedi non si mossero da terra. Rise ancora di più a quel gesto, e io gli buttai la cartella addosso trovando la sola arma per difendermi. 

''Fammi mangiare.'' scattò e io mi girai verso di lui. Mi guardava in modo serio, il sorriso di un minuto prima era sparito sul suo volto, e i suoi occhi facevano quasi paura. Cercai subito di distogliere il contatto visivo con lui e trovando invece una risposta da dargli. ''Te lo scordi.'' dissi passandogli accanto per poi dirigermi nel salone.

''E io cosa mangio? Andiamo Destiny non essere stupida più di quanto gia non lo sei.'' disse. 

Rotai gli occhi al cielo, guardandolo nuovamente ''Se tu pensi che io prepara del cibo per qualcuno come te, ti stai sbagliando. Arrangiati, Harry.'' dissi. Sapevo che si stava infastidendo ed era quello il mio obbiettivo. ''Vaffanculo, Destiny.'' disse.

Il campanello di casa suonò e Harry corse ad aprire, una Gemma sorridente apparse sulla soglia della sorta abbracciando calorosamente Harry. Dopo, guardò me e io gli rivolsi un sorriso andandole incontro. ''Destiny.'' mi attirò a se e mi abbracciò, se ci pensavo bene mi era mancata. ''Come stai? Che ti ha fatto questo coglione?'' disse indicando Harry. Portai lo sguardo su di lui, il quale sembrò infastidito. Fece una risata sarcastica per poi rispondere ''L'unica cogliona qui è lei, è noiosa e mi da continuamente fastidio.'' disse per poi fermarsi a guardarmi per poi continuare ''Non fa altro che studiare e dirmi costantemente di non fare rumore.'' e in qualche modo mi sentii ferita dalle sue parole. Era dal primo giorno che venni qui, che cercavo di essere carina con Harry, ma a quanto vedevo lui non se ne rendeva nemmeno conto. Lo odiavo. Mentre la mia mente vagava, non mi accorsi di fissarlo. Gemma mi prese il polso e mi portò nel salone, ne fui grata non volevo restare un minuto di più con quell'essere. Parlammo di tutto ciò che gli successe nella settimana, ma quando incominciai a parlare io qualcuno  la rubò dalla mia vista. Chi poteva essere? Ovvio, che Harry. Lo guardai fulminandolo con lo sguardo, mentre lui in risposta mi fece un sorriso compiaciuto. ''Gemma, non dare retta alle parole noiose di quella li', vieni con me.'' disse tirandosela. Ne avevo abbastanza, dei suoi odiosi giochetti. ''Dio Harry sei un rompi palle esagerato, la vuoi smettere? Ci stavo parlando io con Gemma..'' dissi tirandomela dietro le mie spalle. Ora ero faccia a faccia con Harry. ''E per tua informazione io non studio sempre, e non sono noiosa. Semplicemente ragiono, con qualcosa chiamato cervello, ciò che non hai tu. Vatti a scopare le tue puttanelle perchè solo questo sai fare.'' le parole mi uscirono di bocca prima ancora che potessi fermarle e vidi la mascella di Harry tendersi. Si avvicinò a me e fece diminuire la distanza da tra noi. Indietreggiai ma non ebbi successo, dato che inciampai nei miei stessi piedi. Aprii la bocca per dire qualcosa ma si richiuse nel momento in cui Gemma ci separò. Guardai Harry disgustata, per poi salire in camera e chiudere la porta a chiave. 

                                                                   *****************

Erano le quattro del pomeriggio, quando decisi di scendere giu' a bere un bicchier d'acqua. Passai per la camera di Harry, la quale aveva la porta aperta. Mi soffermai sullo stipite della porta, e notai il suo viso rilassato dormire. Sembrava, un viso pacifico quando dormiva. Non c'era il solito cipiglio che si formava quando gli davo fastidio, quando si arrabbiava o quando semplicemente non capiva qualcosa. Mi avvicinai al suo letto, con la voglia immensa di fargliela pagare per le sue  parole. Lo vedevo cosi' preso dal sonno che portai entrambi mani sui lati del cuscino sotto il suo ammasso di ricci, e glielo tolsi da sotto la testa di scatto vedendolo allargare gli occhi. Non riusci' a trattenere una risata, quando lo vidi alzarsi quasi spaventato. Guardai i suoi occhi non appena si accorsero, del mio brusco gesto. Buttai il cuscino a terra, ridendo ancora più forte. Lo vidi alzarsi, ed era arrabbiato. La sua altezza torreggiava su di me, ma non potei fare a meno di notare i suoi ricci andare in diverse direzioni, le sue guancie arrossate e i suoi occhi stanchi. ''Che cazzo vuoi Destiny?'' disse lui avanzando il passo verso di me. Indietreggiai pronta per scappare ma lui mi fermò. ''Odio essere svegliato in questo modo.'' i suoi occhi erano cupi, quasi mi paralizzavano. Sapevo che per quanto Harry potesse arrabbiarsi, non mi avrebbe mai fatto del male. ''Te lo meriti, Harry.'' dissi e a quel commento lo vidi irrigidirsi. ''Quante volte ancora dovrò dirti che non devi rompermi le palle?'' disse lui agitandosi. ''Sei tu che le rompi a me, per primo.'' cercai di difendermi. Se le persone potevano uccidersi con gli occhi, in questo momento io ero stesa al suolo. Gemma entrò in camera cercando di calmare la situazione, mentre vidi Harry prendere il cuscino da terra e ritornarsene a letto senza dire una parola. Sbuffai infastidita sorpassando Gemma e andando a prendermi il mio bicchier d'acqua. 

SAAALVE RAGAZZE, ODDIO HO FATTO TARDISSIMO.

MI DISPIACE DAVVERO TANTO, MA HO AVUTO COSI' TANTE COSE DA FARE, GIURO TRA POCHI GIORNI POSTERO' L'OTTAVO. OLTRE QUESTO, VORREI INCOMINCIARE A SAPERE COSA NE PENSATE E COME SECONDO VOI CONTINUERA' LA STORIA? 

SUSU DAI CHE SONO CURIOSA.

ALLA PROSSIMA XX.

Getaway.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora