IV.

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Emma

"Non me lo dici il tuo nome?" chiede quando le sue risate si sono affievolite.

"No." dico senza pensarci.

"Perché no?" chiede inclinando la testa di lato. Sembra quasi un bambino invece che un ragazzo sui venticinque anni.

"Che te ne importa del mio nome?" domando, invece di rispondergli.

"Bè, se non mi importava non te l'avrei chiesto, no?"

"Non te lo dico comunque." ribatto, ma a questo punto sento che qualcosa si sta sciogliendo in me, mi viene quasi voglia di sorridere a questo ragazzo strano e solare.

"Ma perché no?" insiste ricominciando a ridere. Tento di trattenere un sorriso, probabilmente in vano perché quando lui mi guarda vedo la sua espressione cambiare. Una scintilla passa dietro a quel verde così intenso.

"Perché te ne dimenticheresti dopo cinque minuti." dico prima di rendermene conto, e la sincerità di quelle parole colpisce anche me. Il sorriso di Harry lascia il posto ad un espressione sorpresa e pensierosa. Dopo un istante di silenzio ricomincia a parlare.

"Dubito fortemente che potrei dimenticarlo." dice serio. Ma poi l'accenno di un sorrisetto torna a risplendere su quel volto perfetto. " Ma tanto che te ne importa se me lo dimentico?" dice rigirando la domanda che gli ho posto io un minuto fa.

"Infatti. Non mi importa." dico cercando di essere convincente. Ma quelle parole non convincono nemmeno me stessa. Tento di calmarmi. Perché mi sento così. . . Strana?

"Davvero non me lo dici?" continua imperterrito.

"Davvero." sentenzio. Ma nello stesso istante una voce familiare risuona in corridoio.

"Emma? Emma dove sei?"

"Megan sono qui!" rispondo a voce alta cosi che possa sentirmi.

"Ma guarda un po', a quanto pare l'ho scoperto comunque il tuo nome, Emma." sorride il ragazzo riccioluto e impertinente, marcando la voce sul mio nome, con un sorriso che se non fossimo al chiuso farebbe invidia al sole. Io sbuffo, ma non posso fare a meno di ridere anch'io per l'ironia che c'è in tutto ciò. Sto per rispondergli quando vedo Megan venire nella nostra direzione.

"Emma accidenti ti ho cercata dappertutto. Ti ho anche chiamata e non mi hai risposto, cosa cavolo . . ." ma la frase resta sospesa tra noi quando gli occhi nocciola della mia amica si posano sul ragazzo alle mie spalle. Lo guarda con la bocca aperta e gli occhi spalancati. E come biasimarla, io ho reagito allo stesso modo quando l'ho visto. Lui dal canto suo, ovviamente, va verso di lei con un sorriso immenso e le porge la mano.

"Ciao, io sono Harry. Tu devi essere l'amica di Emma, giusto?" Io non posso fare a meno di scoppiare a ridere davanti all'espressione ancora più attonita di Megan, mentre balbetta un: "S-si, lo s-sono."
Non è mai stata particolarmente brava con l'inglese, eppure Harry le sorride senza farci alcun caso.

All'impovviso la mia amica sembra riprendersi di botto dallo stato di shock e fa saettare lo sguardo da me a lui e viceversa.

"Ma cosa . . .?" inizia a dire in italiano, per poi correggersi e riprendere a parlare in inglese. "Come vi siete conosciuti voi due?" domanda. E pian piano vedo ampliarsi un sorriso sul suo volto.

"Si è letteralmente tuffata tra le mie braccia e ha iniziato a supplicarmi di farle un autografo che poi avrebbe potuto tatuarsi sul avambraccio." dice Harry in tono falsamente serio accompagnando la frase con un gesto della mano.

"Ma smettila!" lo guardo male. Megan sembra essere ancora sotto shock, ma ora nella sua espressione c'è più curiosità rispetto a prima.

"Cavolo, devo essermi persa proprio una scena epica." dice frastornata.

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