XXI.

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Emma

"Stai scherzando, vero?!" domando per quella che sembra la ventesima volta da quando siamo scesi dal taxi.
"Non mi hai seriamente portata a New York senza dirmelo!!!" esclamo entusiasta.
"Te l'ho detto! Era una sorpresa!" risponde ridendo di gusto. Vorrei sbuffare, ma sono troppo euforica per levarmi questo sorriso dalla faccia.
Harry non ha voluto rivelarmi dove stavamo andando, nonostante continuassi a fargli una domanda dietro l'altra e quando siamo scesi all'aeroporto di New York sono andata fuori di testa. Mi è questi preso un colpo. Non ero mai stata a New York, nonostante mio padre venga da qui, e ora . . . Vederlo con i miei occhi, vederlo con Harry accanto . . .
Wow.
È semplicemente bellissimo.
E come se questo non bastasse, Harry tra meno di due ore si esibirà in uno degli stadi più famosi al mondo, il Medison Quare Garden.
Non riesco ancora a crederci . . .
Lui continua a ridere, probabilmente per la faccia shockata che devo avere in questo momento. Stiamo attraversando la strada che conduce all'entrata dell'immensa struttura che ospita il Medison Quare Garden e non sto più nella pelle all'idea di vederlo. Ed in questo preciso istante, nel bel mezzo del traffico newyorkese realizzo che sono realmente qui. I tassisti che si accaniscono contro i clacson, l'odore forte ma non fastidioso dello smog, il cielo lontano chilometri e offuscato dai grattacieli. La parte artistica che è in me mi prega di fermarmi qui, nel bel mezzo del caos, sedermi comoda, prendere in mano carta e carboncino e ritrarre più soggetti possibile. Ma so che Harry ha fretta di entrare e per questo dobbiamo sbrigarci, cosi tento invano di mettere a freno il pizzicorio frenetico che mi attanaglia le punte delle dita ogni volta che ho una voglia matta di ritratte qualcosa o quacuno. Lancio un ultima occhiata in giro prima di entrare all'interno dello stadio, come se tutto questo potesse sparire o venirmi strappato via da un momento all'altro.
E ovviamente, com'era prevedibile, appena varchiamo la soglia resto nuovamente senza fiato. Dall'interno sembra ancora più grande che dall'esterno.
Un uomo sulla cinquantina si avvicina a grandi passi nella nostra direzione con aria burbera e impettita.
"Tu devi essere il cantante inglese, giusto?" domanda brusco. Harry dal canto suo non sembra sorpreso di quel tono e si limita ad alzare un sopracciglio con aria scostante e fredda.
"Si. Sono io." dice secco. "E lei deve essere il guardiano di questo posto, mi avevano avvertito sulle sue solite calde accoglienze." aggiunge con un leggero sorriso sghembo e impertinente. E io devo fare uno sforzo enorme per per non scoppiare a ridere. L'uomo per tutta risposta borbotta qualcosa di incomprensibile sotto voce e ci lancia un occhiataccia.
"Si, e voi siete in ritardo. Sbaglio o l'esibizione è tra un ora?" dice con quel tono spazientito e scortese. Appena ci da le spalle per proseguire a grandi passi verso lo stadio, Harry lo imita con una faccia buffissima che mi fa piegare in due dalle risate.
Raggiungiamo gli spalti vuoti e mi concedo un attimo per guardarmi intorno.
Se prima ero senza fiato ora lo sono molto di più.
"Bello, vero?" dice Harry, che come sempre sembra leggermi nel pensiero.
"Stupendo." sussurro senza parole. E lui ridacchia sotto i baffi.
"Già, la prima volta che sono venuto qui anch'io avevo la stessa faccia che hai tu adesso." afferma con lo sguardo rivolto verso l'alto.
"La prima volta? Sei già stato qui?" chiedo sorpresa. Ma poi vorrei prendermi a schiaffi.
Che domande sono?!
Ovvio che c'è già stato!
È un cantante internazionale! Ha girato il mondo!
Cavolo . . .
A volte sembra che me ne dimentico.
"Si, la prima volta è stata qualche anno fa ormai. Per il primo tour mondiale degli One Direction." dice con una strana espressione. Ma non mi da tempo di identificarla, perché la maschera subito con un sorriso.
"Wow." dico, distogliendo lo sguardo da lui. "Quindi sei stato qui con loro . . . E com'è stato?" dico sorridendo. "Intendo suonare qui, in uno degli stadi più famosi al mondo, con la band?"
"Bè . . . È stato fantastico." afferma. "Tutte quelle persone che sapevano a memoria tutti i nostri testi, le nostre canzoni, nonostante venissimo da così lontano. Ci sembrava surreale." sorride, e ora non c'è più traccia di finzione.
"Doveva essere magnifico . . . Voi cinque su quel palco." dico guardando la sua espressione che muta leggermente e si fa più rigida. Come se si sforzasse di trattenere un emozione.
"Si . . . Molto." ammette abbassando lo sguardo, oscurandomi la visuale.
"Avrei voluto esserci." aggiungo. Al che lui alza lo sguardo verso di me con un mezzo sorriso sghembo.
"Pensavo che non ti piacessero gli One Direction." dice con quelle due fossette che compaiono ai lati della bocca perfetta.
"Già. . . Ma potrei aver cambiato idea." ammetto alzando gli occhi al cielo, senza evitare di farmi sfuggire un sorriso.
"Ah si?" dice lui con un sorriso enorme sul volto.
"Ho detto di si! Ora smettila." dico ridendo e dandogli una manata sul braccio muscoloso, facendolo scoppiare a ridere. E quella risata, tanto dolce e perfetta, basta per riempiere scaldare l'intero stadio, nonostante le sue dimenzioni.

Dopodiché, ci rechiamo entrambi sul palco che è stato allestito al centro dello stadio, appositamente per l'evento di sta sera. E io resto lì seduta su un angolo del palco con il mio blocco da disegno sulle ginocchia, il carboncino tra le dita e gli occhi su di lui. Concentrata al massimo nel rifare quelle curve, spigoli e ombre del suo viso che tanto adoro. So che non sarò mai in grado di ritrarre al meglio tanta perfezione. Lo so. Però la voglia di farlo, di ritrarre su carta ogni suo lineamento, curva, spigolo, luce ed ombra del suo viso, mi tormenta da giorni ormai. E ora che lui è distratto, posso provare a farlo finalmente.

Harry

"Siete pronti, New York?!" grido al microfono, facendo scatenare urla ed esclamazioni assurde subito dopo. Sento schiudersi involontariamente un sorriso sul mio volto, al pensiero che tutte queste persone sono qui per me. La gente sottovaluta tutto questo, non pensa a come ci si senta a stare qui, davanti a migliaia di persone che si aspettano qualcosa da te. Migliaia di persone che hanno speso tempo, denaro, fatto sacrifici, chilometri e tutto il possibile per essere qui.
Solo per sentirti cantare.
Solo per sentire te.
E' una sensazione unica, e solo i pochi che l'hanno provata sanno davvero che cosa significa tutto questo. Poi volto lo sguardo alla mia destra, nel retroscena del palco, dove una ragazza bionda con un il viso concentrato sul suo blocco, è intenta a disegnare qualcosa con foga e evidente passione. Non le sfugge la mia occhiata, perché anche lei alza lo sguardo verso di me e sorride appena incrocia i miei occhi.
E sembra mancarmi il respiro.
E' assurdo, non mi sento mai sotto pressione ad un concerto all'idea di tante persone che mi guardano, ma mi basta guardare lei e pensare che è qui, che mi sta ascoltando, e tutto cambia.
Mentre la guardo, lei, i suoi capelli dorati e gli occhi che illuminano la notte, i lineamenti gentili del volto. . . non riesco a non pensare a quanto sia bella in questo momento.
È bellissima.
E nemmeno sa di esserlo. Lo è e basta. Ed è qui, con me.
Poi mi torna in mente la nostra breve conversazione di un ora fa, quando mi ha chiesto com'è stato cantare qui con la band . . . E di colpo il testo di una vecchia canzone torna nella mia mente come un flash. E senza pensarci due volte so già quello che sto per fare.
"Okay, ragazzi vi vedo carichi sta notte! Ma adesso è arrivato il momento di una canzone che forse conoscete già. Probabilmente alcuni di voi la ricorderanno o forse no." dico con una risata nervosa. "Questa è 'What makes you beautiful'!" grido facendo scatenare la folla. E non mi serve incrociare il sul sguardo per sapere che è sorpresa. Ma d'altronde lo sono anch'io.
Inizio a cantare. Quelle parole che conosco troppo bene, ma ciò non toglie l'improvviso mare di ricordi che mi attanaglia i pensieri ad ogni sillaba che esce dalle mie labbra. Ogni sorriso. Ogni risata. Ogni lacrima. Ogni sforzo. Tutti i nostri mille modi per divertirci. . . Questo mi corrode dentro. Il pensiero che tutto sia finito troppo presto e per troppo in fretta. Che sia finito per sempre e non tornerà mai più indietro.
Eppure dopo tanto, cantando auesta canzone, mi sembra di tornare a respirare.

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Buongiorno lettoriii❤️
Eh si, per una volta non vi sto scrivendo a notte fonda ahaha.
Comunque, devo dirvi tre cose:
La prima, riguarda il capitolo, e spero con tutta me stessa che vi piaccia, so che sono un po' corti, ma è voluto. Se vorreste dei capitoli più lunghi fatemelo sapere nei commenti, e lo stesso vale se avete delle osservazioni da fare riguardo la storia, sarei felice di accontentare ogni vostra richiesta, critica o altro.
Come sempre rispondo a tutti.
Seconda cosa, come già vi ho preannunciato sia sulla mia pagina Instagram (@_MoonlyGirl_), che qui su Wattpad, tra pochissimi giorni ho intenzione di rilasciare il sequel di Hope.🙉
Ormai sono passati alcuni mesi da quando ho pubblicato il capitolo finale del primo, e credo sia ora di mostrarvi il secondo. Inoltre, viste le vostre tante, tantissime, richieste, sono felice di farlo al più presto per sapere cosa ne pensate.
Nel mentre, se vi va, sarei felicissima di conoscere le vostre aspettative a riguardo, sia in privato che dove volete. Ripeto, RISPONDO A TUTTI.
Mi piace fare due chiacchiere con voi. 🙈
Terza cosa, spero capiate che tenere due storie insieme e continuare ad aggiornarle richiede un certo sforzo e lavoro. . . Perciò, mi dispiace, ma credo che dovrò disdire i nostri "appuntamenti" del venerdì con Space Between Us. . .
Non preoccupatervi!
Continuerò ad aggiornare, finché mi è possibile, entrambe le storie, però con un ritmo diverso e non programmato come ho fatto fin ora. Sia perché non riuscirei a mantenere il passo con entrmbe, sia perché tra due giorni ricomincia la scuola e, come sapete, mi prende molto tempo pultroppo. Ma ci sarò sempre per qualsiasi vostra richiesta o curiosità, come ho già detto, e con un altra storia tutta per voi che uscirà a breve!
Detto ciò, continuate a tenere d'occhio gli aggiornamenti sulla mia pagina, perché manca sempre meno. 🙊
XoXo.❤️

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