XXIII.

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Harry
Lasciare quella stanza d'hotel è stato più difficile di quanto immaginassi. Emma mi ha ripetuto più e più volte che sarebbe stata bene, eppure sono un fascio di nervi all'idea che lei sia li da sola. È vero, ci sono Trevor e la band nelle stanze accanto alla nostra, ma non riesco a farmi passare questo nervosismo. Ho quasi mandato a quel paese l'autista della limousine che è venuta a prendermi all'hotel qualche minuto fa senza nessun motivo valido.
Appena l'auto si ferma davanti al palazzo dove si terranno le riprese per lo show sono già le due del mattino e la stanchezza inizia a farsi sentire, ma è così che funziona in tournée, quindi mi sta bene.
Deve starmi bene.
Scendo dall'auto e salgo le scale del palazzo di fretta, appena entro vengo subito accolto da una donna che sembra sprizzare goia da tutti i pori.
"Harry, caro! Ti stavamo aspettando! Ben arrivato! Prego, seguimi pure, ti accompagno al tuo camerino." dice entusiasta senza fare pause tra un esclamazione e l'altra.
"Okay." mormoro confuso, seguendola.
Attraversiamo un lunghissimo corridoio, ricco di foto appese alle pareti che ritraggono le persone importanti che sono state qui. E ovviamente la sorridente ed euforica signora, che dice di chiamarsi Ebby, non perde occasione per raccontarmi alcuni aneddoti su quelle persone. Io le rispondo con un "wow" o un "interessante" ogni tanto, e un sorriso falso, per non essere scortese, anche se in realtà la mia testa è totalmente da un altra parte.
"Eccoci arrivati." dice Ebby con un sorriso enorme fermandosi davanti ad una porta in legno verde-azzurro, la scritta in caratteri grandi con il mio nome sopra non mi stupisce, ovunque vada c'è una stanza riservata a me e alle mie cose con il mio nome sopra, anche questo fa parte del lavoro e ormai non ci faccio neanche più caso.
"Questo sarà il tuo camerino per questa notte. Lo show inizierà tra pochi minuti, ma non preoccuparti manderemo qualcuno a chiamarti quando sarà il momento." mi spiega cordiale. La ringrazio ed entro nel camerino chiudendomi la porta alle spalle. La stanza non è grande quanto immaginavo, anzi devo dire che è piuttosto piccola per essere un camerino riservato a "persone importanti".
È semplice e spoglia, se non fosse per il grande armadio ad angolo con tanto di specchio e luci direi che assomiglia più ad uno sgabuzzino che ad un camerino.
E il senso di gelo che irradia fa quasi venir voglia di tornare in corridoio. Ma il ricordo del sorriso sornione e insistente di Ebby mi fa cambiare idea.
Su un lato della stanza ci sono alcuni dei miei abiti appesi che qualcuno deve aver già preparato.
Mi concedo di guardarmi intorno e solo in quel momento noto un piccolo divano di velluto verde, in tono con l'atmosfera vintage del posto.
Probabilmente dovrei iniziare a prepararmi, fare qualcosa per i segni scuri sotto gli occhi, magari mettere quel siero dal nome troppo complesso per essere ricordato aiuterebbe, ma non credo di averne la voglia ne tantomeno le forze, quindi, per ora, mi lascio semplicemente scivolare sul divano e mi prendo la testa tra le mani sbuffando sonoramente.
In circostanze normali sarei felicissimo, farei i salti di gioia all'idea di essere qui, ad uno degli show televisivi più importanti de mondo. Io stesso da bambino non mi perdevo mai una puntata.
Ma adesso . . .
Sento solo di aver lasciato la felicità da un altra parte.
Da lei . . .
È assurdo che mi senta così emotivamente dipendete da lei, eppure cosa posso farci? Avrei voglia di mollare tutto e tornare in quella camera d'hotel, ma so che non posso.
So di provare qualcosa per lei. Lo so dalla prima volta in cui l'ho vista. E questo sentimento cresce ogni giorno di più.
Sono stato con tante ragazze, ma lei . . . Dio, lei è così diversa.
Ti fa venire voglia di stravolgere il tuo mondo per lei. E forse è quello che sto facendo.
Ma se tutto questo invece dovesse finire. . .
Il rumore di qualcuno che bussa sonoramente alla porta della stanza mi riscuote subito dai miei pensieri e mi alzo per andare ad aprire. Appena apro la porta trovo un uomo alto e calvo, con la maglia dello staff e un paio di cuffie con tanto di microfono.
"Sognor Styles, le riprese stanno per iniziare." afferma facendomi cenno di seguirlo.
Trattendo il sospiro nel petto, mi stampo un sorriso tanto raggiante quanto falso sul volto e affronto la nottata.

Emma
Il ticchettio delle lancette dell'elegante orologio appeso in camera sembra così lento e rumosoro che non mi permette di chiudere occhio. Ancora sono solo le due del mattino, Harry non avrà nemmeno iniziato le riprese, e io sono già venti minuti che non faccio altro che controllare l'ora. Ma a quanto pare il tempo sembra essersi fermato.
Dopo che Harry è uscito ho deciso di mettermi a letto e provare a dormire, almeno il tempo sarebbe passato più velocemente, ma i pensieri sono così tanti che non riesco a chiudere occhio.
'Pensi che potrei mai aver provato quello che provo per te per un altra?'
Ha detto la voce profonda e perfetta di Harry, con quell'accento inglese marcato che mi fa impazzire.
Non faccio altro che ripetermi le sue parole nella mente. Se gli ho detto quelle cose è perché lo pensavo davvero e mi sentivo veramente insicura su tutto quello che sta succedendo. Lui ha così tanto eppure sceglie di stare con una come me, una che in confronto a lui non è assolutamente niente.
A volte si tende a pensare che le insicurezze siano debolzze, pensieri negativi che rendono debole una persona. Invece secondo me sono l'esatto contrario. Okay, magari non ti rendono forte, ma ti fanno capire come diventarlo. Ti fanno capire cosa ti frena e quindi cosa puoi cambiare per battere quei muri. Ti insegnano di cosa ai paura, di cosa non ti senti all'altezza e di cosa ritieni sbagliato. Ed è importante perché una volta che capisci cosa c'è di sbagliato puoi solo trovare il modo per trasformare il tutto in qualcosa di meglio, qualcosa che sia giusto per te.
Una volta ho letto qualcosa che diceva: "Chi conosce la propria debolezza è realmente più forte di chi crede ciecamente alla propria forza."
Ed è vero. È così che la penso anch'io.
Per questo, solo ora so di avere paura di perderlo. A malapena so di averlo, ma già sento di perderlo.
Nonostante questo pero, in cuor mio so che sarei disposta a fare tutto il possibile per eviatre che questo accada.
Ed è la stessa debolezza che mi dice che ho paura di perderlo, che contemporaneamente mi fa capire un altra cosa importante . . . Una che fino ad ora non avevo ancora ammesso a me stessa.
Che il sentimento che provo per lui è molto più forte di quanto mi aspettassi.
Molto lentamente, mi sto innamorando di lui.
Quasi come quando la neve, soffice e candida, scende dalle nuvole e scivola fino a terra mischiandosi con il mondo. E una volta che la neve tocca terra, una volta che la superficie diviene ricoperta di bianco, il paesaggio non è più lo stesso, ma è molto più bello.

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Heyyy❤️
Come state?
Io bene! E oggi, come spesso accade, ho voglia di chiacchierare un po' con voi! Quindi riempite il capitolo di commenti, o scrivetemi in privato!
Ma soprattutto, correte a segure la mia pagina Instagram: @ _moonlygirl_
Potete contattarmi anche lì se vi va! Come sapete sono sempre felice di scambiare qualche parola con voi!
Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia.
So di essere un po' in ritardo con l'aggiornamento e mi dispiace, ma sono veramente tanto indaffarata con lo studio. . .
Confido nelle vacanze di Natale per ritrovare il tempo di scrivere più che posso e regalarvi tanti nuovi capitoli!
Ma nel frattempo, fatemi sapere cosa pensate di questo qui!
A prestooo!❤️
Xoxo❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 17, 2020 ⏰

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