VI.

127 8 2
                                    

Emma

Quando mi sveglio sono le otto passate, cavolo è tardi. Di solito mi sveglio molto prima delle otto. Probabilmente oggi mi sono svegliata più tardi del solito perché ieri notte non riuscivo a togliermi dalla testa un paio di occhi verdi e un sorriso smagliante con tanto di fossette. Sono riuscita ad addormentarmi solo verso le quattro del mattino. E anche quando finalmente sono riuscita a prendere sonno, ho fatto dei strani sogni, due uccellini, privi di colore, dai bordi indefiniti e una farfalla più grande con delle strane forme nere all'interno... il tutto attorniato da un grande rovo scuro con smaglianti rose rosse all'interno e uno strana gemma verde nel mezzo. E perché mai tutto ciò mi dovrebbe far pensare ad Harry? Non ha alcun senso. L'ho visto una sola volta, non lo conosco e mi sta pure poco simpatico. Probabilmente è per questo che l'ho sognato, il mio subconscio lo ha ben impresso nella mia mente perché mi sta antipatico. Ecco tutto.

Sbuffando mi alzo dal letto ancora assonnata. Vado in cucina per farmi un caffè prima di gettarmi nella doccia calda che non vedo l'ora di fare. Mentre la macchina del caffè produce il mio elisir di lunga vita con un ronzio sommesso, noto un foglietto di carta sul bancone della cucina. Riconosco subito la grafia disordinata e spigolosa di Megan.

Sono uscita presto con Susan, una mia compagna dell'università. Non aspettarmi per pranzo, torno presto.
Megan.

Lungo i bordi del foglietto ci sono una serie di cuoricini fatti a penna, con lo stesso tratto impreciso della grafia con cui ha scritto il messaggio. Mi viene da ridere al pensiero di lei che scrive il biglietto con un espressione concentrata e assonnata al tempo stesso. E con il sorriso sulle labbra finisco di bere il mio caffè e vado in bagno. Apro l'acqua calda e in pochissimi minuti il bagno si trova sommerso dal vapore tiepido e rilassante. Mi lascio travolgere dalla piacevole sensazione dell'acqua che mi scivola addosso, portandosi via lo stress della notte in bianco appena passata. Evitando di pensare al fatto che devo ancora dare la brutta notizia a David, il mio capo. Quando saprà che non sono riuscita a portare a termine il mio primo incarico serio si arrabbierà molto, ma poi gli passerà, ne sono certa. Andrà tutto bene, mi ripeto tentando di placare l'ansia improvvisa. Quando esco dal bagno con ancora l'accappatoio addosso e i capelli gocciolanti torno in cucina, aprendo la credenza per cercare quacosa da mangiare, ma mi basta lanciare uno sguardo allo scaffale per rendermi conto che Megan deve essersi finita tutti i biscotti. Di nuovo! Sbuffo, irritata. Penso proprio che dovrei andare a fare un po' di spesa. Ma poi mi ricordo che la mia macchina è rotta e non ci sono supermercati vicini in cui andare a piedi. Così prima di rifletterci ulteriormente prendo il telefono e cerco su internet il numero di un meccanico che possa venire ad aggiustare la mia auto.

"Ehm, salve." dico al telefono.

"Salve, come posso esserle utile?" domanda la voce maschile roca.

"La mia auto non parte, potreste gentilmente mandare qualcuno a prenderla per darle un occhiata?"

"Certo. Mi dica l'indirizzo, faccio mandare subito un carro attrezzi." risponde gentile.

Dopo aver concluso la chiamata e aver comunicato il mio indirizzo all'uomo, vado in camera mia a vestirmi e a prendere il computer, lo accendo tornando in salotto per controllare la posta elettronica con il mio cuore che sobbalza lievemente nel petto. Appena il sistema si avvia dopo vari minuti vedo la casella delle email lampeggiare e avvisarmi che ci sono nuovi messaggi non letti. Sono due email, la prima è da parte del mio capo e la seconda da qualcuno che non conosco. Evitando quest'ultima apro quella del mio capo, David, con il cuore in gola.

David Rossellini
A Emma Wiber
2 aprile 2020, 07:45

Gentilissima signorina Wiber,
Ci tenevo a contattarla per informarmi sull'argomento del nostro ultimo incontro. È riuscita a parlare con il Signor Styles e ad avere una sua intervista? Se si, e ne sono certo visto che non ho dubitato neanche un secondo di lei, è pregata di mandare un abbozzo dell'intervista a questa email.
Grazie, cordialmente su, David.

Space between us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora