Per strada i due camminarono l'uno accanto all'altra a passo lento e mantenendo un discreto silenzio. C'era una specie di denso imbarazzo venutosi a creare non appena avevano varcato la soglia dell'ingresso dell'edificio ove risiedeva lo studio del terapista.
Magnus era decisamente nervoso.
Non si capacitava di come si fosse improvvisamente trovato in questo tipo di situazione. Aveva sempre mantenuto un rapporto strettamente professionale coi suoi pazienti riuscendo a tenere da parte qualsiasi suo parere personale, ma questa volta... qualcosa era andato storto lungo il cammino, qualcosa aveva fatto sì che Magnus si avvicinasse ad Alexander al di là del semplice lavoro. Lo stava portando a casa sua per lasciargli un gatto attualmente rinchiuso nella sua stanza. Gli aveva parlato liberamente di Ragnor, di Raphael, del loro rapporto. Nessuno dei suoi pazienti aveva neppure mai saputo che Magnus avesse una vera vita fuori da quell'ufficio.
La cosa non gli piaceva. Non era qualcosa che poteva permettersi. Era sbagliato e poco professionale.
I passi si succedevano lenti e cadenzati, il suono dei tacchi dei suoi stivaletti di pelle a confondersi con il rumore dei clacson che risuonavano distanti, delle auto che sfrecciavano al loro fianco e del brioso chiacchiericcio della folla che si muoveva per i marciapiedi di Brooklyn. Le luci delle insegne e dei lampioni illuminavano la città assieme ai fanali delle auto e le vetrine dei pochi negozi ancora aperti ed un vento freddo colpiva la loro pelle in sferzate taglienti. Magnus si strinse nel suo giubbotto rosso e con una mano andò a tirar su il colletto per proteggersi la gola.
Alec camminava al suo fianco con le mani rigidamente infilate nelle tasche della giacca scura ed il capo basso, quasi trascinando i piedi. Sembrava stesse cercando di passare inosservato nella folla in netto contrasto col passo sicuro ed elegante di Magnus; a guardarli c'era una bizzarra contrapposizione nelle loro figure. Alec era vestito nel modo più semplice e piatto possibile, con dei vecchi jeans scoloriti ed una giacca a vento nera che era stata nuova diversi anni prima, la schiena appena ricurva ed il capo basso a fissare dove stava mettendo i piedi; Magnus aveva i capelli alzati con le punte sfumate di rosso in combinazione con la giacca di pelle scarlatta che seguiva la linea dritta e tesa della schiena. Camminava a testa alta, sfacciatamente, affrontando il mondo senza paura, quasi sbattendogli in faccia la sua presenza.
Si fermarono ad un semaforo in attesa che la luce divenisse verde, soli in prossimità delle strisce pedonali, mentre macchine e scooter sfrecciavano sotto ai loro occhi. Alec sembrava piuttosto a disagio in quel momento e Magnus iniziò ad avvertire la nuca prudere per quel vago senso di imbarazzo calato fra loro.
«Quindi, uh, ti piacciono gli animali?» chiese Magnus cercando di riempire quel silenzio con le prime parole che gli passarono per la mente.
Alec alzò lo sguardo e lo puntò su quello dell'altro con aria lievemente turbata. «Uh. Sì.» disse portando una mano verso il capo a grattare un punto dietro la nuca. «Ma non ne ho mai avuto uno in casa. Ne abbiamo discusso una volta...» Il suo volto s'era diretto verso la parte opposta del marciapiede. Il suo sguardo guardava lontano, la sua voce si perse nel caos del traffico attorno a loro. Lasciò cadere la frase così mentre un'ombra sembrò oscurare la sua espressione.
La luce del semaforo si fece verde e i due attraversarono la strada assieme raggiungendo l'angolo opposto, dirigendosi verso una via che si faceva via via più silenziosa e tranquilla, meno affollata e più ampia. Si trovavano in una vecchia zona industriale convertita in residenziale dove vari magazzini e locali adibiti a piccole fabbriche erano stati modificati in loft e appartamenti. Avevano fatto un ottimo lavoro: gli edifici sembravano essere in buono stato nonostante fosse evidente che fossero lì da molti anni.
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You trigger me
FanfictionAlexander Lightwood è un giovane costretto dai suoi genitori a frequentare lo studio di un noto psicologo che in qualche modo gli capovolgerà l'esistenza. Magnus Bane è un brillante e ricercato analista incapace di affezionarsi ai propri pazienti -p...