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quattordicesimo capitolo

Siamo all'aereoporto con i nostri bagagli quando qualche fan ferma Edwin.
«amore ci puoi fare una foto?» mi porge il telefono della ragazza.
«certo» sorrido e gli faccio qualche foto, quando ho fatto le ridò il telefono e le salutiamo. Finalmente arriviamo al terminal e diamo i biglietti, andiamo in prima classe e ci sediamo in due posti vicini.
Ci mettiamo le cuffie e ascoltiamo la musica.
Ci risvegliamo mano nella mano.
Dato che lui dorme faccio un video dove prima inquadro lui poi il panorama fuori dal finestrino e ci scrivo "my two favourite things".
Metto a posto il telefono e do un bacio sulla guancia a Edwin, lui sorride e mi tira la mano verso di lui.
«amore non posso venire accanto a te, non ci entro»
«mmmhhh, ti prego» mugula.
«non posso»
«sei una palla» mugula e si gira dandomi le spalle.
Sbuffo e mi giro verso il finestrino.
Sento la sua mano posarsi sul mio fianco, io la tolgo.
«sono una palla»
Mi fa girare verso di lui.
«amore scherzavo»
«si»
«davvero» mi fa avvicinare.
Quando arrivo a pochi centimetri dalla sua faccia gli lecco una guancia e rido.
«ops»
«dai che schifo»
«sono la tua ragazza»
«sei anche una rompi scatole» sorride e mi bacia.
«lo hai mai fatto in aereo?» sussurro.
«no» sorride maliziosamente.
«si informa i gentili passeggeri che stiamo per atterrare all'aeroporto, grazie di aver viaggiato con la nostra compagnia» ci informa la voce elettronica.
«sarà per la prossima volta» sorrido.
«eppure mi ispirava tanto»
«anche a me»
«uffa»
Quando arriviamo a prendere i bagagli una massa di ragazzine ci viene addosso.
«ti aspetto fuori» dico fredda ed esco.
Non ce la faccio più, è impossibile andare da una parte senza essere seguiti, qualcuno ci sta ma un gruppo di più di 500 persone no.
Incrocio le braccia al petto e lo aspetto.
Sbuffo e mi siedo sulla valigia.
«eccomi»
«okay» metto il bagaglio nel bagagliaio e entro in macchina.
«che ho fatto?»
«ne riparliamo in hotel»
Si siede accanto a me e il taxi parte, dopo mezz'ora arriviamo all'hotel, prendiamo le chiavi e andiamo in stanza.
«Edwin siamo venuti qui per passare una piccola vacanza insieme, ma se iniziamo così figurati quando usciamo»
«hai ragione ma non ce la faccio a dire di no»
«impara allora»
«va bene»
«okay»
«perfetto»
«splendido»
«benissimo»
«cosa vuoi dire?»
«che non posso essere cattivo con le mie fan, sono sempre brave ragazze»
«Edwin sei venuto in vacanza con me o con le fan?»
«con te»
«bene»
Mi stendo sul letto.
«che fai? Non si esce?»
«si secondo te mi devo cambiare?»
«no amore stai bene così»
«grazie» sorrido.
Mi prende la mano e mi fa alzare.
Usciamo e facciamo un giro, qualche volta ci fermano delle fan ma entrambi diciamo di no.
Quando ritorniamo in hotel la stanza diventa piena di buste.
«io vado a fare la doccia» dice Edwin prendendo il suo accappatoio.
«okay»
Quando sento il rumore dell'acqua lui inizia a cantare Die for me di Post Malone.
Io faccio il video inquadrando il nulla sperando che si senta che sta cantando quando il video si ferma inizio anche io a cantare.
Vedo Edwin uscire dal bagno con l'accappatoio.
«Said you'd take a bullet, told me you would die for me
I had a really bad feeling you'd been lying to me
We were on the low, but you were getting high with me» canto e vedo lui sorridere.
Lo abbraccio e continuo a cantare.
Mi da un bacio sulla fronte e smetto di cantare.
«dovresti fare una canzone»
«tu dici?»
«certo, io vado a cambiarmi»
«okay»
Va a vestirsi e quando ha fatto si stende sul letto.
«in realtà avevo scritto una canzone» dico stendendomi accanto a lui.
«wow, fa sentire»
«no, è un tipo di sorpresa, l'avevo scritta quando ho litigato con la mia ex migliore amica»
«mh»
«mi serve solo una tastiera e posso postarla su youtube»
«io mi porto sempre una tastiera dietro, quindi» la tira fuori e la appoggia sul letto.
«bene ora devi farlo tu il video, mi fido eh»
«tranquilla» prende il mio telefono ed inizia a fare il video.

Quando ho finito di cantare la canzone la posto su youtube, metto a posto la tastiera e mi stendo sul letto.
«è bellissima»
«grazie» sorrido.
«cosa vuoi fare ora?»
«andiamo a fare un video»
«si» sorride e usciamo, prendo il telefono ed inizio a fare il video.
«ciao ragazzi io sono Stormi Webster, lui è il mio bellissimo ragazzo Edwin Honoret e niente, siamo a Barcellona»
Edwin appoggia il suo braccio sulla mia spalla.
«abbiamo già fatto shopping, ti basta vero?» mi guarda e io lo guardo.
«boh forse» sorrido.
«dai amore basta shopping, andiamo un po' in spiaggia»
«okay»
Mi prende il telefono e inquadra solo lui.
«allora ciao boys and girls, lei *mi indica* non si sa trattenere da nessuna parte, se capite cosa intendo, quindi ha deciso di fare un'azione buona per altra gente e con ciò voglio dirvi che ha deciso di far andare dei supereroi e personaggi dei cartoni animati in un ospedale per bambini, è davvero brava perciò vi prego non dite che è una stronza e che non si merita niente perché è tutto l'incontrario» sorride e mi da il telefono.
«ora andiamo a cambiarci quindi ci si vede direttamente in spiaggia»
Stoppo il video, metto il telefono in borsa e bacio Edwin.
«wow non me l'aspettavo»
«ti amo»
«anche io»
Andiamo a cambiarci, ora siamo in spiaggia. Mettiamo i teli sulla sabbia e mi tolgo il vestito.
«mio dio»
«che c'è? Cosa ho?»
«niente sei bellissima»
«grazie» gli do un bacio a stampo e faccio partire il video.
Appena lo posiziono Edwin si mette davanti a me.
«benissimo, siamo ritornati»
«ma che fai?»
«niente»
«okay»
«allora ragazzi ora mi giro, la prendo a mo di sacco di patate e la butto in mare» sussurra.
Si gira, mi prende a mo di sacco di patate e corre verso il mare.
«Edwin non ti ci provare» e mi butta in acqua.
«l'ho già fatto» sorride.
«stronzo» lo abbraccio.
«scusa mi hai detto stronzo poi mi abbracci?»
«beh ma per uno scopo» lo faccio cadere all'indietro.
Io corro verso i teli, quando sono arrivata mi siedo. Vedo lui che corre verso di me.
«ma che hai fatto?»
«io? Ti sbagli, ero qui»
«sisi»
Prendo il telefono e inquadro Edwin.
«amore che hai fatto? Ora sogni?»
Vedo lui fermarsi e fissare il vuoto, mi giro e vedo una ragazza alta, bionda, fisico perfetto e i capelli che le svolazzano in aria, come una scena di un film.