sedicesimo capitolo

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Passano settimane, io ed Edwin ci siamo presi una pausa, ultimamente esco con Zion, ora è a casa mia, siamo sul letto che stiamo guardando un film, lui prende il mio telefono e si fa una foto.

Passano settimane, io ed Edwin ci siamo presi una pausa, ultimamente esco con Zion, ora è a casa mia, siamo sul letto che stiamo guardando un film, lui prende il mio telefono e si fa una foto

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La mette sulle storie.
«voglio pubblicare un video su youtube» dico improvvisamente.
«ah si? Vai»

«vai a vederlo»
Vedo lui che prende il suo telefono e va a vedere il video, alla fine di esso mi guarda.
«è per Edwin vero?»
Faccio di si con la testa e inizio a piangere, Zion mi abbraccia.
«mi manca, ma non voglio fare lo stesso errore»
«andiamo a casa mia, mi è venuta un'idea»
«okay»
Dieci minuti dopo...
Siamo nel seminterrato, lì c'è tutta l'attrezzatura per registrare.
«cosa vuoi fare?»
Mette una sedia davanti all'altra e un microfono in mezzo.
«io inizio a cantare una canzone e tu continui a cantarne un'altra»
«ooohh ho capito»
«vai»

Mentre cantiamo vengono a vederci Nick, Austin, Brandon e l'ultima persona che volevo vedere.
Appena abbiamo finito di cantare Edwin si avvicina a Zion ed iniziano a discutere.
«ora anche lui?»
«senti Edwin no, non sono affari tuoi, abbiamo preso una pausa, non ti è chiaro?»
«ma che ci faccio qui?» sussurra poi va via.
«io proprio non lo capisco» dico rassegnata.
«neanche noi lo stiamo capendo»
«cosa intendi Brandon?»
«intendo che ultimamente è diverso, si chiude in camera, qualche volta sentiamo qualcosa rompersi, non guida più la sua super macchina»
«non la guida più?»
«no»
«ah» corro verso il garage e appena vedo la Lamborghini coperta vado lì e la scopro.
È proprio bella.
Accarezzo un po' la portiera.
«sei durata davvero poco» sussurro.
La copro e vado in camera di Zion.
«io questi uomini non li capisco»
«io non capisco voi invece» ride Zion.
Mi stendo accanto a lui e lo abbraccio.
«quando è il tuo compleanno?»
«a giugno»
«mh» appoggio la testa sul suo petto.
«pensa se ci vede così Edwin, penso mi ammazzerebbe di botte»
«nah non ti preoccupare» mi addormento.
Mi risveglio con Zion che mi scuote.
«dimmi»
«dobbiamo andare»
«dove?»
«al concerto daiii»
«non ho voglia di alzarmi»
«allora userò le forze» mi prende a mo di sacco di patate e mi porta in macchina.
«ma che fai Z?» gli chiede Austin.
«questa pigrona non aveva voglia di alzarsi dal letto»
Austin si mette a ridere e Zion mi fa sedere sul sedile della macchina.
Sbuffo, appoggio la testa sulla sua spalla e mi addormento di nuovo.
«Stormi» sussurra Zion.
Io mugulo.
«siamo arrivati»
Apro gli occhi, dopo che esce lui esco io e tutte le fan iniziano a fare foto e video.
Mi siedo sulle scale accanto al palco, ovviamente dietro le quinte.
«Stormiiiiii»
Alzo la testa, appena vedo Maggie la abbraccio.
«ciaooo»
«come stai?»
«tutto bene, tu?»
«in tour diciamo» sorrido.
«spero stia andando bene»
«certo» sorride.
«mi stai rubando la migliore amica?» dice Zion spuntando dal nulla.
«nono vada pure io vado da Brandon» dice Maggie andandosene.
«ciao brutta» sorride lui.
«ciao brutto»
«hai sonno?»
«si un po', ma se ora inizio a ballare mi sveglio»
«bene allora a dopo» sorride, mi saluta e sale sul palco.
Come ultima canzone iniziano a cantare 4U, io esco dall'edificio e sto fuori evitando di sentire.
Appena la sicurezza mi chiama per rientrare, io rientro anche perché stava iniziando a fare freddo.
«dove eri finita?» mi chiede Zion.
«mi aveva chiamato mia mamma quindi le ho risposto»
«mmhh, okay, io vado a cambiarmi»
«okay» sorrido e lo aspetto seduta in una sedia davanti alla porta del suo camerino.
Dopo poco passa davanti a me Edwin senza neanche guardarmi.
«ti vuole conoscere una persona» dice all'improvviso Zion uscendo dal camerino.
«quando? Dove?»
«ora, qui fuori vieni»
Usciamo e mi ritrovo davanti Christopher Velez, quello dei CNCO.
«hola» sorride lui salutandoci.
«tu sei Christopher giusto?»
«giusto, sono venuto qui per conoscerti e per salutare i ragazzi»
«ah, niente io sono Stormi Webster»
«io Christopher Velez» sorride.
Sorrido.
«certo noi si va 8440 Sunset Boulevard West Hollywood, vi va a te e agli altri di venire?»
«io ci sono ma vi posso raggiungere dopo? Devo sistemarmi»
«okay ci vediamo lì»
Dopo mezz'ora sono a casa, sono davanti all'armadio e non so cosa mettermi.
Finalmente decido cosa mettermi.

Decido di mettermi dei tacchi a spillo neri e appena monto in macchina partiamo, neanche un'ora dopo arrivo, scendo da macchina, entro nell'hotel, entro in ascensore, appena esco da essa mi sento tutti gli occhi della gente addosso

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Decido di mettermi dei tacchi a spillo neri e appena monto in macchina partiamo, neanche un'ora dopo arrivo, scendo da macchina, entro nell'hotel, entro in ascensore, appena esco da essa mi sento tutti gli occhi della gente addosso.
Mi guardo attorno per cercare i ragazzi, appena lì vedo cammino verso di loro.
Mi fermo quando sono davanti a loro, mi stanno fissando sensa dire niente.
«ragazzi ci siete?»
«ehm sisi scusa» si risvegliano tutti.
«stai benissimo con questo vestito» mi sussurra Christopher all'orecchio e io sorrido.
«allora che serata è?»
«è di beneficenza»
«bello, mi piace»
«si» sorride Christopher.
Mi piace il suo accento ispanico.
«dimmi una frase in spagnolo» gli dico mentre ci allontaniamo dagli altri.
«mmhh vediamo *ci pensa* puedes ser solamente una persona para el mundo, pero para una persona tú eres el mundo» mi guarda.
«e che vuol dire?»
«eh traducilo da te»
«daiii»
Si appoggia al davanzale di vetro guardando il panorama.
«dimmi qualcosa di te»
«ho 19 anni, sono californiana, mi piace la pizza, adoro le serie tv e niente il resto penso tu lo sappia, ora dimmi di te»
«ho 23 anni, sono del Venezuela, mi piace cantare, ballare e basta»
«non so cosa dire, l'aria si sta facendo imbarazzante»
«un pochino, vuoi venire con me in un posto?»
«si»
Mi prende la mano e camminiamo verso l'ascensore, tutti ci guardano ma a noi non ci interessa.
Entriamo in macchina sua e lui parte subito.
Dopo venti minuti arriviamo al Griffith Observatory.
Esco dalla macchina.
«adoro questo posto»
«non ne avevo dubbi»
Sorride, mi prende la mano ed inizia a camminare, mi porta nel retro dove si vede tutta Los Angeles.
«wow»
«già wow»
Inizia a squillarmi il telefono e rispondo.

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