diciannovesimo capitolo

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Il giorno dopo mi risveglio svogliatissima con qualcuno che suona il campanello.
Io vado ad aprire la porta ma non vedo nessuno, sbuffo e guardo per terra, vedo un mazzo di fiori, li prendo e leggo il bigliettino, "dovresti muoverti a metterli in un vaso", sorrido e vado a metterli in un vaso, dopo poco sento dei rumori da camera mia, prendo la mazza da baseball, chiudo il portone e vado in camera mia.
«chiunque tu sia ti conviene uscire allo scoperto altrimenti non finirà bene per te»
Entro in camera mia e guardo da tutte le parti e sento qualcuno tapparmi la bocca, io provo ad urlare e quando mi giro vedo Christopher.
«sei bellissima anche da assassina»
Sorrido e lo abbraccio.
«mi hai fatto prendere un colpo, mi sei mancato un sacco»
«anche a me» sorride e mi lascia.
«quanto resterai qui?»
«molto poco»
«molto poco quanto?»
«fino a domattina»
«stasera ti va di andare ad una festa?»
«uuhh di chi?»
«di un mio amico»
«certo»
Passiamo tutto il pomeriggio a casa, guardiamo un film, iniziamo una serie tv e dormiamo un pochino.
Chiamo Jack.
«Stormi ciaaaoo, allora stasera ci sei?»
«certo, ti dispiace se porto un più uno?»
«certo che no, a stasera»
«a stasera» stacco.
«come ti vestirai?»
«non ne ho idea, ieri ho fatto shopping con Zion, guardo se ho qualcosa di decente» vado nella cabina armadio e ci sto mezz'ora, dopo trovo un vestito corto senza spalline nero e oro, dei tacchi color oro e li metto.

«come ti vestirai?»«non ne ho idea, ieri ho fatto shopping con Zion, guardo se ho qualcosa di decente» vado nella cabina armadio e ci sto mezz'ora, dopo trovo un vestito corto senza spalline nero e oro, dei tacchi color oro e li metto

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Esco dalla cabina armadio e vedo Christopher già vestito, lo prendo a braccetto, prendo la pochette, ci metto il telefono e prendiamo la macchina di Chris

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Esco dalla cabina armadio e vedo Christopher già vestito, lo prendo a braccetto, prendo la pochette, ci metto il telefono e prendiamo la macchina di Chris.
Dopo mezz'ora arriviamo, lui parcheggia, entriamo e vedo un sacco di gente ballare, qualcuno prende il microfono.
«ragazzi e ragazze diamo la benvenuta a Stormi Webster e al suo più uno» dice Jack, viene verso di noi.
«buonasera Jack e buon compleanno, il regalo dove lo metto?»
«dallo a me»
Glielo porgo, lui lo prende e lo apre, gli ho regalato delle scarpe Naked Wolfe.
Sorride e mi abbraccia.
«ti piacciono?»
«le adoro»
Durante tutta la serata io e Christopher balliamo fino a quando Jonah mi prende per il polso e mi allontana da tutta la gente.
«Stormi devi aiutarci, non riusciamo a trovare Daniel»
«vado» vado in giardino e non c'è, vado in camera sua ma è chiusa, prima Jack mi ha detto che hanno chiuso le stanze per non farci andare nessuno, quindi mi viene un'idea e vado nel giardino, scendo le scale e lo vedo seduto sulle poltroncine.
«non puoi sparire così dal nulla»
«si che posso, è casa mia»
«si ma è la festa di Jack, ci hai fatto preoccupare a tutti»
«e quindi?»
Mi siedo nella poltrona accanto alla sua, gli strappo il bicchiere dalle mani e lo butto per terra.
«devi smettere di pensare solo a te stesso»
«io non penso mai a me stesso quindi stasera me lo sono concesso»
«si certo, se tu non avessi pensato a te stesso non mi avresti tradito»
«ho capito, ti ho tradito, non c'è bisogno che me lo ripetete tutti»
«e la prendi così alla leggera? Devo bere» mi alzo ma lui mi prende il polso e mi fa sedere.
«non la prendo alla leggera, pensi che in tutto questo tempo non ti abbia pensato, io mi sento tanto in colpa, sono stato completamente stupido, scusa»
«non basta»
«certo»
Mi alzo.
«sei bellissima stasera»
«grazie» vado da Christopher, lo cerco e lo trovo sul divano.
«finalmente» sorride.
«vuoi ballare qui o a casa?»
«a casa ora»
Gli prendo la mano, saliamo in macchina e dopo mezz'ora arriviamo a casa e dopo capite cosa succede, il giorno dopo lo accompagno all'aeroporto e ritorno a casa.
Mi squilla il telefono e rispondo.
«pronto?»
«Stormi sono Daniel, mi volevo scusare se ieri sera ti ho detto qualcosa di male»
«no tranquillo non hai detto niente»
«vabbhe scusa lo stesso»
«tranquillo»
«ti va di andare a prendere un caffè?»
«va bene»
«ci troviamo al tuo Starbucks preferito»
«okay»
Stacca, io mi sistemo, prendo la Jepp e vado da Starbucks, parcheggio e vedo Daniel dentro, seduto attorno ad un tavolo.
Io entro, prendo l'ordine e appena me lo danno mi siedo davanti a Daniel.
«ciao»
«ciao» bevo.
«come stai?»
«bene tu?»
«ho i soliti postumi»
«ti capisco»
Vedo che mi sta chiamando Christopher.
«devo rispondere» vado in bagno e rispondo al cellulare.
«cosa ci fai con Daniel?»
«e tu cosa ne sai?»
«dimmelo e basta»
«stiamo parlando»
«si parlando»
«ascolta Christopher se mi vuoi credere bene, oppure ti arrangi»
«Stormi ma stai scherzando? Appena me ne vado tu corri da Daniel? Spero tu stia scherzando»
«Christopher ma ti senti? Io sto parlando normalmente con Daniel, non ci sto mica scopando, non sono fatta così»
«a me invece pare proprio di si»
«senti vaffanculo»
Stacco e ritorno da Daniel.
«che è successo?»
«lascia fare, insomma come va?»
«ho finito il tour, ora sto con la mia famiglia e con i miei amici»
«bene, sono felice per te»
«cosa ti ho detto ieri sera?»
«ti sei scusato varie volte e alla fine mi hai detto che sono bellissima»
«ah»
«già»
«ascolta io dovrei andare»
«oh tranquillo anche io»
«allora ciao»
«ciao»
Ci salutiamo e io salgo in macchina.
Chiamo Zion e lui risponde subito.
«Stormi ciao, dimmi»
«sei a casa?»
«si»
«arrivo»
Stacco e vado a casa di Zion, arrivo poco dopo e lui apre la porta.
«non puoi capire cosa è successo»
«ascolta Stormi ti devo far vedere una cosa»
«certo»
Tira fuori il cellulare, fa partire un video e in quello si vede Christopher ballare con una ragazza, ma non ballare normalmente, no che tra poco scopano in mezzo alla pista.
Mentre lo guardo iniziano a cadermi delle lacrime dagli occhi.
«basta»
Lui mette via subito il telefono.
«Stormi lo sai che io voglio il meglio per te»
«è uno stronzo, vaffanculo, che ci scopi no? Tutti i ragazzi che ho avuto mi hanno tradito, non uno, ma tutti e tre, sai Zion io penso che non ho più un cuore, me l'hanno calpestato, hai presente quando uno finisce una sigaretta e la spegne schiacciandola? Beh tu immaginati che quella sigaretta è il mio cuore. Io non ce la faccio più sai, do tutta me stessa per cosa, cosa? Niente, assolutamente niente, non mi sembra che mi meriti tutta questa merda, devo andare» dico piangendo, alla fine mi alzo e corro verso la macchina, entro, mi allaccio la cintura e mi fermo, appoggio la testa sul volante e piango.
«vaffanculo» mi asciugo le lacrime e parto, senza una meta.

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