quinto capitolo

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Dieci minuti dopo finisce il concerto e io mi siedo davanti al suo camerino.
Guardo il telefono e mi sono arrivati un sacco di messaggi, sia positivi che negativi.
«piaciuto?»
«si, già mi stanno tempestando di messaggi»
«ah si? Fa vedere»
Gli porgo il mio telefono, lui lo prende ed inizia a fare un video.
«allora ragazze/ragazzi so che volevate il vostro Edwin tutto per voi, ma mi dispiace deludervi, sono fidanzato e anche felicemente» sorride e lo posta sulla storia.
«quindi sei tutto mio» lo avvicino a me prendendolo dalla maglietta.
«sei così wow... cioè come faccio a resisterti»
«ti svelo un segreto *mi avvicino al suo orecchio* puoi anche non resistermi» sorrido e mi allontano.
Edwin pov
Quando ritorno in camerino mi cambio e qualcosa cade dai miei pantaloni, guardo cos'è e vedo un bigliettino quindi lo apro.
«ti aspetto in camera tua, non ci siamo visti per due mesi. Assicurati che nessuno entri in camera tua prima di te. Baci»
Sento che mi sta venendo un calo di pressione.
Mi cambio velocemente e avverto i ragazzi che io vado via ora.
Stormi pov
Corro in camera di Edwin e mi spoglio, mi metto il completo di lingerie.

Stormi povCorro in camera di Edwin e mi spoglio, mi metto il completo di lingerie

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Mi stendo sul letto e inizio a giocare con la coperta.
Sento la porta aprirsi e richiudersi, quando alzo lo sguardo non era chi speravo fosse.
«cosa ci fai qui Jace? Come sei entrato?»
«oh cara è stato facilissimo» sorride e si avvicina e me, io mi allontano ma lui con un passo arriva davanti a me e mi mette un panno bagnato di qualcosa in faccia che mi fa perdere i sensi.
Edwin pov
Il mio uber mi lascia davanti casa, per poco non facevo un incidente, c'era una macchina che è sfrecciata a non so quanto.
Entro in casa e corro verso camera mia apro la porta e non vedo nessuno, sarà uno scherzo, provo a chiamarla non risponde, provo a chiamare sua madre e lei mi risponde.
«ciao Kylie sono Edwin, il ragazzo di sua figlia, volevo sapere se è a casa vostra»
«oh ciao, no perché?»
«beh perché gli avevo chiesto se dormiva da me, lei teoricamente dovrebbe essere già qui ma non c'è»
«come non c'è? Impossibile, ascolta vado che chiamo la sicurezza»
«okay, mi faccia risapere»
«certo» e stacca.
Inizio a sudare freddo.
Chiamo Nick.
«Nick dovete ritornare subito a casa, vi prego dovete muovervi»
«eiei calmo, che è successo?» dice tranquillo.
«calmo? Stai scherzando? Stormi è scomparsa» inizio a camminare in giro per casa.
«arriviamo subito» e stacca.
Ma perché ora tutta la gente mi stacca in faccia, che odio.
Stormi pov
Mi risveglio in un posto buio, non vedo niente finché qualcuno accende una luce.
«ciao cara, come stai? Beh mi dispiace se sei scomoda ma così impari, proverai come ci si sente quando la persona che ami ti tradisce poi ti lascia» sorride Jace.
«tu sei completamente pazzo, sai che in tempo zero mi troveranno vero?» ridacchio.
«nah, sono sicuro di no, sai qui è un posto completamente isolato, non c'è segnale qui, non prenderebbe manco uno di quei telefoni stile FBI»
«e ora che mi hai qui cosa vorresti fare?»
«beh innanzitutto vorrei farti tanto male, giusto per santi sentire cosa provo» detto questo mi da uno schiaffo forte, un altro poi un altro ancora.
«sei patetico»
«oh grazie» ride poi mi da un pugno nello zigomo.
Sento il mio telefono squillare e lui risponde mettendosi in un angolino.
«ciao caro... Stormi è qui? Beh in un certo modo si dai, ora sta dormendo *ride* come ti preoccupi, sei davvero dolce, sai ora tornerò da lei e me la scoperò tanto forte che tu non ti immagini»
Detto questo mi ricordo di essermi svegliata tremando, per terra.
Mi metto a piangere.
Mi guardo attorno e non vedo Jace e quello stupido ha lasciato il telefono per terra, mi avvicino e provo a chiamare la polizia.
Dopo vari tentativi finalmente mi rispondono.
«polizia di los angeles, desidera?»
«si, mi hanno rapito, sono sola per ora ma vi prego aiutatemi» dico piangendo.
«signorina si calmi, ci dica dove si trova»
«non lo so, non lo so, sono in un vecchio parcheggio, prende malapena, sento dei passi si sbrighi» stacco e lancio il telefono lontano.
«ciao principessa»
«allontanati, viscido stupratore, sei una vergogna»
«nah, io sto bene» ride.
Mi guardo attorno sperando di sentire qualche segno di vita, ma niente.
Durante la notte lui dorme in una sedia, io sempre per terra, ma non dormo.
Vedo degli agenti e gli faccio segno che Jace è davanti a me, loro si avvicinano senza fare rumore e gli mettono le manette, lui si sveglia e inizia a dimenarsi.
Mi slegano e mi aiutano ad alzarmi, mi fa male tutto, non riesco a camminare, appena mi portano fuori e vedo il sole, mi copro la faccia e mi fanno sedere in un'ambulanza, mi mettono una coperta addosso e io mi guardo attorno.
«senta agente quella ragazza è mia figlia, mi faccia andare da lei o uso la forza»
L'agente fa passare i miei genitori e loro corrono verso di me e mi abbracciano.
«mi state facendo male»
«scusa» si staccano.
«che ti ha fatto?» chiede mia mamma.
«mi... mi ha... mi ha» cerco di spiegare ma a quanto vedo dalle facce dei miei genitori hanno capito.
Mi abbracciano piano e sento qualcuno urlare.
«Stormi» urla Edwin.
Sorrido e gli faccio segno di venire.
Corre da me e mi abbraccia.
«scusa, è tutta colpa mia, se non eri lì non ti avrebbe preso»
«nono, non è colpa tua, non darti colpe»
«che ti ha fatto? Giuro che se lo vedo lo ammazzo»
Mi gratto la testa guardando per terra.
«Stormi non dirmi che ti ha fatto quello»
Io lo guardo.
«ora vado lì e lo ammazzo giuro su Dio» fa un passo ma io lo fermo.
«non fare niente tu»
«invece mi sento in dovere di fare qualcosa»
Metto le mani sulle sue guance.
«ascoltami, non è colpa tua, non ti devi sentire in dovere di fare qualcosa e soprattutto non devi ammazzarlo»
«però mi dai un bacio?»
«però vengo con te a casa»
«va bene»
Gli do un bacio a stampo.
Mi medicano le ferite e dopo saliamo in macchina e andiamo a casa.
«perché c'è anche lui?»
«perché vuole venire a casa con me»
«che fidanzato protettivo» sorride mio padre.
«voglio il meglio per lei» dice Edwin stringendomi la mano.

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