"Sei stanca?" vorrei dire di no ma probabilmente la mia espressione mi tradisce...effettivamente sono stanchissima...le mille emozioni che si sono succedute a ritmo vertiginoso nelle ultime 48 ore stanno iniziando a far si che la mia testa sia un accozzaglia di immagini e di suoni...vorrei solo chiudere gli occhi e riaprirli fra dieci giorni. Accumulo sonno arretrato da troppo tempo e quello stato di cose sta iniziando a gravare pesantemente sul mio grado di concentrazione ma soprattutto sulla mia capacità di tenere gli occhi aperti "Un pochino" sono praticamente sdraiata sopra di lui, sul divano di casa di suo padre. Sto così bene, sono così in pace e rilassata che quasi quasi potrei addormentarmi qui "Ce ne andiamo a letto?" una delle cose che mi sta facendo rilassare di più è sicuramente la sua mano che mi accarezza ad intermittenza il braccio ed i capelli "Possiamo?" alzo il viso e sorrido "Si che possiamo...salutiamo tutti e ce ne andiamo a letto io e te...potrei anche pensare di farti dormire subito questa notte dato che sei stanca morta...a meno che la stanchezza magicamente non ti passi appena mettiamo piede in mansarda" divento rossa perché ormai mi conosce troppo bene. Nessun grado di stanchezza potrà mai impedirmi di concludere degnamente quella giornata. In fondo dovremo pure festeggiare in qualche modo il fatto che sono entrata ufficialmente nella sua famiglia...il fatto che sia Tullio che Giada mi abbiano dato il benvenuto nella famiglia Cerioli mi ha riempito di una strana sensazione di completezza, come se avessi finalmente trovato un altro posto nel mondo, lontano da Genova, da mio padre, da mia madre e da mio fratello...anche lontana dalla tranquillità della mia casa finalmente ho un'altro luogo da poter chiamare casa "Come immaginavo..." gli tiro una manata sul braccio che scatena una sua risata..ad un certo punto mi accorgo che tutti ci stanno fissando. La conversazione che riguardava la facoltà scelta dalla nipote di Andrea si è interrotta e ora tutti ci squadrano. Divento rossa ed incastro il viso nel tessuto del suo maglione. Sa di lui e quel profumo sta diventando ufficialmente il mio preferito "Che carini che siete" con la coda dell'occhio vedo Andrea fare il dito medio a Celeste ma so che è solo per scherzare. Quella serata è andata ancora meglio di quello che potessi mai immaginare e quelle quattro persone sedute intorno a me so che diventeranno importantissime nella mia vita. Tullio pur essendo una persona molto posata e malinconica in alcuni atteggiamenti mi ha stupita positivamente. Giada fa da mamma a tutti, anche a suo padre e vorrei avere anche solo un decimo della sua forza e del suo sorriso nonostante quello che le è successo. Nicole e Celeste sono adorabili, e hanno una forma di venerazione innata verso il loro zio che mi fa capire quanto quella famiglia sia unita e possa contare l'uno sull'appoggio dell'altro "Credo che sia ora che noi ce ne andiamo...domani potete dormire tranquillamente quanto volete ma sappiate che mi dovete aiutare a preparare il pranzo...venite quando volete voi due eh..." Giada si alza e nonostante le proteste delle sue figlie alla fine riesce a convincerle ad alzarsi dal divano. Loro provano anche a buttare lì la proposta di dormire lì ma Giada è irremovibile "Prima potevate dormire con vostro zio ma adesso credo che abbia rivisto le sue priorità giustamente quindi filate a casa..." le saluto abbracciandole e prometto loro che qualche volta potranno fermarsi a dormire lì e faremo un pigiama party in mansarda magari quando Andrea avrà qualche serata "Ma davvero? Sei la zia migliore del mondo..." scoppio a ridere "Lo dite a tutte le fidanzate di vostro zio?"
"No, sei la prima che chiamiamo zia, perché..bhe perché sei la prima per moltissime cose..." mi abbracciano di nuovo per poi andare dal loro nonno "Le hai conquistate...e hai conquistato anche me...ci vediamo domani" dopo aver abbracciato Giada vado a salutare Tullio e poi seguo il consiglio di Andrea ed inizio a salire in mansarda... è quasi l'una di notte...e per fortuna che Giada, Celeste e Nicole avevano detto che se ne sarebbero andate presto per permettere a me e a lui di riposare un pochino di più...quando arrivo su rimango un attimo a fissare quello che mi trovo davanti. È piccola, va bene per una persona, per due è leggermente piccola ma è adorabile...il letto è posto sotto una parete obliqua che ha al centro una piccola finestra. Mi ci vedo a svegliarmi prima di Andrea e a rimanere a guardare il cielo da quella piccola finestrella. I vestiti di Andrea sono per la maggior parte appesi ad un armadio senza ante, è abbastanza incasinato ma ha il suo perché...sopra un cassettone ci sono un sacco di cose, fra cui la sua macchina fotografica...ci sono anche delle foto di sua madre. Una ritrae madre e figlio al mare. Andrea avrà avuto due anni e ride in braccio a Luana. Mi viene il magone pensando a quanto possa essere devastante non avere più una figura fondamentale come una mamma nella propria vita. Prima di conoscere Andrea dal vivo non ero mai riuscita a capire fino in fondo quanto quel singolo dettaglio potesse cambiare radicalmente la vita di una persona. In un'altra foto c'è la famiglia al completo e probabilmente è stata scattata poco prima che lei morisse. Nonostante stesse già male il sorriso è sempre presente sul suo viso. In alcune espressioni loro due si assomigliano un sacco...hanno qualcosa che li accomuna in maniera impressionante. Giro per la stanza...c'è un piccolo bagno, e poi una porta finestra dà sul terrazzino. Nonostante sappia che si congeli apro la porta e metto il naso fuori. La vista spazia sui colli bolognesi. Torno indietro e prendo una felpa di Andrea da mettere sopra al mio maglione poi esco sul terrazzo. È piccolino ma è carinissimo. Sul tavolino c'è un pacchetto di sigarette.. ne prendo una e me l'accendo con l'accendino sbuffando il fumo verso il cielo. Mi fa stranissimo essere lì..ho sognato mille volte quel momento. Ho immaginato come sarebbe potuta essere casa sua, come sarebbe andato l'incontro con la sua famiglia ma mai avrei immaginato che sarebbe stato così. La sensazione è stata quella di essere entrata in una seconda famiglia, senza nessun tipo di problema di adattamento o senza particolari problemi di ambientamento, come se loro mi stessero aspettando ed io stessi solo aspettando di incontrare loro. Quando sento due mani che mi si posano sui fianchi non sussulto neanche. Ormai riconosco ad istinto il suo tocco e poi solo lui potrebbe fare quel gesto "Hai scoperto il mio angoletto" mi abbraccia da dietro ed io sorrido "Scusa ma non ho resistito e ho preso una sigaretta" fa un freddo cane ma fra le sue braccia la sensazione di gelo viene rimpiazzata da una sensazione di calore diffuso "Lo sai che non mi scoccia mica...e poi quello che è mio è tuo quindi.." gli lascio gli ultimi due tiri della sigaretta e lo guardo mentre sbuffa fuori il fumo "A che pensi?" posso dirgli che lo trovo tremendamente sexy mentre fuma? In realtà lo trovo illegale sempre e poi ci sono dei particolari di lui e del suo comportamento che mi mandano decisamente fuori di testa. Tipo i suoi tatuaggi, in particolar modo quelli sulla schiena e poi quelli che gli coprono la mano...quando si posano sulla mia pelle mi vengono sempre i brividi...adoro il modo in cui parla, quel suo accento bolognese che diventa marcato soprattutto quando parla velocemente o quando parla di qualcosa che lo emoziona...e quando dice il mio nome poi "Che ho voglia di te" lui sorride "Non eri stanca?"
"Ammetto che sono stanca ma..insomma dato che mi hai detto che a tuo padre non scoccia che io sia qui e me lo ha fatto capire anche lui stasera...diciamo che dobbiamo battezzare quel letto...non l'hai ancora battezzato vero?" scuote la testa sorridendo poi mi avvicina la sigaretta alle labbra per farmi fare l'ultimo tiro. Gli soffio lentamente il fumo sul viso e vedo i suoi occhi diventare scurissimi "La prossima estate faremo l'amore direttamente qua, sul terrazzo ma adesso entriamo che ti devo riscaldare per bene" ridacchio mentre mi trascina dentro e chiude la porta finestra "Carina la mia felpa indossata da te..." me la tolgo e la rimetto a posto poi mi sfilo gli stivaletti e li poso in un angolo "Ci vuole decisamente una cabina armadio ed una scarpiera bella grande..."
"Dove?" apro la mia valigia e tiro fuori le cose che mi servono per struccarmi e per lavarmi "Metti tutto in bagno...sarà piccolina per noi due ma per me da solo era diventata decisamente troppo grande quindi vuol dire che ci stringeremo leggermente...comunque parlavo della nostra prossima casa" mi tiro su i capelli e inizio a lavarmi la faccia per poi passare ai denti. Prendo tempo per rispondere perché quando fa progetti così a lungo termine non so cosa dire "Quindi ora conviviamo qui?"
"Diciamo che è un inizio...sempre che ti vada ovviamente...potrai sempre tornare a Genova quando vorrai ma mi piacerebbe che iniziassi a portare qui qualcosa di tuo, che sia più di una valigia e di qualche cosa da mettere in bagno. So che c'è poco spazio e che dovrai portare qui solo poche cose per volta ma potremmo mettere a posto e poi possiamo occupare parte dell'armadio di mio padre...c'è posto anche nella mia vecchia camera ed in quella di Giada. Io ho preferito trasferirmi qui sopra perché ho la mia privacy. Ovviamente un giorno mi piacerebbe convivere in una casa nostra, scelta e arredata da noi due"
"Non me lo sarei mai aspettato sai? Insomma pensavo che nella remota possibilità che tu mi scegliessi non sarebbe stato così" mi guarda sorridendo ma anche con mille dubbi nello sguardo "Non pensare che così non mi piaccia eh, anzi...semplicemente va oltre ogni più folle sogno che possa mai aver fatto su noi due e fidati che ne ho fatti un sacco su me e te.."
"E cosa sognavi?" divento rossa perché ne ho fatti un sacco di sogni, sia di notte sia ad occhi aperti durante tutto l'arco della giornata..sogni a volte troppo vividi e brillanti, con mille particolari che mi facevano capire che quello che provavo per Andrea non era e non sarebbe mai stata una cosa passeggera. Esco dal bagno e vado verso il punto dove sono appese le sue cose. Faccio passare la punta delle dita sulle giacche e le camicie appese "Sognavo...io e te qui a casa tua ...io e te su tuo letto...sveglliarci e poi...bhe lo sai no? Te lo spiego meglio dopo...perché io Andrea?" so che probabilmente una risposta a quella domanda non esiste o meglio non esiste una risposta tangibile ma si potrebbe parlare solo di sensazioni e di emozioni a pelle ma essere in quella casa mi scatena emozioni che non pensavo neppure di poter provare. Qui non si tratta più di una storia che poi si vedrà come andrà ma di qualcosa che fin da subito ha le fondamenta e le basi per qualcosa di solido e duraturo. Mi sposto e lo fisso ma lui mi prende le mani e mi porta verso il letto. È ad una piazza e mezza, è piccolino ma al momento mi sembra proprio perfetto per noi due...e poi non l'ha mai battezzato prima e quindi sarà solo nostro. Mi dice di sedermi ed io mi metto a gambe incrociate al centro del materasso. Sono stanca ma sinceramente starei ore ed ore a sentirlo parlare o anche a guardarlo semplicemente. Se mi chiedesse di rimanere sveglia a fissarlo dormire lo farei senza battere ciglio "La domanda dovrebbe essere...come faresti a non essere te? Sei tu Arianna, basta...non c'è altro da aggiungere...lo senti no? E non voglio perdere tempo a pensare...so che sei quella giusta e non voglio aspettare...ma devi esserne convinta anche te...ti ha spaventato quello che ha detto mio padre?" scuoto la testa e cerco la sua mano sulla superficie del letto "No...e non voglio aspettare, ma del resto come hai detto tu ti amo da molto più tempo di te"
"Sei stata proprio folle ad innamorarti di me lo sai vero?" alzo le spalle e mi sfilo il maglione per poi buttare accanto al letto anche i jeans. Rimango in intimo e mi sdraio sul letto fissando il cielo scuro dalla finestrella "Si può anche oscurare. Di solito mi piace addormentarmi con la finestra così poi quando inizia a far chiaro la oscuro..."
"Allora facciamo così...mi raggiungi?" anche se sono solo 48 ore o poco più che stiamo assieme mi sembra che sia passato molto più tempo. Forse il modo strano in cui la nostra storia è iniziata o forse il fatto che in qualche modo entrambi abbiamo capito che quella è la nostra storia con la S maiuscola ha tolto molti muri e molti blocchi che invece ho percepito con altri ragazzi "Mi spoglio?" annuisco ma gli dico che all'ultimo indumento ci penserò io quindi può stare comodamente con i boxer. Lo guardo mentre si spoglia e ammiro ogni suo dettaglio "Mi piace guardarti sai?" affondo il viso nel cuscino ridacchiando per nascondere il fatto che sia diventata rossa peggio di quanto non lo fossi prima "E a me piace che mi guardi...e mi piace che diventi rossa...vieni qua" si sdraia accanto a me e mi prende per la vita portandomi sopra di lui "Ora si sta decisamente meglio in questo letto...ultimamente mi scocciava proprio stare qui senza di te..." quindi non '...senza una ragazza' ma '..senza di me'...gli traccio i contorni del viso con la punta delle dita mentre continuiamo a fissarci "Quando hai iniziato a pensarmi?" io dovrei andare indietro di anni, mentre per lui il calcolo è più facile. Ormai è il 15 gennaio, sono due mesi che ci conosciamo, due mesi in cui abbiamo superato già parecchi ostacoli...la sua gelosia, i suoi mille dubbi, il fatto che abbia pensato che io fossi andata in studio con uno scopo diverso da quello di conoscere lui "Subito...se ci fossimo conosciuti in un altro contesto ti avrei portata qui la sera stessa...se anche la mia famiglia ti ha accolta in questo modo vuol dire che hanno capito che tu sei quella giusta...se addirittura mio padre ti ha fatta sedere al posto di mia madre vuol dire che in te ha visto qualcosa di speciale..." non mi sono mai considerata molto speciale ma probabilmente lui vede qualcosa in me che neppure io riesco a vedere "Com'era tua madre?" amo quando parla di lei, anche se lo fa pochissime volte. Fa qualche accenno ma nulla più, invece so che ha bisogno di parlare di lei perché occupa ancora e occuperà sempre un posto importantissimo e molto grande nella sua vita e nel suo cuore "Era la persona migliore che abbia mai conosciuto..era bellissima..." gli occhi gli si riempiono di lacrime ed io lo abbraccio "Sai che non ti faccio queste domande perché voglio farti star male ma semplicemente per farti capire che con me puoi parlare di tutto vero? Come quella volta al mare...sono stata malissimo dopo l'esterna perché pensavo di aver tirato troppo la corda ma volevo semplicemente dirti che...io ci sono e ci sarò sempre. Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, in qualsiasi momento tu puoi farlo" lo sento annuire poi mi dice che vuole farmi sentire una cosa "Cosa?"
"Una canzone..." penso che voglia magari farmi ascoltare una canzone che gli ricorda Luana ed annuisco. Andrea mi bacia e mi dice di mettermi sotto le coperte prima di andare a prendere il suo computer portatile. Mi infilo sotto il piumone e lo aspetto...mi sento a casa in quella mansarda anche se ora che ne abbiamo parlato sto iniziando a sognare una casa sola nostra, da arredare assieme e da iniziare a vivere in due con la prospettiva di allargare la famiglia "Ti piace qua?" annuisco e mi accoccolo contro di lui quando si sdraia accanto a me "Che canzone vuoi farmi ascoltare? Qualcosa che ti ricorda di tua mamma? O che riguarda me? Che ti fa pensare a quanto sono bella?" ridacchia e mi bacia sulla tempia "Scema che sei..hai i piedi ghiacciati cavolo..."
"Lo so...infatti per questo me li devi scaldare" intreccio una gamba alle sue mentre gli bacio la mascella "Dopo ti scaldo per bene...comunque no, è una canzone che ho scritto io...è ancora da mettere a posto, ma l'idea generale c'è"
"Hai scritto una canzone?" ho un fidanzato che scrive anche canzoni e che magari le canta anche? Ho già notato che è intonato ma quel giorno quando abbiamo fatto il viaggio in macchina da Roma a Bologna ha canticchiato a bassa voce, lasciando la maggior parte degli acuti a me "Si...metti le cuffie" infilo un auricolare ma lui mi dice di metterli entrambi e di ascoltare attentamente "Vai..." lui fa partire la traccia con scritto semplicemente 'mamma'. Appena le prime note si diffondono negli auricolari mi salgono i brividi su per la spina dorsale...Andrea ha una voce bassa e melodiosa, a volte sembra più che reciti una poesia ma forse per il significato generale ogni parola mi si pianta dentro e apre una piccolissima crepa nel mio cuore. Quando arrivo alla fine sto tipo singhiozzando "È favolosa..." è semplice, non ha molti fronzoli, come del resto nel suo stile ma ogni singolo suono fa trapelare l'immenso amore di Andrea per sua mamma "Pensavo di pubblicarla alla festa della mamma"
"La...vuoi pubblicarla? Davvero? Che bella idea amore...l'hai già fatta ascoltare a qualcuno?" non avevo assolutamente idea che lui avesse in mente una cosa del genere. Penso che sia un'idea favolosa....
"Solo a Nicolò per ora...stiamo pensando di farla uscire su YouTube.. che ne pensi? Ho pensato di chiamarla 'La ragazza della foto' e di usare questa come copertina" mi indica un primo piano di sua madre che sorride. In quello scatto si assomigliano un sacco, e c'è anche moltissimo di Giada "Penso che sia una bellissima idea"
"Non lo sa nessuno per ora, solo Nicolò e ora te..neppure papà e Giada lo sanno...è un'idea che mi porto dietro da un pochino, devo solo trovare il coraggio di portarla fino in fondo...e probabilmente stavo aspettando di trovare te, di trovare qualcuno che mi supportasse in tutto e per tutto" sgrano gli occhi quando sento le sue parole "Vieni qua" metto da parte il computer posandolo sul comodino e gli prendo il viso fra le mani "Qualunque cosa deciderai di fare sarò con te. Posso dirti che questa canzone è bellissima e che arriverà dritta al cuore di chi saprà ascoltare ogni parola. Devi decidere tu ma io sarò sempre lì con te, fino a quando deciderai che mi vorrai al tuo fianco. A volte sembrerà che io voglia buttare sul ridere determinate situazioni ma è semplicemente perché è il mio modo di fare e poi adoro vederti ridere ma soprattutto sapere che sono io a farti ridere..."
"Tu sei bellissima mentre ridi..." inizia a farmi il solletico ed io comincio a ridere come una scema. Sa che soffro da morire il solletico ma io so che anche lui lo soffre un sacco "Smettila Arianna..." ovviamente è mille volte più forte di me quindi non è che riesca a fare chissà cosa ma sentirlo ridere per me è la cosa più importante. Ci sono persone che ridono spessissimo, a volte anche troppo per i miei gusti. Lui al contrario ride poco ma quando lo fa la sua bellezza aumenta fino a raggiungere livelli assurdi. A me non resta altro da fare che starlo a guardare a bocca aperta...è uno spettacolo troppo bello....
"Ma hai iniziato te, io mi sto solo difendendo..." cerco di sottrarmi al suo tocco ma allo stesso tempo continuo a fargli il solletico "..e abbassa la voce che altrimenti tuo padre ci sente" quasi mi sono scordata del fatto che lui ci possa sentire "Ma non ti devi preoccupare che ci senta quando ridiamo...dovrai preoccuparti quando sentirà quello che urlerai fra poco" mi blocco e lo guardo male "Devi per forza ricordarmi che faremo sesso con tuo padre che sarà al piano di sotto? Potremmo praticare astinenza" mi sposto e mi butto i capelli sulla schiena cercando di riprendere fiato "Certo..." si mette comodamente sdraiato sul letto, con le mani dietro la testa ed il suo metro e ottanta spalmato sul materasso, coperto solo da un paio di boxer neri che non nascondono affatto il piccolo ma neppure troppo piccolo dettaglio del fatto che mi desidera da morire "Vado un secondo in bagno...poi ci mettiamo a dormire" devo necessariamente allontanarmi un attimo perché altrimenti gli salto addosso....mi alzo e faccio una sfilata lenta verso il bagno. Quando mi chiudo dentro inizio a ridere da sola...so come andrà a finire ovviamente, non dormiremo affatto appena io tornerò di là. Mi guardo allo specchio e noto quanto i miei occhi siano stanchi ma anche luminosi e pieni di vita. Se per essere così felice devo sopportare un pochino di stanchezza fa nulla...mi sento viva e piena di energia come non mi è mai capitato prima di allora. Sto per tornare in stanza quando la porta si spalanca "Che cazzo fai?"
"Nulla" i suoi occhi però mi dicono che ha in mente qualcosa...ma che cosa? Troppo tardi mi accorgo che con una mano sta aprendo l'acqua della doccia e con l'altra mi sta acchiappando per la vita "No ti prego...che diavolo fai?" riprendo a ridere perché non ce la faccio proprio a stare seria...
"La doccia con te..." ma è tardissimo...mi rendo conto però che ho bisogno anche io di togliermi la sensazione di quel viaggio in macchina e poi io e lui abbiamo scoperto che fare la doccia assieme ha i suoi risvolti positivi "Sono quasi le due di notte Cerioli.. e almeno fammi togliere.." non finisco la frase perché mi ritrovo sotto al getto con ancora l'intimo addosso. Per fortuna l'acqua è della temperatura perfetta "Ecco le tue mille cose che usi per i capelli...dopo te li asciugo...posso?" mi passa le cose che ho allineato sul mobile. Ormai sa che uso almeno tre cose per i capelli...sono la mia piccola mania e poi so che a lui piace passarci le dita in mezzo quindi lo faccio un pochino pure per lui...
"Certo che puoi...ora vieni qua" allungo le braccia mentre lo guardo togliersi i boxer prima di raggiungermi nella cabina. È grande la metà anzi forse un quarto di quella che c'era nella sua stanza d'albergo ma è perfetta ugualmente..in fondo ci basta un angoletto minuscolo. Mi appiattisco contro la parete di fondo mentre lui occupa una buona fetta della doccia "Nella nostra casa voglio anche una cabina doccia enorme..."
"Dopo mi fai tutto il tuo lunghissimo elenco...soddisferò qualsiasi tuo desiderio...a me basta che ci sia tu in quella casa" lo abbraccio lasciando perdere momentaneamente il mio proposito di fare la doccia per passare direttamente a quello che vogliamo fare entrambi "Ci sarò sempre per te va bene? Qualsiasi cosa accada devi sapere che io ci sarò sempre per te..." annuisce mentre mi slaccia il reggiseno. Mi scosto leggermente per fare in modo che lo butti a terra, poco fuori dalla cabina poi fa lo stesso con le mie mutandine. Quando chiude l'anta scorrevole sorride poi mi fa l'occhiolino "In questo modo qualsiasi tuo urlo sarà coperto dal rumore dell'acqua" lo fisso scandalizzata ma allo stesso tempo mi incollo a lui facendogli capire che non vedo letteralmente l'ora di sentirlo dentro di me "Sei un coglione...ma per fortuna ti amo ugualmente.. e poi è decisamente troppo tempo che non ti sento mio quindi..." fa mezzo passo in avanti ed incolla la mia schiena alla parete "Ma sono sempre tuo"
"Lo sai cosa intendo" aggancio le gambe ai suoi fianchi e sospiro quando ci sfioriamo. Lo avremo fatto un numero imprecisato di volte ma in ognuna sono riuscita a trovare un particolare leggermente diverso. In tutte però ho ritrovato la stessa sensazione di assoluta perfezione "Dimmelo" c'è una piccola sfumatura di Andrea che mi manda letteralmente fuori di testa. È la sua parte più nascosta, quella che riserva a me quando siamo da soli, quando siamo in quei momenti dove togliamo oltre che ai vestiti anche tutto quello che mettiamo a protezione di noi stessi quando siamo con gli altri. Solo quando siamo io e lui e basta siamo al 100% noi stessi "Ti voglio...da morire" glielo sussurro mentre entra lentamente dentro di me. Pian piano mi sto adattando al fatto che sentirlo dentro di me è una sensazione così destabilizzante da far particolarmente paura....chiudo gli occhi e rilascio il fiato "Bello vero?" so che non mi sta chiedendo se è bello fare l'amore con lui ma se è bello sentirci così legati da non capire dove finisco io e dove inizia lui o viceversa "È bellissimo...tu sei bellissimo"
"Grazie di essere qua con me" non gli rispondo ma lo bacio...dove altro dovrei essere? Per me a conti fatti adesso è praticamente impossibile anche solo prendere in considerazione l'idea di separarmi da lui. So che ci dovremo separare a volte ma adesso non voglio assolutamente pensarci. Penso a quanto sia perfetto quel momento, nella doccia minuscola della sua mansarda. A me basta quello, basta lui e il fatto che fra 200 persone lui mi abbia scelta, perché ha visto qualcosa in me...qualcosa che aspettava solo lui..io aspettavo solo lui..ed ora sono veramente felice ed appagata "Ti amo" ce lo diciamo un sacco di volte al giorno, la maggior parte così dal nulla...poi ci sono quei momenti dove è impossibile contenere quel sentimento che è decisamente troppo grande per quella cabina minuscola...
"Anche io ti amo" l'acqua copre le nostre parole e quello che urliamo dopo...e quella prima volta a casa sua ha tutto un sapore diverso...
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NESSUNA SAREBBE STATA TE
RandomAndrea & Arianna...quando un programma televisivo può cambiarti completamente la vita