12.01.2020

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"Fanculo...." la borsa della spesa mi cade a terra mentre la mia amica inizia a ridere dall'altro capo del telefono "...e tu non ridere...non c'è proprio un cazzo da ridere....odio tutti oggi...specialmente te"
"Che cazzo c'entro io? Sto a 400 chilometri da te..." Martina ha ragione, lei che sta a Roma non ha alcuna colpa ma dovrò pure sfogare la mia frustrazione verso qualcuno..e lei è l'unica che abbia avuto il coraggio di affrontare una telefonata con me quel giorno. Tutti gli altri compresi mia madre, mio padre e mio fratello non hanno neppure provato ad alzare la cornetta e a chiamarmi "C'entri perché abiti a Roma e tutto è iniziato a Roma quindi c'entri eccome..." lei continua a ridere ed io dieci secondi dopo le chiudo malamente il telefono in faccia buttandolo nella borsa "Cazzo..." il mio urlo si perde sul pianerottolo...odio tutti quel giorno....odio soprattutto colui che mi aveva promesso una domenica nettamente diversa ed invece mi ha mollata a San Lazzaro da sola, mentre diluvia e con il frigorifero vuoto. Ovviamente l'ultima è la cosa peggiore, perché sono dovuta per forza di cose andare al supermercato, beccandomi l'acqua e un casino pazzesco....mi viene seriamente da piangere....sono gli ormoni ovviamente ma è anche il fatto che quel 12 gennaio me l'ero proprio immaginato diverso. Nessuna roba particolare, mica volevo i fuochi d'artificio ma almeno avrei voluto passare quelle 24 ore con lui. Acchiappo il telefono e digito il suo numero...mi risponde subito ma ha una voce strana "Ciao amore...scusa ma non posso stare al telefono adesso...ti chiamo più tardi ok?" non mi fa neppure parlare, rimango lì con la bocca aperta e il telefono all'orecchio che mi dà il segnale di linea caduta "Ti odio..." ho la voglia assurda di spaccare il telefono ma alla fine lo risparmio e prendo le chiavi aprendo la porta di casa. Per fortuna Giada ha avuto la brillante idea di portare Panna a casa sua per quella giornata perché ora voglio solo chiudere tutto e stare da sola....non voglio nessuno attorno. Mi tolgo il piumino e mi strizzo i capelli bagnati prima di togliermi gli stivali imprecando "Ma quando mai una serata di domenica...a gennaio...organizzata all'ultimo..." sbatto la spesa sul tavolo della cucina e prendo al volo la barretta di cioccolato al latte. All'inizio avevo pensato ad uno scherzo...in fondo era il 12 gennaio, era domenica...quale locale organizzava una serata a metà gennaio? Andrea però mi aveva assicurato che non era uno scherzo e anche Vincenzo e il gestore del locale mi avevano assicurato che si, quella serata c'era e purtroppo era una di quelle che esigevano che lui presenziasse da solo ..perfetto...oltretutto il locale era in Sicilia e a quanto pare non si sa per quale imprecisato motivo lui e Vincenzo erano dovuti partire già sabato pomeriggio. Neppure mezzo secondo di quel 12 gennaio passato con lui...neppure una rosa, una scatola di cioccolatini, un piccolo regalino. E la sua promessa di festeggiare il giorno successivo non mi aveva minimamente calmata anzi. Sbuffo e mi giro verso il frigorifero "Ti odio...profondamente...non sai neppure quanto" ovviamente non parlo da sola ma mi rivolgo alla sua foto attaccata al frigo. È una nostra foto, una di quelle che abbiamo disseminato per casa...risale a un anno prima, è una di quelle che non abbiamo mai postato perché prima di tutto eravamo ancora nel periodo in cui non potevamo postare nulla in attesa della messa in onda della scelta e poi perché è una di quelle che abbiamo voluto tenere per noi. Il mio telefono vibra ma non lo guardo neppure...sarà un altro direct con la domanda 'Ma tu e Andrea avete discusso? Perché non passate assieme il vostro primo anniversario? E perché lui non ha postato nulla? E tu come mai non hai postato nulla? Vi siete lasciati?"...so già che se guardassi il.telefono lo fracasserei contro al muro quindi evito "Ti odio..." si parlo ancora con la foto e con lui. No, non è vero che lo odio...o forse lo amo così tanto che a volte arrivo ad odiare me stessa per questo sentimento...no, è una cazzata anche quella....semplicemente lo amo e mi manca e...e poi c'è quella notizia che avrei voluto dargli quel giorno ma che invece rimane ancora un mio piccolo grande segreto. Stacco la foto togliendo l'angolo dalla calamita e mi siedo sul mobile. Mai in quei 365 giorni mi sono pentita di quella scelta e non me ne pento neppure quel giorno...avrei solo voluto un anniversario diverso....non sono legata troppo alle ricorrenze ma il primo anniversario è comunque un traguardo importante...fisso la foto e sorrido...si, perché poi immancabilmente finisco per sorridere...quando sono arrabbiata con lui e vorrei rimanere impassibile e seria alla fine finisco sempre per sorridere come un ebete...sorridevo come un ebete un anno prima e sorrido come un ebete tuttora..ok mica posso stare a fissare la sua foto tutta la sera no? Potrei accendere il pc e riguardare qualche video, tanto alla fine quando è lontano finisco sempre per fare quello. Riattacco la foto al suo posto, scendo dal mobile e sistemo la spesa...mi viene da piangere, io che odio piangere...sarà che quella casa, faticosamente scelta e arredata fin nei minimi particolari sa di lui, sa di noi e odio starci da sola...non c'è neppure un angolo che non mi ricordi Andrea. E a volte quando passo per le stanze mi pare di sentire la sua presenza attorno, anche se non c'è come in quel momento. Mia madre dice che è perché ormai fa parte di me...mi tocco la pancia ancora piatta e penso che si, ora fa proprio parte di me...nessuno lo sa ancora, nessuna mia amica, neppure mia madre. Il primo a doverlo sapere ovviamente è lui...mi spoglio e mi infilo il pigiama posato sul divano...senza volerlo fare apposta è lo stesso che indossavo a casa di Tuela più di un anno prima. Sobbalzo ad un tuono più forte degli altri e mi siedo sul bracciolo del divano. Dovrei andare in camera da letto ma se in ogni stanza aleggia la sua presenza in quella tutto è amplificato per mille....non lo vedo da 21 ore e qualche minuto ma mi sembra una vita "Dai Arianna...alza il culo e vai in camera" mi alzo e percorro il corridoio.. ovviamente foto a ripetizione anche lì...c'è anche quella scattata esattamente un anno prima, più o meno a quell'ora. Un 'noi' è iniziato ad esserci proprio 365 giorni prima, anche se forse per noi due è iniziato ad esistere già parecchio tempo prima. Mi acciglio quando trovo la porta della camera chiusa...sono sicura di averla lasciata aperta prima di uscire...mi volto ma il corridoio è vuoto...e poi la sento.. o ho le traveggole o quella è la canzone di Whitney Houston che ha accompagnato la nostra scelta...sembra arrivare da oltre quella porta..scuoto la testa ridendo....e poi il cellulare che tengo in mano vibra. Stavolta so che non è un direct di Instagram ma che è una sua chiamata. La semplicissima dicitura sullo schermo recita "Amore mio". Non è mai cambiato in un anno anche se probabilmente 'amore mio' non riesce neppure a contenere quello che lui è per me "Dimmi...ovviamente non sei in Sicilia...sei proprio stronzo sai? Ti odio profondamente" lui ride e la sua risata la sento sia attraverso il telefono sia oltre quella porta ancora chiusa "Volevo farti una sorpresa...e mi pare di esserci riuscito....ora apri la porta"
"Non te lo meriti che apra la porta sai?" ed invece quella sorpresa è esattamente quello che volevo...nessuna cena in un ristorante di lusso, nessuna sorpresa eclatante avrebbe battuto quello che lui aveva preparato. Staremo a casa nostra, in pigiama e sarà semplicemente perfetto "Ma non sai cosa ti ho preparato amore mio..." sa che amo le sorprese, come ogni donna del resto, quindi sa che non resisterò a lungo "Continuo ad odiarti però"
"Io ti amo invece.." poco dopo vedo la maniglia abbassarsi e poi la porta aprirsi...sorrido quando me lo vedo davanti, con il cellulare in mano, una semplice maglietta nera ed un paio di pantaloni della tua grugi. È scalzo, con i capelli alla cazzo come dico sempre io ma come ogni dannata volta mi sciolgo "Per fortuna tua ti amo anche io...non dovrei ma ti amo da morire..." chiudo la telefonata e lui fa altrettanto. Mi prendo un momento per guardarlo, anche se alla fine me lo guardo ogni giorno o quasi e dopo un anno la sua presenza accanto a me dovrebbe risultarmi normale o comunque non farmi sempre lo stesso effetto "Sei un coglione lo sai? Mi hai fatta stare malissimo per quasi 24 ore e non ti meriteresti manco un abbraccio..." cerco di fare la sostenuta ma ovviamente ce la farò, anzi cercherò di farlo fallendo peraltro miseramente, per due secondi netti prima di sciogliermi letteralmente...colpa degli ormoni..o forse colpa del fatto che lui continua ad essere quel piccolo particolare che mi manda in tilt sempre e comunque "Ma è il nostro anniversario" annuisco guardandolo avvicinarsi...si sono 365 giorni che stiamo assieme...365 giorni in cui ho ribaltato completamente la mia vita...ho cambiato città, abitudini, amici...ho preso 300 treni ed aerei, ho viaggiato in lungo ed in largo, spesso ho cambiato tre città in un giorno pur di stare con lui...pensavo che quel 12 gennaio di un anno prima cambiasse si la mia vita ma non in quel modo...ora abitavo con lui, se uscivo lo facevo con lui, con qualche suo amico, con sua sorella e le sue nipoti, raramente tornavo a Genova se non per un fine settimana ogni tanto incastrato fra un impegno e l'altro....a volte ero così stanca a fine giornata che mi chiedevo semplicemente...chi me l'aveva fatto fare?..poi sorridevo e pensavo che nessuno mi aveva obbligato a fare nulla, semplicemente avevo fatto l'unica cosa che potessi fare. Avevo assecondato il mio cuore e quello che mi diceva "Si è il nostro anniversario e pensavo che mi avessi lasciata da sola" Andrea mi mette le mani sui fianchi e posa la fronte sulla mia sorridendo "Come hai potuto pensare una cazzata del genere? Si ho fatto lo stronzo, ho coinvolto un pochino di persone ma dovevo prepararti questo..auguri amore mio" gli tiro una manata sul braccio e sbuffo...sto piangendo e ridendo allo stesso tempo perché la nostra canzone continua a rieccheggiare in loop e il pavimento attorno al letto è disseminato di almeno un centinaio di petali di rosa "Paraculo"
"Ora posso baciarti o no?" scuoto la testa e mi allontano di mezzo passo...faccio una fatica allucinante perché quando lui mi guarda a distanza ravvicinata non capisco più nulla "No..." lui inclina la testa e sorride, quel sorriso da schiaffi che mi fa venir voglia di mollargli un ceffone ma che mi fa rimescolare anche dentro, quel sorriso che fa svolazzare le mille farfalle che ho sempre nello stomaco "Prometto che mi faccio perdonare"
"Guarda che dovresti aver organizzato una cosa che mi lasci proprio a bocca aperta per farti perdonare eh...ti ho odiato per tutto il giorno" indietreggio fino ad incontrare il muro con la schiena ...in verità l'ho già ampiamente perdonato...sapevo in cuor mio che io e lui quel 12 gennaio lo avremmo passato assieme "Lo so ma...mi farò perdonare...perché quello che ho preparato meritava che tu fossi leggermente arrabbiata con me..in questo modo apprezzerai ancora di più..." ora sono curiosa da morire...canzoni e petali per me sono più che sufficienti ma so che lui ha preparato altro "Mi hai comprato un bel brillante?" lo dico ridendo ma ultimamente ci penso praticamente ogni giorno...ho un suo anello al dito, che porto orgogliosamente da 9 mesi, dal mio compleanno, da quel 5 aprile dove lui mi ha stupito con quel regalo che ogni tanto guardo ancora con stupore "Ti piacerebbe..."
"Ammetto che forse, sotto sotto mi piacerebbe..." ci scherziamo noi due perché noi abbiamo sempre fatto così...non ci prendiamo mai troppo sul serio ma in un anno di cose serie ne abbiamo fatte un sacco e ora quel discorso aleggia spesso fra noi due. Andrea mi raggiunge e posa le mani ai lati della mia testa, sul muro dietro di me "Sai che se ti comprassi un bel brillante sarebbe accompagnato da una domanda..." annuisco intrecciandogli le braccia al collo "Lo so...e sai già quale sarebbe la mia risposta..." il cuore mi batte a tremila perché in cuor mio so che quella volta non stiamo facendo quel discorso tanto per farlo "Non sai in che guaio ti cacceresti" lo so bene invece....me ne sono accorta subito in che guaio mi ero cacciata ma ormai non potevo certo tirarmi indietro. Obiettivamente Andrea non è la persona più semplice sulla faccia della terra ma anche io non lo sono...abbiamo avuto litigate epiche, finite tutte immancabilmente con uno dei due che guardava l'altro e scoppiava a ridere. Ammetto che spesso è stato lui a cercare il confronto per chiarire...io spesso ho fatto vincere l'orgoglio per un'ora in più ma non siamo mai andati a letto senza aver chiarito. Ci hanno dato per single almeno 4 volte in un anno..due volte ero stata io a chiudere, due lui a causa della mia immaturità...nessuna delle 4 volta era stata vera...si, avevamo discusso, a volte anche in modo pesante ma mai ci eravamo presi una pausa, mai avevamo anche solo preso in considerazione la possibilità di lasciarci. Ci eravamo scelti, a dispetto della differenza d'età, del fatto che lui aveva subito manifesto la volontà di fare la storia seria ed io a volte mi ero sentita quasi in dovere di assecondarlo. A volte mi ero sentita inferiore, mi ero sentita piccola piccola in confronto a quella sua grande voglia di mettere su una famiglia....ma lui mi aveva fatta crescere, ed io avevo capito che non ero certo andata ad abitare con lui per assecondarlo ma semplicemente perché lontana da lui non ci sapevo più stare. Il gossip aveva spesso alimentato presunte crisi ma noi eravamo stato più forti di ogni cosa. Ce ne fregavamo se dicevano che postavamo poco, che eravamo troppo riservati, che non manifestavamo abbastanza quello che provavamo. Avevo il telefono pieno di suoi messaggi e di nostre foto e quello bastava "Ti ho scelto quindi sapevo benissimo che non sarebbe stata una passeggiata...anzi tecnicamente tu hai scelto me quindi..."
"La rifarei altre mille volte quella scelta" abbasso la testa arrossendo. Si, divento ancora rossa quando mi dice quelle cose...mi ha scelta, nonostante a volte in quello studio sembrava che non gli andasse bene nulla di quello che facessi...mi ha scelta e continua a scegliermi ogni giorno, nonostante sia piena di difetti "Se non alzi la testa non posso darti la mia sorpresa" mi mette due dita sotto al mento ed io ridacchio "Agli ordini" lo guardo e mi sento ancora in soggezione. Mi sono sempre sentita inerme davanti a quegli occhi, davanti a qualcosa di troppo sconfinato e puro, qualcosa che non pensavo si posasse e rimanesse fisso su di me, senza sgusciare via...dicono spesso che come guarda me non guarda nessun'altra, che quando è con me ha una luce nello sguardo che non ha in altre occasioni...io so semplicemente che di quegli occhi mi sono perdutamente innamorata e non riuscirei proprio a farne a meno "Ti amo e questo lo sai..." lo so, ma a volte fatico ancora a crederci "Ti ho scelta, più di un anno fa e ti scelgo ogni mattina..." guardo fugacemente il letto, quello che dividiamo quasi ogni notte, quello dove ridiamo, scherziamo, dove ci pigliamo in giro, dove discutiamo e dove facciamo pace, quello dove abbiamo concepito nostro figlio o nostra figlia....tre settimane prima lì avevamo dato vita a qualcosa, qualcosa che è solo nostro e che sarà la cosa più importante della nostra vita "Ti sceglierò per tutta la vita...anche se usi ancora questi pigiami.." scoppio a ridere perché lui immancabilmente mi dice che sono la quintessenza dell'antisesso ma alla fine finisce immancabilmente per togliermeli quei pigiami "Non ti lamenti molto alla fine però"
"Stai meglio senza, te l'ho sempre detto" è dalla prima sera, quel 12 gennaio, che lui mi dice che la mia versione che preferisce è quella senza nulla addosso...non c'è mai stato imbarazzo fra di noi, anche dopo due mesi passati a conoscerci davanti ad una telecamera. L'unica cosa strana è stata proprio girarci e trovarci da soli, senza nessuno che ci dicesse che era ora di chiudere l'esterna "Anche tu non sei male..passabile diciamo"
"Così passabile da passare tutta una vita con me?" annuisco perché so che lui è l'unico con cui potrei passare una vita intera senza pentirmene "Non avrei mai potuto passare questo giorno da qualche altra parte se non con te...perché sei diventata la mia casa, l'unico posto dove voglio stare....sei la.mia fidanzata, la.mia migliore amica, la mia compagna di risate, e anche di qualche pianto...hai visto ogni lato di me e sei rimasta comunque qua, accanto a me..." si stacca ed io immobile lo guardo mentre prende una scatoletta dalla tasca dei pantaloni e si inginocchia "Sono assolutamente certo di volerti con me per tutta la vita...mi vuoi sposare?" guardo fugacemente la scatoletta, e poi guardo lui...muovo la testa su e giù ed in quel momento decido di buttare fuori anche il mio piccolo segreto "Sono incinta" sembra fatto apposta ma in realtà non era assolutamente programmato. Si, avevo smesso la pillola qualche mese prima perché volevamo lasciare tutto in mano al destino ma non ci eravamo dati un termine. Andrea sgrana gli occhi e mi fissa...ha in mano quella scatoletta aperta, con quell'anello favoloso che aspetta solo che io lo metta al dito ma ora è tutto focalizzato su quell'ultima notizia "Sei seria?" si alza ed io sorrido...ho sempre saputo che il suo più grande desiderio era quello di diventare padre. Fosse stato per lui avrebbe messo in cantiere un figlio già un anno prima ma obiettivamente sarebbe stato leggermente affrettato. Sapevamo fin dall'inizio che io sarei stata la mamma dei suoi figli e che lui sarebbe stato il padre dei miei ma avevamo voluto prima goderci quei 365 giorni da fidanzati. Avevamo trovato un nostro equilibrio, avevamo scelto e arredato quella casa...ed ora...beh ora eravamo pronti per quei due passi. Una fede al dito non avrebbe cambiato chissà che cosa ma essere sua moglie e sapere che lui era mio marito era un altro passo che ci sentivamo di fare...
"Si, volevo dirtelo oggi..ma tu poi mi hai detto che non ci saresti stato e.." non riesco a finire la frase perché vengo letteralmente travolta dal suo abbraccio...mi solleva praticamente da terra "Stai bene?" è uno di quegli abbracci che sento fino in fondo alle ossa, di quelli che ti fanno venire i brividi lungo la schiena "Si che sto bene..." sto più che bene perché so quanto lui desiderasse un figlio...so quanto un bambino, anzi prima una bambina, fosse il degno coronamento di quella storia d'amore che entrambi consideravamo quella più importante della nostra vita "Sicura? Hai preso la pioggia...e ti sei agitata per nulla..."
"Quello è colpa tua scemo...ma sto bene..veramente...ora voglio quell'anello però..."
"Prima devo baciarti...e dirti quanto sia felice di questa notizia....di quanto sei?" so che quella notizia ribalterà di nuovo tutto perché un figlio oggettivamente cambia di nuovo tutte le carte in tavola. So perfettamente che lui non vedeva l'ora e anche io in quell'anno mi sono calata pian piano in una realtà che non avrei mai pensato di raggiungere a neppure 25 anni "Tre settimane...ho aspettato perché volevo esserne sicura. So che magari avresti voluto che te lo dicessi subito ma non volevo darti false speranze..." finisco il mio mini discorso praticamente con le lacrime agli occhi "Perché piangi adesso? Sei felice vero?" si che sono felice....all'inizio ero obiettivamente in panico ma sapevo che la naturale conseguenza di un amore come il nostro sarebbe stata il matrimonio e poi dei figli. Avevamo iniziato a parlarne quasi subito, all'inizio solo come una cosa proiettata molto nel futuro poi come qualcosa di sempre più concreto "Si che sono felice...sono molto molto felice" e in quel momento so che è la pura e semplice verità "Tu sei felice?" domanda idiota perché so che è non solo felice ma al settimo cielo "E me lo chiedi?" ecco appunto "Ora puoi baciarmi e poi darmi l'anello...la risposta è si comunque....se mai avessi ancora qualche dubbio" mi tremano le mani quando gliele passo fra i capelli "L'avevo capito che era un si" mi prende il viso fra le mani e poi poggia le labbra sulle mie. È un anno e passa che fa quel gesto ma è come se fosse immancabilmente la prima volta....non mi sono mai abituata ai suoi baci, ai suoi abbracci, alla sua vicinanza e credo che sia una cosa a cui non mi abituerò mai "Diventeremo genitori Arianna..."
"Si...te lo saresti mai immaginato?" Andrea sorride "Ovviamente si...è tipo un anno che me lo immagino" nel tempo, durante le lunghe chiacchierate che ci siamo fatti, lui mi ha aperto completamente il suo cuore. Mi ha raccontato cose che non aveva mai detto a nessuno, neppure a sua sorella, cose che aveva tenuto per sé e che invece, in modo assolutamente naturale e non forzato, aveva condiviso con me. Mi ero messa a piangere spesso e volentieri, a volte avevo riso, molto spesso semplicemente ero rimasta a guardarlo parlare. Mi aveva detto che fosse stato per lui mi avrebbe direttamente scelta in un momento qualsiasi di un'esterna, ma che aveva semplicemente paura che io non provassi le stesse cose che provava lui. Alla fine eravamo giunti alla semplicissima conclusione che ci eravamo scelti a vicenda molto prima di quel 12 gennaio "Ora dammi la mano che dobbiamo suggellare questo momento" quando gli allungo la mano ovviamente trema ma anche la sua è nelle stesse identiche condizioni. E quando fa scivolare al dito quel semplice anello con un piccolo ma favoloso solitario al centro io sto piangendo...non sono gli ormoni, è l'effetto di quel momento semplicemente perfetto...anche se sono in pigiama, anche se fuori diluvia, anche se probabilmente prima di sbandierarlo al mondo intero ci godremo quel momento per noi due per un pochino di tempo, tutto è perfetto. Non cambierei un singolo dettaglio "Mia mamma prima di morire mi ha dato l'anello di fidanzamento che papà le aveva regalato quando le aveva chiesto di sposarlo...mi ha detto che avrei dovuto darlo solo alla persona giusta...l'ho fatto leggermente modificare ma la pietra è la stessa" mi prende la mano e mi bacia il punto dove ora porto quell'anello...è un enorme responsabilità portare quel solitario. Sapere che prima ce lo aveva sua madre mi carica di qualcosa che non so neppure spiegare...spesso hanno detto che le somiglio, ma che soprattutto riesco a dargli quella tranquillità che solo Luana riusciva a dargli...rigiro la mano e sorrido...
"Ci sposiamo allora" diventerò sua moglie e non mi pare vero...
"Si...una cosa semplice...e mi piacerebbe riuscire ad organizzarlo prima che lui o lei nasca"
"Ti sposo pure la prossima settimana..." in quell'anno avevo capito che non per forza i momenti più importanti della vita di una persona dovevano essere perfettamente definiti e programmati al millesimo di secondo...per giurargli amore eterno non mi serviva molto "Sei consapevole che poi non si torna indietro vero?"
"E chi vuole tornare indietro? Ti ho mai dato l'impressione di voler tornare indietro?" sarei bugiarda a dire che a volte non avevo sentito sulle spalle la responsabilità di quella scelta...Andrea era partito in quarta subito, fregandosene di chi ci aveva dati per spacciati in partenza e di chi nel tempo aveva urlato ai quattro venti che non eravamo destinati a durare. A volte la notte stavo sveglia a fissare il soffitto, pensando che probabilmente accanto a lui ci voleva una persona diversa. Ma lui ogni giorno mi guardava e ribadiva quello che mi aveva detto.esattamente un anno prima...quel "nessuno sarebbe stata te" me lo ripeteva spesso e volentieri e pian piano ero giunta alla conclusione che si, per qualche contorto e strano disegno del destino io ero il suo incastro perfetto e lui era il mio. Il mio nome era tatuato sulla sua pelle da sei mesi, e nonostante quello che avevo sempre detto e ribadito a gran voce anche io avevo il suo nome impresso sul mio polso. All'inizio avevo deciso di fare una semplice A ma alla fine avevo optato per il nome completo. In quel modo nessuno aveva potuto dire che quella A stava per il mio nome...a distanza di 365 giorni a volte ci capitava di dover ancora giustificare quello che provavamo l'uno per l'altra. Ma come lo facevi a spiegare un amore del genere? Noi poi non eravamo proprio capaci di spiegarlo, soprattutto agli altri. Quando eravamo da soli, forse solo allora riuscivamo a spiegarcelo a vicenda ma era comunque difficile "No ma sei ancora in tempo" lui, che pare così sicuro di sè, a volte cerca le conferme da parte mia, io che fatico a tranquillizzare anche me stessa "Non vado da nessuna parte..ora mi fai sedere da qualche parte che altrimenti collasso?"
"Vieni qua va" mi prende in braccio e mi porta verso il letto. Mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi fissa con quel mezzo sorrisino che non so mai cosa celi. Provo a capirlo ma immancabilmente finisco per perdermici dentro "Non so cosa dire sai? Credevo di farti io la sorpresa, invece sei stata tu a farmela..." per la prima volta mi posa la mano sulla pancia superando il tessuto del pigiama pesante "È il momento giusto Andre?"
"Ti amo, tu mi ami, siamo felici e ci sposeremo...un momento più perfetto non esiste...mi hai perdonato per averti fatto.credere che stavo in Sicilia?" scuoto la testa ma poi scoppio a ridere quando inizia a farmi il solletico. Finisco per sbilanciarmi all'indietro e a sdraiarmi sul letto con lui che mi segue e si mette accanto a me "Guarda che ti ho odiato seriamente per tutto il giorno eh..non sto scherzando...cioè è il nostro primo anniversario.." gli tiro una sberla sul braccio tornando seria o almeno quella è la mia intenzione perché lui mi prende la mano e mi bacia l'interno del polso, accanto al suo nome tatuato "Scusa"
"Non attacca con me lo sai" bugia colossale perché non so resistergli mannaggia a lui "Ma quando mai Arianna? Se mi avresti baciato alla prima esterna"
"Ma nei tuoi sogni amore mio...." sa che invece è vero, perché dopo una litigata in cui lui mi aveva accusata di non amarlo abbastanza gli avevo urlato che io sarei uscita con lui già dalla prima esterna, saltando tutta la parte in cui lui mi aveva messa in dubbio e dove mi aveva accusata di essere andata in trasmissione per qualche secondo fine. Si, avrei saltato a piè pari tutti i momenti dove avevo fatto una fatica assurda a rimanere seduta su quella sedia...se l'avevo fatto era esclusivamente perché lo amavo già "Nei miei sicuramente,.. non l'ho mai negato" stavolta gli tiro una manata dietro al collo ma alla fine la mia mano rimane lì e gli abbasso il viso per baciarlo "Comunque ti ho perdonato....è un anniversario perfetto...ma potremmo renderlo ancora migliore"
"Devi riposare" scuoto la testa "No, perché mi sei mancato stanotte...e oggi ho mangiato due barrette di cioccolato per compensare la mancanza di affetto" Andrea incastra il viso nell'incavo del mio collo e ride passandomi la mano fra i capelli "Scema che sei"
"Ma è vero....insomma è un anno che ti sopporto e mi sei mancato un sacco in queste 24 ore...ho anche pensato che ti fossi stufato di me e che non te ne fregasse più nulla" ho pensato di tutto e di più da quando lui è uscito da quella casa il pomeriggio prima. Credo nel nostro amore ma i dubbi ci sono ancora e possono risucchiarti in un vortice che mi aveva portato anche a pensare che non gli andassi più bene "Non pensarlo neanche amore mio...come farei senza di te? Senza la tua aria da maestrina a volte? Senza le tue mille cose in giro? Senza te in questa casa? Tu sei questa casa...senza di te non significherebbe nulla...io non significherei nulla, non sarei nulla" ecco, in quei momenti mi sciolgo...come faccio a quantificare quanto lo amo in quei momenti? Lo amo come se mi scoppiasse il cuore, lo amo come se fossi completamente fatta di lui, come se non fossi più la ragazza che è scesa da quelle benedette scale a fine novembre ma fossi qualcosa di completamente diverso "La smetti di farmi piangere?" sa come usare le parole, ma sa soprattutto come usare quel sorriso e quegli occhi "Non sto facendo nulla io...ora hai bisogno di affetto o le due barrette di cioccolato sono bastate?" mi alza la parte sopra del pigiama e mi fissa la pancia. Non si vede nulla, non ho messo su neppure un etto, non ho nausee o dolori particolari, ho solo voglia di cioccolato ma quella non è una grossa novità in fondo "Secondo te?" ridacchio quando mi soffia delicatamente sula pancia. So che saranno 9 mesi intensi, pieni di momenti dove non ci saranno parole ma solo il guardarci negli occhi cercando di dirci quello che a parole non riusciamo a dirci "Mi stai facendo il regalo più bello del mondo"
"Tu hai fatto a me il regalo più bello del mondo...e se è una femmina so già come la chiameremo" si chiamerà come sua madre, che da lassù sembra abbia tirato i fili del nostro destino. Spesso Andrea mi ha detto che lei approverebbe la nostra unione, e che io le ricordo lei...immancabilmente non so cosa dire...io sto solo cercando di dargli quella tranquillità che cercava "Adesso sei tu a far piangere me" poggia le labbra sulla pelle della.mia pancia e in quel momento il cuore mi si spacca in due...me lo merito veramente?  Merito tutto quell'amore? Merito di diventare moglie di un uomo favoloso e merito di essere colei che gli darà un figlio? A volte penso di no...a volte mi sento ancora quella che lui attaccava in studio, quella che si sentiva sempre inadeguata ed in difetto "Andre" lui alza il viso e lo riporta alla mia altezza "Dimmi amore mio" siamo gli stessi di un anno prima, almeno all'apparenza...all'esterno poco è cambiato...io e lui siamo sempre gli stessi per chi ci guarda da fuori. Dentro invece siamo cambiati un sacco...ora siamo qualcosa di diverso, perché abbiamo capito che io e lui assieme possiamo sconfiggere ogni problema. Siamo più forti assieme "Ti amo..." glielo dico da un anno ma ogni volta lui sorride e poi mi dice semplicemente 'Anche io ti amo'. Ce lo dimostriamo in mille modi diversi, ma forse in quel letto, mentre su San Lazzaro infuria il temporale, mentre chiudiamo il resto del mondo fuori riusciamo a dirci quanto siamo assurdamente felici di esserci incontrati.

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