Capitolo otto

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Erano rimasti lì sulla soglia della porta, lei ed Austin, mentre l'altro uomo se ne era andato con il suo pick-up, sollevando con le ruote la polvere della stradina sterrata.

Aveva avuto la sensazione di non essergli simpatica ma poco le importava. L'aveva notato dallo sguardo, duro e freddo mentre ricambiava la stretta di mano.

Era impressionante la somiglianza tra Austin e Bradley, sembravano due gemelli. Il maggiore però aveva pressappoco la sua età, aveva i capelli più lunghi e aveva un aspetto più muscoloso, da uomo che si dedica allo sport quotidianamente. Invece il minore aveva i capelli corti, ugualmente affascinante come il fratello ma ancora un giovanotto con molte esperienze di vita da fare.

<< Oh dimenticavo le tue valigie da portare nella stanza >> disse Austin distraendola dai suoi pensieri.

<< Tranquillo sono solo un paio. Nell'auto non potevo caricarne di più >> dichiarò sorridendo Bryana.

La donna si avvicinò al bagagliaio, lo aprì ed e estrasse due valigie, una piccola e di colore nero ed un'altra più grande, rosa metallizzata.

Austin le prese di peso e con un calcio aprì la porta, invitandola ad entrare con il movimento della testa. Attraversarono il soggiorno e arrivarono al corridoio avanti ad una porta chiusa, Austin appoggiò le valigie sul pavimento, esausto.

<< Ma per caso qui dentro ti sei portata un grattacielo? Comunque questa è la tua stanza... >>

Il ragazzo aprì la porta di legno e la invitò ad entrare.

<< Wow >> esclamò Bryana guardandosi attorno.

Il letto matrimoniale era al centro della stanza, vicino ad esso si trovavano due comodini, uno a destra e uno a sinistra con le rispettive abat - jour. A sinistra vi era un gigantesco armadio di mogano, almeno lei pensò fosse quel tipo di legno, mentre sulla destra vi era una finestra con le tendine scostate. Bryana allungò il collo per guardare la vista fuori e vide l'ingresso della stalla e alcune mucche al suo interno. Per ultima cosa annusò l'aria e un delicato profumo di lavanda e pulito le riempì le narici.

<< Non era come nella foto... >> disse Bryana guardandosi intorno.

<< Ehm sì è vero. Ammetto che la foto dell'annuncio è stata presa da internet, però è stato fatto in buona fede >> disse Austin guardando il pavimento, in imbarazzo.

<< No Austin, non ti giustificare. E' una meraviglia , la stanza, la vista fuori dalla finestra... L'adoro >> dichiarò Bryana con un sorriso caloroso.

<< A Bradley non piace quest'idea, nulla di personale nei tuoi confronti, tranquilla... e' che non gli piace fare il poveretto agli occhi di qualcuno. In pratica fatichiamo a pagare le bollette e vendere la fattoria che nostro padre ci ha lasciato, ci spezzerebbe il cuore >>

<< Oh a proposito... >> Bryana mise la mano nella sua borsa a tracolla cercando il suo portafoglio, estrasse da esso dei contanti, << Ecco questo è quanto pattuito per il mio alloggio mentre il resto è per le bollette e il cibo >>

<< No davvero non posso Bryana. Sono troppi! >> disse Austin tendendo le banconote verso Bryana.

<< No, lo faccio con piacere Austin >> disse la donna scansando la mano del giovane con la sua, dolcemente.

<< Allora ti ringrazio di cuore >> Austin l'abbracciò come se fossero amici da una vita.

Era impossibile negargli quella manifestazione d'affetto, tanto era dolce e simpatico. In pochi minuti aveva trovato una persona che navigava sulla sua stessa frequenza, in sintonia.

<< Di nulla Austin, lo faccio per ringraziarvi della vostra ospitalità >> disse lei sciogliendosi dall'abbraccio.

<< Beh, ti ringrazio nuovamente. Ora però ti lascio darti una rinfrescata e a riposare un po'. Se hai bisogno sono comunque in zona... Stai tranquilla >>

Il ragazzo lasciò Bryana da sola, chiudendo dietro di sé la porta, così la donna iniziò a sistemare nei cassetti la biancheria intima e i vestiti, piagati con cura, nell'armadio. Sistemò le sue valigie in un angolino della stanza e si avvicinò alla finestra per dare un'occhiata all'ambiente circostante, ancora una volta prima di riposarsi un pochino. Non vedeva l'ora di vedere le mucche di persona, di dare una mano con i campi e di conoscere le persone del luogo. Le sembrava di essere lì da un sacco di tempo, tanto da aver dimenticato il dolore che provava nel cuore dopo la scoperta su Ryan, la sera prima.

Non voleva piangere di nuovo, l'aveva fatto per quattro ore di fila mentre era in auto, stinse solo la mano a pugno ripensando a ciò che era accaduto. Com'era possibile essere accecata dall'amore per quell'essere viscido da non accorgersi di niente?

Le faceva ribrezzo essersi concessa a lui, qualche sera prima e Ryan chissà quali altre donne aveva toccato precedentemente. Rabbrividì al solo pensiero delle sue mani sul suo corpo, mentre facevano l'amore ma non erano brividi di piacere ma dallo schifo che le procurava Ryan. Una lacrima scese silenziosa lungo le guance fino a ricadere sul mento.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di un auto in avvicinamento , lei si sporse per vedere meglio. Il pick –up di Bradley parcheggiò davanti alla stalla, lui uscì e guardò nella sua direzione. Bryana alzò la mano come cenno di saluto e lui sbatté lo sportello del mezzo rumorosamente, senza degnarla di un saluto.

Poteva sentire la sua freddezza entrarle sotto i vestiti, il suo sguardo l'aveva congelata , non solo per il colore degli occhi, azzurri come il ghiaccio spesso.

Si levò quanto prima dalla finestra e si stese per riposare un po' sul lettone che in quel momento le sembrava molto comodo. Appoggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi, dopo poco si addormentò... 

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