Capitolo dieci

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Bryana voleva scagliare il telefono contro una superficie dura in modo che quell'aggeggio vibrante si rompesse in mille pezzi. Ryan aveva chiamato già altre due volte quella sera e aveva lasciato un sms dove la pregava di ascoltarlo.

Non voleva.

Era rimasta tutto il giorno a ponderare sulla relazione con Ryan e aveva capito che non era l'uomo che voleva al suo fianco. Era il sentimento che l'aveva resa cieca di fronte agli innumerevoli difetti del suo uomo o meglio ex.

Anche lei ne aveva una miriade, il primo che le veniva in mente era la stupidità. Si sentiva un'idiota perché a lei le era andata bene così quando in realtà tutto era logoro fin dal principio.

Neppure il primo bacio le era piaciuto, il sapore di lui sulle sue labbra era di alcool e fumo e neanche mentre facevano l'amore, l'aveva mai fatta brillare come lei desiderava. Aveva perso due anni della sua vita con una persona che non la meritava.

Alla fine però la compagnia di Austin le era stata d'aiuto per tenere lontano le sue pene e soprattutto le lacrime, fino a quel momento, dove anche Bradley si era degnato di entrare in casa.

Probabilmente, pensò Bryana, doveva avere la peste per tenerlo così lontano dalla sua proprietà...

Bryana girò per il salotto , avanti e indietro con le mani sui fianchi visibilmente agitata e nervosa.

Si soffermò vicino al camino, che Austin aveva acceso precedentemente e ormai il fuoco al suo interno stava per spegnersi. Guardò sopra la mensolina di mattoni, rosea e liscia, le foto di Bradley e Austin con un uomo che doveva essere il padre. Era un signore giovane, con tutte le sembianze di una persona che aveva lavorato duramente per la sua famiglia, fin da quando i suoi figli erano piccoli. Osservò una foto dove Bradley sorrideva all'obiettivo e con una mano teneva suo fratello mentre si trovavano nella stalla, vicino a una mucca che era il doppio di loro.

La sua vista si abbassò sulle braci che erano ancora avvolte da piccole lingue di fuoco bluastre e alla fine decise di spegnere il telefono che aveva tra le mani, estrasse la sim e la gettò nel fuoco che a contatto con il minuscolo oggetto si ravvivò per qualche secondo e poi ritornò come prima.

Alla fine appoggiò il telefono sopra al tavolino di legno, davanti al caminetto e si lasciò andare sul divano di stoffa bianca, di fianco ad esso, facendo sobbalzare Austin.

<< Perché l'hai fatto? Poi come lo chiamerai il tuo fidanzato? >> domandò Austin.

<< E la tua famiglia? >> ribadì Bradley con voce fredda ma Bryana si stupì del suo intervento, nonostante la sua burberità.

<< Nessun problema, i miei famigliari mi contatteranno su Facebook... >> disse Bryana alzando le spalle.

<< Una mossa stupida, non hai pensato in caso di emergenze? >>

Bryana scagliò uno sguardo di fuoco a Bradley, che aveva appena detto la sua, un'altra volta con la stessa arroganza di prima. Probabilmente l'emergenza se la stava creando lui, visto che lei le aveva scoccato uno sguardo che avrebbe potuto incenerirlo sul posto...

<< E Ryan se così si chiama? >>

<< Facile, ho capito tutto! Si sono lasciati Austin >> replicò Bradley a braccia conserte mentre Bryana annuì meccanicamente.

<< Oh, mi dispiace. Per quale motivo? >>

<< E' cornuta. Vedi l'ho notata prima vicino al camino, l'ho quasi scambiata per quelle renne imbalsamante che si mettono come trofeo sulla cappa >>

Bryana a quelle parole si sentì offesa, un ringhio fece strada nella sua gola, come un'animale. Si stupì di sé stessa, un lato del suo carattere che non aveva mai provato, forse la sua rabbia repressa tenuta latente negli anni.

Si avvicinò al muso di Bradley, con il volto a pochi centimetri dal suo, sentiva il suo alito caldo e l'odore di birra e qualcos'altro di alcolico, lo guardò fisso negli occhi.

Quegli occhi erano magnetici, come il ghiaccio e la terra che si fondono.

<< Sei uno stronzo! >> dichiarò solamente Bryana anche se voleva continuare con una lista di insulti.

<< Io sono qui come tua ospite, in questa bellissima fattoria, tuo fratello è una persona meravigliosa e tu mi tratti come una lebbrosa. Sono una sconosciuta sì ma a te vanno i miei soldi e io pretendo un po' più di educazione e gentilezza da parte tua! >>

Bradley corrucciò il volto in una smorfia da finto spavento e alzò i tacchi verso camera sua.

<< Buonanotte >> dichiarò l'uomo senza voltarsi in dietro.

<< Lascialo perdere, farà abitudine alla tua presenza >> dichiarò Austin alzandosi dal divano.

<< Pazienza, io non torno a casa mia. Grazie Austin. Buonanotte >> la donna gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò in camera sua.

Chiuse la porta a chiave dietro di sé si infilò il pigiama al buio della stanza, con la luce lunare a illuminare quel poco per vedere cosa si infilava addosso. Prese il PC dalla valigia e si stese sul lettone, che in quel momento era molto comodo e guardò e-mail e alcuni messaggi sul profilo. Almeno, tirò un sospiro di sollievo, Ryan non l'aveva cercata lì e provedette ad eliminarlo dalle sue amicizie e bloccarlo. Spense tutto e mise a posto l'apparecchio nella sua valigia poi si fermò ad osservare la stalla, che in quel momento era con la porta chiusa e la luna, a tre quarti che faceva capolino da dietro di essa.

Ad un tratto sentì bussare la sua porta ed ebbe un sussulto.

<< Chi è? >>

<< Ehm sono Bradley... >>

<< No, puoi andare grazie >>

<< Ho portato latte e biscotti e delle scuse, se non le vuoi pazienza >>

Si precipitò alla porta, l'apri con disagio perché si trovava in pigiama davanti a uno sconosciuto con cui doveva condividere il tetto per una settimana e con cui aveva appena discusso.

L'uomo era lì con in mano un vassoio in ceramica, con sopra un bicchiere di latte e un piattino colmo di biscotti al cioccolato. Era molto alto e imponente, ora quasi la intimoriva, se pensava a qualche minuto prima dove lei aveva preso le vicinanze quasi si stupì.

Era con addosso una canottiera grigia che gli faceva risaltare i pettorali e un pantalone nero, che ricadeva morbido sulle sue gambe. Bryana arrossì per avergli fatto lo scanner dalla testa a piedi e ringraziò mentalmente la luce della luna.

<< Scusa per il mio comportamento Bryana. Sei la benvenuta per me. Spero che ti troverai bene qui, nella fattoria e nella mia casa. Ti ho portato questi è tutto ciò che ho.>> disse l'uomo entrando nella stanza e appoggiando il vassoio sul comodino.

Con le mani sui fianchi Bryana l'osservo mentre rubava un biscotto dal piatto e lo portò lentamente alla bocca per morderlo.

<< Ti ringrazio e scuse accettate. Apprezzo il tuo gesto >>

<< Bene, ora tolgo il disturbo. Ti auguro una buonanotte >> disse l'uomo passando al suo fianco.

<< Oh Bradley... >> disse Bryana con la testa fuori dalla porta e facendo voltare Bradley ormai in procinto di entrare nella sua stanza.

<< Prolungo la vacanza di un'altra settimana >> dichiarò la donna sorridendo, << Buonanotte >>

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