Capitolo dodici

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Bryana quella notte aveva dormito bene, un sonno lungo e ristoratore con qualche sogno, di cui non ricordava.

Erano circa le cinque del mattino quando un picchiettio incessante alla porta la svegliò. Fuori era ancora buio pesto ma il pesante portone della stalla era aperto, la luce era accesa e poteva scorgere Bradley portare via il letame degli animali. Questo significava che era tempo di darsi da fare e sistemarsi il prima possibile.

Era il primo giorno che poteva andare a vedere il mercato della città di Sunnyville , non vedeva l'ora di dare una mano e soprattutto di osservare i due fratelli vendere i loro prodotti.

Si precipitò in cucina dove ad attenderla c'era Austin che finiva la sua porzione di cibo. Guardò nel suo piatto, alla destra del ragazzo e c'era un agglomerato di uova strapazzate e bacon e strabuzzò gli occhi, il suo stomaco si strinse in una morsa. Era tutto ciò che non avrebbe osato ingurgitare la mattina appena sveglia.

<< Su forza che si fredda! L'ha preparato Bradley una decina di minuti fa >> disse il ragazzo dando una rapida occhiata all'orologio sulla parete.

<< Buongiorno Austin, faccio veloce. Promesso! >> disse Bryana senza troppe cerimonie.

Prese una forchettata generosa di uova e masticò attentamente. Doveva ammettere però, anche se non era la sua colazione preferita che era delizioso e che Bradley fosse molte bravo con i fornelli. Ryan non sapeva nemmeno apparecchiare la tavola, probabilmente non sapeva neanche come accendere il gas. Scacciò il pensiero Ryan dalla testa, non voleva rovinarsi la giornata.

Finita la colazione portò il suo piatto nel lavello, assieme alle altre stoviglie e si tirò su le maniche per lavare tutto.

<< No Bryana! Lo faremo più tardi >> la interruppe Austin.

<< D'accordo. Corro a vestirmi ma prima ho bisogno di una bella doccia >>

<< Ti do dieci minuti, altrimenti arriva Bradley e ci uccide entrambi >> Austin mimò il gesto della gola tagliata con la mano destra.

Bryana allora si precipitò in bagno, chiudendo la porta dietro di sé a chiave e si spogliò del pigiama e della biancheria usata. Li lasciò in un angolino del bagno sopra alla lavatrice e si diresse di corsa verso la doccia. Regolò il getto dell'acqua e senza sentire la temperatura si mise sotto solo con il corpo, i capelli gli avrebbe lavati con più calma il giorno dopo.

Si morse la mano per non urlare, non appena l'acqua gelida si scontrò sulla sua pelle e rabbrividì, cercò di regolare il pomello dall'altra parte fino a renderla tiepida. Il bagno era la parte messa peggio della casa, alcune piastrelle erano crepate e qualcuna rotta, i sanitari erano vecchi e la caldaia non riscaldava a sufficienza l'acqua.

Prese il primo telo che le passò tra le mani e se lo avvolse attorno al corpo, lasciando le spalle scoperte. Cercò di sgattaiolare nella sua stanza ma non appena aprì la porta del bagno si ritrovò faccia a faccia con Bradley.

L'uomo dapprima la osservò, arrossì e si girò dall'altra parte tutto in perfetta sequenza. Sussultò anche lei per l'imbarazzo, d'altronde un misero asciugamano copriva le sue nudità.

<< Scusa non pensavo di trovarti così. Giuro che resto girato fin che non sei entrata nella tua camera. Ah poi dopo cerca di far asciugare il mio telo, non sopporto di averlo già bagnato >>

<< Oh, certo... Mi vesto e in un attimo sono giù >> disse Bryana osservando il telo che stringeva forte tra le mani e con le gote che andavano sempre più a fuoco.

A passo veloce raggiunse la sua camera, si chiuse dentro e camminò fino al comodino dove c'era la biancheria pulita ed infine si mise sopra dei comodi jeans e una felpa fresca di lavatrice. Corse all'ingresso e si mise le scarpe al volo e intanto si fece una cosa morbida, siccome non li aveva nemmeno pettinati.

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