Capitolo ventuno

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Non riusciva a staccarsi dalle sue labbra. Finalmente aveva messo da parte il suo orgoglio e l'aveva baciata come Dio comanda. Le sue labbra erano come aveva immaginato, da quella volta al lago non aveva mai smesso di pensarle, morbide e soffici come il velluto.

Quando passò la sua lingua sulle labbra di Bryana entrambi ebbero un fremito, lei lo afferrò dolcemente per i capelli, tirandoli per invitarlo ad approfondire l'effusione. Non aspettò oltre, la sua lingua si fece strada fino a quella di Bryana e si scontrarono tra loro, Bradley parve non capirvi più nulla.

Era innamorato. Di lei.

Era quella donna, quella per cui doveva lottare, quella da "per tutta la vita e oltre", quella da farci cinquemila figli e per cui invecchiare felice, contento di aver trovato il suo posto, la sua persona.

Lo aveva sempre sospettato di amarla ma ora ne era convinto al cento per cento, avendola tra le sue braccia il muro delle incertezze era caduto.

<< Vuoi andare dentro? Fa un po' freddo qui>> disse lui indicando con un cenno della testa, la piccola casetta su cui erano appoggiati.

<< Certo, ora ho un pochino di freddo ad essere sincera.>>

<< Sì, diciamo che sei poco coperta, poi rischi di ammalarti e non è mia intenzione.>>

Bryana sorrise dolcemente e allungò la sua mano verso quella di Bradley. Lui fece combaciare i loro palmi e incastrò perfettamente le dita tra gli spazi della mano della donna, come un puzzle. Non solo le loro labbra erano un incastro perfetto...

<< Vorrei parlare un po', se per te non è un problema. Camera tua o mia?>> disse Bradley invitandola a scegliere.

<< E' uguale. >> disse lei con un certo imbarazzo.

<< Andiamo nella mia.>> disse lui, aprendo la porta della sua camera da letto.

Non era il massimo ma la invitò a sedersi sul suo letto e lui si sistemò al suo fianco, non distogliendo il suo sguardo dal viso di Bryana.

<< Dunque.>>

Bradley si schiarì la voce, cercando le parole giuste da dirle ora che i suoi sentimenti erano già più evidenti.

<< Non ti preoccupare.>> disse Bryana appoggiando la sua mano calda contro la guancia di lui.

<< Dunque, Bryana... sono già passate due settimane da quando sei arrivata. In tutto questo tempo sono passato dall'essere, diciamocela tutta, una grande testa di cazzo all'inizio. Sì pensavo fossi una snob newyorkese che nel giro di un'ora sarebbe scappata a gambe levate alla sola vista della pupù di mucca.>>

Bryana emise un suono soffocato, simile a un grugnito più che ad una risata e Bradley sorrise a sua volta.

<< Seriamente, pensavo avresti detto " fanculo voi e questa fattoria", invece tu sei completamente diversa. Subito ti sei dimostrata interessata al nostro quotidiano, ti sei data da fare anche se non era lo scopo della tua piccola vacanza. Eri venuta qui e insieme a te doveva esserci Ryan ma invece per fortuna non è qui perché si è comportato da stronzo. Tu ti sei ripresa bene, non è facile superare una rottura...>>

<< Vero, diciamo che non valeva la pena soffrire per una testa di cazzo così. Sunnyville mi ha cambiato tanto e anche voi.>>

Gli occhi di Bryana si inumidirono all'istante colti da una tristezza improvvisa, Bradley compì lo stesso gesto che aveva fatto poco fa la donna, ovvero mise una mano sul volto di lei, accarezzandolo dolcemente e tirò su con delicatezza il viso di lei. I loro sguardi si incrociarono e la voglia di baciarla nuovamente fu tra le sue priorità ma prima le parole ebbero la meglio.

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