Capitolo undici

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Erano passati diversi giorni dalla sera della discussione con Bryana. L'ultima frase che aveva detto quella notte l'aveva messa in pratica sul serio. Bradley era lì con lei mentre telefonava al suo capo, con il cellulare di Austin, siccome la sua sim era andata in fumo e aveva prolungato la sua "vacanza" di una settimana. Alla fine batté piano le mani, soddisfatta e felice.

Poche volte l'aveva vista pensierosa e triste per ciò che aveva passato con questo Ryan, di cui lui non conosceva il volto ma che sicuramente doveva essere una grandissima testa di cazzo.

Comunque sia lei si divertiva nelle faccende di casa e soprattutto della fattoria , come in quel momento. Erano circa le cinque del pomeriggio, molto presto sarebbe stato buio ed erano entrati nella stalla per dare l'ultima razione di cibo e acqua alle mucche.

<< Bradley mi puoi passare lo spazzolone, per favore? Guardate qui, è pieno di paglia , terra e chissà cos'altro ... >> disse la donna indicando il corridoio centrale della stalla.

<< Scusa ma non guarda mai per terra, siamo sempre occupati e stanchi >> disse Bradley passandole pure la paletta.

<< Dovreste! C'è roba del millequattrocento, non è igienico per i vostri animali >>

Bradley vide la donna mentre si avvicinava al recinto con dentro una mucca con il suo piccolo, nato ormai due mesi prima e toccarle dolcemente il muso.

<< Sì hai ragione, è una grande negligenza da parte mia >>

<< E' un tesoro! Avete trovato il nome per il piccoletto? >> disse Bryana interrompendo il discorso.

<< No sinceramente >> dichiarò Austin comparendo dentro alla struttura con una carriola colma di fieno.

<< Allora diamole un nome... >>

Austin lasciò la carriola e si avvicinò al recinto dove Bryana si picchiettava la fronte pensierosa mentre Bradley restò fisso sul suo lavoro ma con le orecchie aperte.

<< Che ne dici di Carolina? >>

<< Nah, troppo comune... >> replicò Bryana coccolando l'animale.

<< Allora che ne pensi di Lola? >> disse Bradley avvicinandosi a suo fratello e a Bryana.

Si mise anche lui a dare teneri buffetti ai due animali e per sbaglio accarezzò la mano della donna che stava compiendo lo stesso gesto. Quel contatto gli provocò una piccola scossa, la sua mano era liscia e calda al contrario di quando si era presentata qualche giorno prima, sembrava fosse stata dentro a un congelatore.

<< Sì è un bel nome >> disse Bryana guardandolo dritto negli occhi.

<< Bene, allora ritorniamo alle nostre mansioni. Quanto prima finiamo meglio è >> Bradley diede un ultima carezza al cucciolo che si avvicinò alla madre per succhiare il latte.

Austin riprese a distribuire il cibo, Bryana a spazzare il corridoio e Bradley dare negli abbeveratoi l'acqua pulita e fresca.

Poi alla fine Bradley decise di dare un'ultima controllata generale, si sentiva stanco ma anche questo era l'aspetto che amava del suo lavoro. Suo padre gli diceva sempre, quando gli insegnava alcune regole del mestiere che le mani sporche di terra, dure e callose profumano di sacrificio e dignità. E ora Bradley si sentiva così, pensò che suo padre fosse orgoglioso di lui, anche quando le cose non andavano troppo bene.

Quando ritornò dagli altri due, Austin appiccò fuoco ad un cerchio di rami solidi circondati da sassi per contenere il fuoco. Lo vide sparire in casa per alcuni minuti mentre lui restò solo con Bryana che nel frattempo si era stretta nella sua felpa, probabilmente infreddolita.

<< L'altro giorno ho preso al supermercato i marshmallow, così ho pensato di arrostirli al fuoco. Austin è andato dentro a prenderli >> disse la donna guardando il fioco scoppiettare davanti a sé, ancora stretta nel calore della sua felpa.

<< Ottimo >> disse semplicemente Bradley non sapendo bene cosa dire.

Si mise a sedere su un ceppo di legno che offrì anche a Bryana e a suo fratello. Così mentre aspettava si mise a pensare a Bryana al suo fianco, non pensava che una donna di carriera si fosse già abituata alla vita di campagna. Tra vestiti sempre puliti, buon cibo e fatiche minori rispetto a ciò che stava facendo ora. Era vestita con una pesante felpa grigia con i pantaloni in tuta abbinati e delle scarpe da ginnastica già sporche di letame.

<< Apprezzo come ti stai abituando alla vita qui >> commentò Bradley guardandola.

<< Ti ringrazio, era la cosa giusta e penso che quando me ne andrò, tra una settimana e qualche giorno mi verrà un colpo al cuore. Eppure ancora qualche cosa devo ancora conoscerla di questo luogo ma so già che mi piacerà... >>

<< E' un luogo difficile da dimenticare. Pensa che non sono mai uscito fuori dalla contea >>

<< No ma dai, allora la prossima volta sarete miei ospiti a New York. Mi sembra uno scambio più che equo >> disse la donna ridacchiando.

<< Non credo, hai visto che serve molto lavoro qui... >>

<< Giusto >>

Bradley notò una punta di delusione nella risposta di Bryana ma d'altronde era la verità.

<< Beh allora ritornerò qualche volta se vi fa piacere >> disse Bryana.

<< Certo. Ci fa piacere >>

<< Oh che bello, visto anche tu sei meno burbero del solito e lo apprezzo molto >>

Austin ritornò fuori con un sacchetto di dolcetti pronti da arrostire e con una chitarra sotto braccio e Bryana si alzò per dargli una mano. Era la chitarra che suo padre gli regalò quando aveva una decina di anni e che ogni tanto strimpellava quando si sentiva in vena, probabilmente quello era il momento giusto.

Bryana diede un rametto con infilato il marshmallow a ciascuno e insieme lo portarono vicino alle lingue di fuoco e che in poco tempo diventarono semi bruciacchiati e pronti da mangiare. Tra varie chiacchere e risate si gustarono i dolcetti arrostiti e infine Austin prese la chitarra.

Iniziò a far uscire qualche nota da quello strumento di legno chiaro e polveroso mentre Bryana si alzò in piedi e si mise le mani in tasca.

<< Conosci questa canzone? >> disse piano all'orecchio di Austin pronunciando il titolo a bassa voce, il fratello annuì e iniziò a seguire la dolce e triste melodia.

" But they won't flower like they did last spring, and i wanna kiss you, make feel al right..."

Bryana canticchiò con voce armoniosa e con gli occhi chiusi per ricordare alcune parole che talvolta dimenticò e che voce incerta se le inventava.

" On another love, another love, all my tears have been used up..."

Bryana cantò con voce più sicura il ritornello con gli occhi aperti stavolta, mentre si dondolava vicino al fuoco con le mani libere. Il fuoco proiettava nel buio la sua ombra danzante e canterina mentre Bradley la osservava sorridente...

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