nine

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"Scusami, sono pessimo. Sembro una dodicenne in preda agli ormoni"
"Perché dici così?"
"Ci conosciamo da meno di un mese e mi hai già visto piangere. Dio, che vergogna"
"Ti vergogni di me?"
Arrossisce, stupito dalla domanda.
"No... non sei tu, è... i prostituti non piangono con i clienti"
Sbuffo infastidito.
"Adesso voglio che mi guardi negli occhi, Giovanni. Voglio che mi guardi negli occhi e mi dica che sono solo un cliente, che non sono nulla per te. Dimmelo"
Mi guarda negli occhi e fa un respiro profondo.
"Tu...tu non...non...non ce la faccio"
"Perché non ce la fai?"
"Io.."
Vedo i suoi occhi lucidi.
"Se piangi ora, Giovanni, temo che due o tre lacrime sfuggiranno anche a me"
Si trattiene più che può, ma poi scoppia a piangere con il volto sul mio petto.
Gli accarezzo i capelli e sento gli occhi bruciare. Sbatto le palpebre e due lacrime rotolano giù per le mie guance.
Tiro su con il naso.
"Te l'avevo detto...te l'avevo detto che se piangevi tu, piangevo anche io"
Alza il volto e mi bacia.
È un bacio che sa di sonno, di lacrime amare miste al sapore dolciastro di Giovanni, è un bacio fatto di rimpianti.
Rimpianti per cosa potrebbe essere, ma non sarà.
"Fai l'amore con me... ne ho bisogno"
Annuisco. Ne ho bisogno anch'io.
Lo sposto sotto di me.
"No, no...non qui"
Si guarda intorno.
"In bagno"
Lo prendo in braccio e andiamo in bagno.
Chiudo la porta dietro di me e lo appoggio sul mobiletto vicino al water. Non mi stacco un secondo dalle sue labbra.
Gli accarezzo il petto, le guance, le braccia.
Il mio tocco è aggressivo, disperato, e anche il suo.
Arrivo alle mutande, che sfilo quasi prepotentemente. Mi infilo tra le sue gambe e sento la sua erezione a contatto con i miei boxer; entro pochi secondi anche quest'ultimi sono a terra.
"Nel-la doccia"
Biascica e ansima tra un bacio e l'altro.
Entriamo nel box doccia e apro l'acqua calda, poi lo appoggio a una parete continuando a tenerlo in braccio. Entro in lui con un colpo secco. Ci baciamo ancora, facendoci sanguinare le labbra, ma senza smettere un secondo. Durante le piccole pause per respirare ci fissiamo negli occhi.
Scendo al suo collo.
"Si Andrea...vai più veloce"
Aumento le spinte.
Raggiungo la velocità massima e rimango a guardarlo, con le mani che gli tirano i capelli, mentre si mette una mano sulla bocca e chiude gli occhi aggrappandosi alle mie spalle con le unghia. Gemo dal dolore, ma mi piace. Non mi sazio mai di lui, voglio di più. Sposto una mano sul suo membro cominciando ad infondergli piacere, ottenendo i suoi gemiti raddoppiati. Viene sul mio stomaco, e poco dopo vengo anch'io dentro di lui.
"F-fermo... n-non muoverti"
Ci guardiamo con il fiatone e con gli occhi lucidi.
"Sai cosa vorrei fare?"
"Cosa?"
"Fare l'amore con te, fuori di qui"
Mi guarda senza capire.
"Se vuoi torniamo sul letto"
Sorrido divertito.
"No, intendo... che ne so, a casa mia. Fuori da qui"
Lo sento fremere.
"Pe-perché?"
"Tu fai sesso con me perché sei costretto. Voglio farlo con te con il tuo consenso"
"L'abbiamo appena fatto perché lo volevo io"
Sorrido.
"Si, ed è stato magnifico... meglio di tutte le altre volte messe assieme. Ma non è la stessa cosa. Qui abbiamo dei ruoli: io sono il cliente, tu il prostituto. Fuori no. Fuori siamo Andrea e Giovanni, due ragazzi che fanno l'amore"
"Di solito i semplici amici non scopano"
Mi sta provocando per caso?
"Anche fuori di qui, non sarai mai solo un amico per me"
Non si aspettava una risposta seria.
"Da-davvero?"
"Si, Giova. Sono così patetico da essermi affezionato a un prostituto, ma ci tengo maledettamente troppo a te"
"Anche io"
Sorrido.
Rimaniamo un altro po' zitti.
"Hai... hai del sangue sul labbro"
La sua espressione corrucciata mi scioglie.
"Anche tu"
Ci avviciniamo lentamente, col cuore in gola. Sono io ad azzerare le distanze poggiando delicatamente le labbra sulle sue, in un bacio casto, pulito. C'è una certa emozione nell'aria, quasi come se fosse il nostro primo bacio. E in effetti, in un certo senso lo è. È il nostro primo bacio da innamorati.
"Che ne dici, usciamo di qui?"
"Mh... solo se mi prometti che ci vedremo di nuovo, fuori da qui"
"E va bene"
Sorrido a trentadue denti.

Io l'avevo detto, che sarebbe uscito con me.

Ecstasy / CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora