Capitolo 108

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Si Lara non voleva ascoltare la madre. Si era convinta di quell'idea. Voleva stare a casa è non passare quel che restava da vivere  in un ospedale. Passarono alcune settimane, è la sua salute non migliorava  affatto anche se cercava di illudersi. Sperava ancora che si erano sbagliati a l'ospedale, ma non era così purtroppo. I suoi dolori muscolari e le nause, e i suoi mal di testa. Ormai non andava più a lavorare non poteva passava la maggior parte delle sue giornate confinata in quella stanza. Mangiava a malapena, il dottore passava da lì tutti giorni sperando di convincere la donna a ricoverarsi. Ma nulla da fare.
Solo i sue due amici andavano a trovarla di tanto in tanto per tirarle su il morale e non avevano alcun timore di un contagio. Ma poi non era così facile contagiare qualcuno come credesse Lara. Ma in quel periodo di quella malattia se ne parlava e  le persone contagiate erano trattati come degli appestati. Nel frattempo la piccola Rebecca era già da qualche tempo a casa del fratello e Lara si sentiva più rilassata  anche se le mancavano le sue risate e persino i suoi capricci. Eleonora dedicava tutto il suo tempo alla figlia. Non la mollava un attimo certe notti vegliava persino il suo sonno. Aveva molta paura che da un momento a l'altro se ne sarebbe andata via è per sempre. La addolorava  molto quella situazione dopo anni lontana da lei, e che i quegli anni avevano recuperato il loro  legame affettivo non riusciva a mandarlo giù. Ma anche lei pensava che  il destino le dovesse far separare e senza via di uscita. Lorence anche lui era addolorato e la chiamava tutti i giorni al telefono, gli era stato proibito categoricamente dalla sorella di andare lì a trovarla. Ma il più il tempo trascorreva e più la donna era sprofondata in crisi emotiva. Non faceva che guardare quelle foto e pensare sempre alla stesse cose. A tutte le volte che aveva fatto l'amore con Gloria e tutti quei posti in cui erano state insieme. E poi era da un po' di tempo che non andava a portare i fiori sulla sua tomba, ma per questo c'era Eleonora che se ne occupava. Una promessa fatta alla figlia e mantenuta. Si era una promessa e sapeva che Lara ci teneva molto. Passo qualche mese e Lara arrivo al punto che dovette essere ricoverata il suo corpo era sempre più debole, era in una stanza e attaccata alla macchina dello ossigeno per non fare affaticare i suoi polmoni. Il fratello andò a trovarla ma dietro una grande vetrata la poté solo vedere e li con lui c'era  la piccola Rebecca. Lara da dentro la guardava e ad un tratto si mise a piangere perché  non poteva  tenerla più fra le sue braccia, e baciarla e coccolarla e giocarci. Rebecca al di fuori anche lei  piangeva, come se capisse qualcosa disperata ad un tratto Lara poté solo vedere il movimento delle sue labbra si la piccola l'aveva chiamata "mamma". Lorence con la testa fece il cenno di sì che aveva detto quella parola. Lara stava per alzarsi da quel maledetto letto di ospedale. Ma l'infermiera glielo impedì. Era rischioso alzarsi non sarebbe riuscita a stare in piedi era debole. Poi la voglia di abbracciare la sorella , indossò un camice e una mascherina ed entrò in quella stanza parlarono un po' fra loro e da quel discorso uscì la promessa di Lorence nel prendersi cura di Rebecca e che l'avrebbe cresciuta come se fosse stata sua di figlia, e poi le comunicò che presto sarebbe diventato padre, Evelyn aspettava un bambino  e Rebecca sarebbe cresciuta in sua compagnia. Lara si commosse e dal suo volto scesero delle lacrime ma di gioia . Lorence anche lui commosso le disse di stare tranquilla e che presto sarebbe stata meglio. E non darsi per vinta e di lottare come aveva fatto sempre nella sua vita. Lei era stata sempre una guerriera e Lorence lo sapeva. Anche John la senti lo stesso giorno e le disse che fra un paio di giorni sarebbe tornato in città. E si sarebbero visti. Lara era felice almeno prima di morire avrebbe visto anche lui, le era mancato il loro rapporto era stato sempre speciale erano legatissimi. Si più che con Lorence anche se negli ultimi anni avevano recuperato. Anche Eleonora andava tutti giorni a l'ospedale e zia Mery era presente di più in quel ultimo periodo con la nipote anche il suo dispiacere era grande. Nonostante le loro incomprensioni lei aveva il suo  stesso sangue. Anche se il fratello non era stato un granché come padre  anche lei per questo motivo cercava di starle il più vicino possibile. Nonostante Lara continuava a non avere gran simpatia nei suoi confronti, apprezzava i suoi gesti. Il tempo li in ospedale passava lentamente e più che altro si annoiava. Fissava tutto il giorno fuori dalla finestra. Come desiderava uscire fuori a prendere un po' d'aria anche se faceva freddo. Persino una mattina vide dei fiocchi di neve scendere fuori, ma non poteva permettersi di prendere nemmeno un raffreddore poteva esserle fatale e non poteva rischiare oltre. Ma come le sarebbe piaciuto farlo con Rebecca a fare palle di neve e giocare con lei. Anche se aveva quattro anni sicuramente si sarebbe divertita e lei avrebbe trovato il modo di farlo. Ma dopo un paio di giorni il medico le comunicò  che poteva tornarsene a casa, ma non doveva fare altro che riposare. Lara ne  fu lieta, finalmente sarebbe stata con la sua famiglia e poi John potevano chiacchierare con più tranquillità nella sua stanza. E così fu dopo due giorni la donna fu a casa ma stavolta era nella stanza al piano di sotto e sua madre al piano di sopra si era trasferita. Lì aveva tutto il necessario, la macchina dell'ossigeno per ogni evenienza, e tutto ciò che il medico le aveva prescritto per non soffrire troppo a causa di quei dolori lancinanti che le prendevano lo stomaco a volte. Arrivati a casa ad accoglierla c'era John si le aveva fatto una sorpresa. La zia, Lorence ma non Evelyn e nemmeno la piccola Rebecca e sua madre,e suoi due amici gli unici rimasti accanto. Era meglio per Evelyn e Rebecca non esserci pensava Lara. John appena sua sorella entrò da quella porta l'abbraccio subito non temeva nulla anche perché Lara indossava la mascherina con l'ossigeno. Si doveva era per il suo bene, i due fratelli si rinchiusero in camera e parlarononper più di due ore. Lara confessò al fratello l'abuso subito dal padre anni prima, quando aveva scoperto lei con la sua compagna e tutti i maltrattamenti subiti da lui per gli anni successivi, John rimase sconvolto non voleva credere a ciò che la sorella le aveva confessato. Ma guardando i suoi occhi sapeva che non mentiva e  gli chiese il perché non lo aveva mai detto. La donna rispose che Dio le già le aveva dato la sua punizione. John le chiese perdono per non averla protetta abbastanza, ma lei rispose che non aveva nessuna colpa se il loro padre era una bestia. Ma continuò a dirgli che ormai era tutto passato. Ma poi per non farle fare altri sforzi le diede un bacio sulla fronte e le disse che sarebbe rimasto lì per quella sera e che c'è ancora del tempo per continuare la loro chiacchierata. John  aveva un peso sul cuore su aveva chiesto perdono alla sorella per quella volta aver fatto del sesso con Gloria e che era stato uno stupido a pensare che lei l'avrebbe lasciata per lui., e quanto fu ben chiara la donna che lui era stato per lei era stato solo uno sfogo. Lara lo aveva da  tempo perdonato , perché sapeva bene che Gloria la amava. Anche Lorence entrò nella sua stanza cercando il suo perdono per aver abbandonato i due fratelli per il suo egoismo e averli abbandonati nelle mani di quel aguzzino del padre. Anche  Lara disse le stesse identiche parole che non c'era nulla da perdonare e adesso che erano tornati una famiglia il passato era morto e sepolto. Adesso era un po' stanca  doveva riposare un po' voleva recuperare  le forze  per Rebecca si aveva deciso di portarla con sé fuori prima che la neve si sarebbe sciolta e giocare con  lei. Così anche Lorence le diede un bacio e uscì fuori dalla stanza. I tre erano in cucina, sua madre e i due fratelli si dovevano parlare seriamente, anche se a malincuore a Eleonora non piaceva parlare di cosa sarebbe successo e pensare al funerale della donna. Ma la realtà era quella  malgrado tutto. Si Eleonora pianse e chiese ai due figli che per il momento era meglio lasciar perdere, e poi doveva preparare la cena. I due si guardarono in faccia e  smisero di parlare. Avevano ben capito che era un tasto dolente per tutti ma soprattutto per la madre. Si Eleonora doveva ancora accettare  l'idea della perdita della figlia. Passavano i giorni e Lara sembrava aver recuperato un po delle sue forze. In fatti passava le giornate a scrivere un assorta di diario, esprimendo le sue emozioni, sia di rabbia, di dolore e di gioia e raccontando la sua vita da ragazzina  fin al primo incontro con Gloria. La storia d'amore tra le due  ragazze è poi diventate donne quanto Gloria l'avesse cambiata, della sua dolcezza, del loro viaggio a Parigi, dei picnic, dei bagni fatti al lago e dell'amore fatto in acqua, e di come la donna sapeva come fare a farle godere la vita. E della sua malattia e della sofferenza che nascondeva dietro il suo sorriso, e dello stupro e della nascita della piccola e di quanto amore che era capace di dare e quanto ne aveva ancora e di come erano viste e giudicate per il loro amore e l'ignoranza dal mondo esterno e le sue speranze riposte che un giorno sarebbe tutto cambiato. . Forse era una tortura per la madre che lei facesse questo. Ma per Lara era raccontare la sua vita. Si Lara sperava che un giorno avrebbero scoperto nel mondo della medicina una cura per la sua malattia e quella di Gloria. E soprattutto che un giorno l'amore tra due donne o due uomini sarebbe potuto possibile vivere alla luce del sole da tutti, e non nascondersi come "topi di fogna". Ma chissà se mai sarebbe realmente accaduto. Ma lei era fiera di sé stessa di non aver mai nascosto i suoi sentimenti soprattutto in famiglia e non essere giudicata dalle persone che la amavano come la madre e i fratelli era stata una parte importante per lei poter superare tutto ciò senza sentirsi sbagliata in quel mondo che fino adesso aveva vissuto. Si sbagliata. Passo qualche giorno e finalmente fu il giorno che poté godersi una giornata con la piccola Rebecca. Fuori faceva freddo ma la madre la fece coprire per bene, la portò fuori in giardino con la sua sedia a rotelle c'era ancora un po di neve era rimasta e quale migliore occasione per giocare a fare le palle di neve. Arrivò Rebecca  con Lorence ma senza perder tempo la piccola corse in giardino da Lara. Si da lei. Lei scese dalla sua sedia e si mise per terra con la piccola. E incominciarono a fare le palle di neve e la piccola gliele tirava addosso, Lara si alzò da terra e la rincorse e la piccola correva a destra e sinistra ridendo come una matta. Anche Lara rideva si era soddisfatta di quanto la piccola fosse così intelligente e precoce. La guardava con occhi pieni di amore, era al sua bambina. Adesso non aveva più dubbi era uguale alla sua mamma Gloria. Si identica in tutto e per tutto quelle  fossette alle guance quando rideva erano come quelle della sua amata. Ma ad un tratto le venne il fiato e  cadde per terra, la piccola le si avvicinò chiamando" mamma, mamma". E le butto le braccia al collo. Lara le baciò tutto il suo visetto e la strinse forte a sé. Era felice adesso diceva a sé stessa poteva morire si la sua felicità l'aveva toccata con le sue mani in quel preciso momento. Lorence si spaventò e corse  da lei  per aiutarla ad alzarsi, ma lei disse che era un po' stanca e che andava tutto bene.. Ma l'aiuto ugualmente è la mise sulla sedia a rotelle e la porto 'subito in casa faceva molto freddo, Eleonora le disse che era stata un incosciente a rimanere fuori tutto quel tempo e che poteva a prendersi un malanno, maei rispose che non le importava più nulla perché già era ammalata e puggio di così non poteva andare. Poi continuo a dire che stava bene e di stare tranquilla. Poi cenarono tutti insieme, ma era già tardi per Rebecca era ora della nanna. Così Lorence saluto' le due donne e andò via. Si era già tardi anche Lara doveva riposare. La madre la portò in camera, le fece indossare il pigiama e la mise a letto. Le diede la buona notte e spense la luce. Mise apposto la cucina e sali anche lei per andare a riposare.

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