Capitolo 4

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Si c'erano almeno un centinaio di lettere è il nome dell'intestatario era sempre lo stesso Eleonora Valensi. Lei nemmeno più ricordava il nome della madre e poi in casa non c'erano più foto e così nemmeno ricordava il suo volto. Così pensò che fossero delle lettere da parte di qualche sua amante. Ma la sua curiosità non si fermò le prese tutte, mise tutto in ordine. Andò nella sua stanza e si chiuse a chiave. Si fece una doccia e si puli quel sangue. Si quel sangue che aveva fra le gambe. Dopo indossò un accappatoio e si mise sul letto e iniziò ad aprire una, due, tre, quattro  ecc ecc. Di quelle lettere fino a che i suoi occhi erano stanchi ma capi chiaramente che non erano delle semplici lettere ma erano di sua madre. Dove quasi sempre erano piene di suppliche doveva chiedeva al suo ex marito di poter vedere i suoi figli. E l'amore che provava per loro era immenso. In altre, parole dure nei suoi confronti gli rinfacciava tutto il dolore e soprusi che le faceva subire, e persino le sue amanti che avvolte le portava a casa. E che la colpa del suo abbandono era soltanto sua. Si anche sue le responsabilità di non aver mai trovato il coraggio di venire su a Londra e portarli via con la forza. Altre ancora dove chiedeva per pietà di fargli sentire la sola voce per telefono. Era quasi l'alba quando quasi le aveva lette tutte. Ma si fermarono fino a due anni prima e già lei aveva compiuto i suoi vent'anni. Dove nell'ultima lettera c'era scritto che sperava che un giorno almeno uno dei propri figli la cercassero quando avrebbero capito la verità.
Lara era ancora più rabbiosa nei confronti del padre e di quanto era stato bravo  a mentirle. E L'odio che aveva trasmesso nei suoi fratelli quell'uomo vigliacco. Ma aveva deciso di chiamare John e chiedere se lui si ricordasse qualcosa di quegli anni.

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