Capitolo 99

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Erano già all'incirca da tre mesi rientrate a Londra con tutta la famiglia è ancora non era stato possibile battezzare Rebecca, a causa  del cancro che aveva Gloria le sue giornate erano un via vai da l'ospedale. Il dottore Lucas Jersey aveva confermato che mancava poco ormai e che le cure non avevano fatto nessun effetto. Ed era inutile rischiare con altre sempre in via di sperimentazione. E poi il corpo di Gloria non avrebbe retto a lungo. Lara non voleva accettare ancora quella situazione. Ma il medico continuava a ripetere   che anzi aveva restitito più del previsto. Eleonora faceva la nonna con Rebecca e Lorence e John erano dei perfetti zii la ricoprivano di molti regali tra cui vestitini e giocattoli anche se era ancora piccola per giocarci. Anche zia Mery di tanto in tanto lo faceva. Ma Lara aveva avuto un idea battezzare la piccola a casa loro. Fare in modo che Gloria non facesse eccessivi sforzi ormai se non era nel letto era sulla sedia a rotelle in fatti la stanza della madre era la loro al piano di sotto e Eleonora aveva quella che un tempo era loro di stanza. Quando le  giornate erano buone passavano tutto il tempo in giardino le due donne con Rebecca. Si Gloria era diventata una brava mamma aveva molta pazienza e l'amore che le dava era immenso. Lara continuava sempre a immortalare quei momenti. Anche se Gloria non voleva perché il suo volto era quasi irriconoscibile era magrissima, e i capelli sempre corti non si sentiva affatto a suo agio, ma Lara continuava a guardarla estasiata come il pimo giorno e non aveva smesso ma di provare dell'amore  nei suoi confronti.  Le diceva ogni giorno che era bella e che si creava dei problemi inutili. La donna apprezzava le sue buone intenzioni, visto che anche lei continuava a tagliarsi i capelli per solidarietà. Non vi era alcun dubbio il loro amore era semplicemente un dono di Dio. Anche se la gente non aveva cambiato mentalità nei loro confronti, perché anche se andavano al parco e le due si scambiavano effusioni amorose la gente le guardava con orrore. Ma a loro non importava il loro pregiudizio. Non temevano nulla. Era un amore come tutti gli altri. Anche i loro amici omosessuali non avevano tregua alcuni di loro erano stati picchiati a sangue una sera. Ma loro erano pronte a morire l'una per l'altra. Anche se non uscivano mai da sole. Ma ora era tempo di battezzare la piccola e così organizzarono il tutto per farlo in casa anche se avrebbe dovuto fingere davanti al prete che Lorence e Gloria erano una coppia, si perché anche la Chiesa non accettava una cosa del genere, e non potevano negare questo diritto a Rebecca. Così fu fatto dopo una settimana in giardino. Tutto perfetto e nulla da dire i due dovettero fingere  di essere marito e moglie  e la madrina fu proprio Lara e il padrino Lorence. Fecero soltanto un piccolo rinfresco intimo. Passarono altre settimane ma questa volta Gloria fu costretta ad  essere ricoverata in ospedale. Ormai non era tutto in mano di Dio  disse il  medico Lucas Jersey ai familiari. Lara stava quasi tutto il giorno con lei a parte qualche ora di lavoro. Anche gli altri facevano visita a Gloria, Eleonora si prendeva cura di Rebecca e poi la sera  la portava da sua madre anche se aveva paura che potesse ammalarsi anche lei ma infatti la vedeva attraverso quella enorme vetrata e non vi era alcun pericolo. Lara raccontava tutti i minimi particolari dei progressi che la piccola facesse durante le giornate, Gloria sorrideva e diceva che era testarda e che aveva preso da Lara quella parte di carattere e le due ridevano. Passò un altro mese e Gloria poté ritornare finalmente a casa. Sembrava che stesse per riprendere le sue forze. Furono giorni intensi per le due che fecevano quasi tutte le notti l'amore. Anche se Lara aveva paura, era sempre Gloria a prendere l'iniziativa. Le diceva sempre che voleva godere della sua bellezza e del loro amore fino a l'ultimo suo respiro. E che il profumo della sua pelle le aveva sempre fatto inebriare  la mente e i suoi sensi sin dal loro primo incontro. Lara alle sue parole finiva sempre per commuoversi. Gloria la teneva sempre stretta a lei tutte le notti o a volte era lei che dormiva sul suo seno.
Si la loro era stata una storia d'amore d'altri tempi avevano vissuto momenti pieni di gioia e di separazione e di tradimenti, di pregiudizi persino quegli abusi le avevano unite più di ogni oltra cosa e immaginazione, ma a loro non era mai importato.Perche' erano riuscite a superare mille ostacoli. Mancava una cosa per rendere la loro unione definitiva legarizzarla con un matrimonio. Ma non era possibile, anche se  per le due lo erano sposate scambiandosi quelle fedi nuziali  l'anno precedente. E poi lo dicevano sempre le loro erano due anime gemelle. Lara ne era sempre più convinta che Gloria era e sarebbe rimasta la donna che aveva amato e avrebbe amata per tutta la vita. Certi giorni le due donne non facevano altro che scambiarsi effusioni amorose e poi Gloria aveva lasciato un testamento all'insaputa di Lara dove chiedeva che la custodia di Rebecca doveva essere sua. E che tutti i suoi oggetti preziosi fossero suoi. E insieme una lettera dove c'era scritto l'amore che aveva per lei e tante altre cose. Lara era da tempo che aveva organizzato un pic nic al lago solo loro due. A Rebecca ci avrebbe pensato Eleonora. Così una settimana dopo fecero quel picnic. Andarono in macchina e finalmente in vista della primavera il tempo era buono, si misero in un posto appartato per poter stare tranquille da occhi indiscreti. Sopra una coperta le due si misero distese e guardavano il cielo, e mano nella mano. Non importava il tempo che era rimasto per godersela fino in fondo tant'è che le due incominciarono a toccarsi e baciarsi su tutto il corpo e a masturbarsi tra loro finché Gloria si mise sopra Lara e incomincio 'a strusciarsi lentamente  fino ad ottenere nello stesso istante un intenso orgasmo. E continuando a farlo  ancora un po'  succede lo stesso per una seconda volta ma stavolta era Lara sopra di lei. Si era stata una giornata indimenticabile per le due amanti tanto da pensare che forse sarebbe stata l'ultima volta e per questo lo facevano per non dimenticare le proprie emozioni e sensazioni. Si quei momenti potevano rimanere dei ricordi ma dei dolci ricordi. Era già tardi pomeriggio e dovevano tornare a casa, ancora faceva un po freddo. Tornate a casa ad aspettare con ansia il loro ritorno c'era Eleonora non stata mai abbastanza tranquilla saperle tutte sole, la paura di un aggressione nei loro confronti le metteva molta paura.
Lara e Gloria  nei loro volti si vedeva molta serenità. Rebecca si era appena svegliata era ora di darle da mangiare e così Lara le preparò subito il biberon in modo che poi potesse riaddormentarsi. Gloria la teneva stretta a sé e le dava il latte. Poi finito Lara si occupava di cambiarle il pannolino e poi mettere il suo pigiamino e metterla nella sua culla.
Dopo cena le due donne si ritirarono in camera da letto, Gloria era un po' stanca. Era ora che anche lei riposasse. Lara anche lei dopo sistemato la piccola per la notte anche lei mise il pigiama e si mise sotto le coperte con la sua amata. Dormirono abbracciate per tutta la notte strette l'una a l'altra. Passarono un altro paio di mesi e la primavera era arrivata la piccola Rebecca cresceva ed era in buona salute i suoi capelli non erano cambiati di colore erano rimasti biondi suoi piccoli occhi di color verde come quelle della madre. Era identica a Gloria persino nelle sue piccole smorfie e Lara rideva perché vedeva in lei una piccola Gloria. Le due amanti non facevano che passare tutte le giornate insieme. Ma Gloria trascurando le sue cure era peggiorata e di molto, aveva persino rifiutato un altro ricovero, non voleva altro che starsene a casa con la sua famiglia. Anche gli altri provarono a convincerla a farlo ma lei non aveva cambiato idea era testarda come un mulo, non c'era verso per dissuaderla. Nemmeno Lara era riuscita a convincerla a farlo. Ma disse un giorno a Lara che oramai era tardi era tutto inutile era meglio che accettasse le cose così com'erano. Ma Lara era ancora più cocciuta di lei. Ma arrivò al punto di arrendersi, era inutile Gloria aveva ormai deciso.

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