CAPITOLO 9

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17 GIUGNO 2021 ORE 06:00
CESARE'S POV
Sono di fianco a lei, mano nella mano, respiro coordinato con il suo. Con me sono rimasti Dario e Gaia, sua mamma, anche se gli altri mi hanno costretto a farli rimanere, io ho detto di andare a casa, non voglio vederli soffrire, sto soffrendo già io, so che lo fanno anche loro, ma non vorrei vedere lacrime versate su ulteriori lacrime...
È qui con me, dorme, come un angelo, forse dormirà per qualche giorno, forse per qualche settimana, forse per qualche mese, forse per qualche anno...
Non lo so, non so minimamente come io possa andare avanti senza di lei, senza quella minuscola ragazza che mi faccia compagnia nella giornate, dalle più buie alle più soleggiate. Recupereremo tutto questo tempo perso, riuscendoci a sposare, purtroppo dovrò spostare la data del matrimonio, le bomboniere, gli inviti e la sala ricevimenti. Era tutto così perfetto, sapevo che dovevo passarla a prendere, era un presentimento, è colpa mia, lo so, è colpa mia...

CE: Sono stato uno scemo, dovevo venirti a prendere io e non quel fottuto Riccardo. Forse stavi camminando per lasciare spazio ai tuoi pensieri e ti ha lasciato poco prima di casa. Come farò senza di te? Senza i tuoi calorosi abbracci, senza i tuoi candidi baci, i tuoi sorrisi, i tuoi sguardi. Ho bisogno di te, non posso vivere da solo in un mondo di merda, è come se una parte di me se ne stesse andando pian piano. Ti ripeto che io ho bisogno di te, per colmare questo vuoto interiore che ho e che ho sempre avuto prima che tu arrivassi nella mia vita. Abbiamo ancora tanto, anzi, troppo tempo da trascorrere insieme, dobbiamo unirci e sposarci, dobbiamo costruire una famiglia. Tutti dicono che c'è la farai, e infatti tu c'è la farai, sei forte, sei coraggiosa e piena di spirito, ti risveglierai per me, per tua mamma, per Dario, per le tue amiche, per la tua famiglia. Questo è tutto un fottuto scherzo, perché so che tu sei giocosa e ti piacciono gli scherzi, ed ora stai facendo cascare tutti in questo grande scherzo che mette angoscia, paura e sofferenza. Ricordati che ti amo, non smetterò di farlo, te lo ripeterò fino alla mia morte stessa, ti amerò in tutto e per tutto, ti amerò in tutti i tuoi aspetti fisici e caratteriali, ti amerò nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, per tutti i giorni della mia vita. Ripeto che non smetterò mai di farlo e non mi pento mai di averti conosciuta, mai al mondo... *dico sottovoce tra le lacrime per non svegliare Gaia e Dario*

Passata un'ora Gaia e Dario si svegliano...
DAR: Buongiorno.
CE: Giorno.
G: Giorno.
CE: Volete un caffè?
DAR/G: Sì!
CE: Allora vado a prenderli.
DAR: Ti accompagno!
CE: Va bene.
DAR: Gaia va bene se ti lasciamo qui e ti portiamo il caffè?
G: Non preoccupatevi ragazzi, fate quello che dovete fare...
CE: Va bene.

Mi alzo dalla sedia e Dario imita i miei stessi movimenti, per poi uscire dalla stanza.
Ci dirigiamo con molta calma, quasi una calma esaustiva, verso le macchinette.

Arrivati lì, premo il bottone e la macchinetta comincia a fare il primo caffè.

Una volta finiti i caffè, torniamo in stanza.

CE: Tieni Gaia. *dico porgendole il bicchiere*
G: Grazie.

Beviamo in un batter d'occhio il caffè e cestiniamo i bicchieri.

CE: Gaia, Dario, posso parlarvi
G: Certo Cesare!
DAR: Ovvio!
CE: Noi stavamo organizzando il matrimonio, abbia prenotato la sala ricevimenti, la chiesa, le bomboniere e gli inviti. Ma ora devo rimandare tutto e ho bisogno di una mano...
DAR: Possiamo andare io e Gaia, capisco che tu voglia stare insieme a lei!
CE: Grazie Dario.

Gaia e Dario indossano i giubbotti ed escono dalla stanza. Io, invece, decido di sdraiarmi accanto a lei.

CE: Sono qui con te, sono qui per te, ci sposeremo ugualmente, non importa se più avanti, non importa se rimanderemo, noi lo faremo ugualmente...

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