capitolo 20

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Melissa pov's
*il giorno dopo*
Idris mi ridiete il controllo del mio  corpo, mamma mia come mi è mancato, anche se mi sentivo strana, come se non mi fossi mossa per una settimana ed ora non ricordassi bene come si fa, mi sento tutta irrigidita.
Per fregare Idris la prima cosa da fare è non essere diretti a fare cio che devo fare con calma.
Uscii da quella costosissima casa che Idris aveva comprato con i soldi di mio padre, con tutti i soldi che gli ho fatto spendere ora non mi farà regali per un anno.
Andai al super mercato per prendermi qualcosa da mangiare, e con la scusa mi ricomprai un cellurare con una sim, anche se non mi sarebbe servita più di tanto, se avessi provato a digitare un numero, Idris mi avrebbe fermato in tempo e poi non avrei avuto più nessuna possibilità.
Tornai a casa e mi installai qualche gioco sul mio nuovo telefono, faceva tutto parte del mio piano, uno di quei giochi richiedeva attivazione della posizione sul cellulare, e 'accidentalmente' la lasciai accesa, Idris non se ne era accorto, stava andando tutto bene.
Devo riprendere il mio profilo su insta, non posso perdere tutti quei followers, poi quelle foto sono bellissime, a tal proposito è tanto che non mi faccio delle belle foto con qualche filtro su insta.
Non ti metterai a fare foto anche ora?
Senti, hai fatto cio che volevi per una settimana, ora tocca a me ed io voglio farmi delle foto.
Riuscii ad entrare nel mio accont instagram, Idris non disse niente.
Mi feci diverse foto.
Una in particolare era molto bella.
Non ti azzardare a pubblicarla.
Perchè? Sono uscita bene.
Secondo te sono ingenuo? Mi dispiace ma il tuo piano geniale ha fallito, credevi vermenate di fregarmi cosi? Ora so per certo che non posso fidarmi di te.
Prese di nuovo il controllo del mio corpo.
Cazzo!
Non feci neanche in tempo a pubblicare la foto, se solo l'avessi pubblicata Tony sarebbe riuscito a risalire a che telefono che stavo usando ed a localizzarlo, ma il mio piano era andato a puttane.
*più tardi*
Ma siamo sicura non ci sia una modo per controllarti? Perchè tu riesci a controllarmi ed io no?
Perchè sei troppo debole per concentrare tutta la tua forza su te stessa e non è abbastanza per uccidermi.
Posso ucciderti?
N-no.
Ti sei fregato da solo sta volta.
Bhe comunque non ci riuscirai mai.
Vedremo.
Era la mia ultima speranza.
Ora il problema era capire come concentrare la mia forza su di me.
Per inziare cercai di muovermi ma era impossibile, mi sentivo come quando in un sogno vuoi fare qualcosa ma non riesci, non so se vi sia mai capitato, ma io lo odio da morire, ed era così che mi sentivo da una settimana.
Provai a metterci forza ma zero.
È inutile che provi.
Stai zitto.
Dopo svariati tentavivi credevo di avercela fatta, cioè avevo trovato il modo per concentrare la mia forza su me stessa, ma aveva ragione Idris, non avevo abbastanza forza.
Mi impegnai, mi sforzai il mio possibile, era inutile.
Ti farai del male da sola, io ti ho avvertito.
Non mi interessa.
Ci riprovai, ed arrivata al mio limite non mi fermai, continuai, continuai e sentivo la mia forza dentro di me crescere.
Fermati, che stai facendo?
Non mi fermavo, il mio corpo cominciò a tremare, stavo ripremdendo il controllo del mio corpo, ma continuavo a non mollare.
No, ti prego fermati possiamo trovare un accordo.
"Vaffanculo..." riscii a dire prima del mio ultimo sforzo.
Una fasciò di luce mi attraversò gli occhi e mi sentii completamente svuotata tutta di un tratto, non avevo neanche più forze per muovermi.
Sul tavolo c'era il cellulare, dovevo riuscire a prenderlo.
Mi trasciani fin li e mi tirai su con l'aiuto della sedia, mi riaccasciai a terra senza forze dopo aver afferato il mio telefono.
Con il dito digitai il numero di Tony.
"... ... ... Pronto" disse una voce al telefono dopo poco.
"P...pa..." cercai di dire faticosamente prima di perdere i sensi.
Divenne tutto buoio, poi delle voci, delle strane voci, erano tutte strane e confuse, dopo un pò divennero più chiare, riconobbi mia madre, poi anche mio padre, c'era anche Peter.
I discorsi erano tutti confusi, non capii di cosa parlavano.
Una strana scossa mi attraversò il corpo, aprii gli occhi lentamente.
Era tutto buio, l'unica luce proveniva da uno strano macchinario di lato a me.
Ero in ospedale.
Mi accorsi che il mio braccio sinistro era pieno di aghi collegati a un macchinario, e la mia mano destra era stretta da qualcosa, o meglio dire, qualcuno.
Girai a fatica la testa. Era Peter.
Aveva la testa poggiata sul letto e stava dormento, con la sua mano stringeva la mia.
"Peter..." dissi con voce debole.
Alzò la testa lentamente non capendo cosa stesse succedendo, qualche istante dopo, si accorse di me.
I suoi occhi diventarono lucidi e mi abbracciò di scatto stringendomi fortissimo.
"Sapevo che ti sareti svegliata" disse per poi staccarsi, sul viso si era formato un bellissimo sorriso.
I medici entrarono poco dopo seguiti da Tony e Pepper.
Dopo varie analisi restai finalmente sola con i miei genitori e Peter.
"Cosa è successo?" Chiesi, mi sentivo gia molto meglio.
"In realtà non lo sappiamo neanche noi, aspettiamo che ce lo dici tu, ti abbiamo trovato in Italia, in una casa molto grande, ed eri priva di senzi, hai dormito per ben due settimane" spiegò Tony.
"Due settimane!? Come due settimane?"
"Si, due settimane, e non sai quando mi sono preoccupato, sono rimasto tutto il tempo qui aspettando che ti svegliassi" continuò Peter.
"A tal proposito, Peter ora vai a casa, hai bisogno di riposarti e poi ho un bel lavoretto per te per domani e devi essere ben risposato, quindi vai a casa, è gia molto tardi" ordinò papà a Peter.
"Ma io voglio restare con lei, si è appena svegliata, è quasi un mese che non ci baciamo" disse Peter.
"Ti farò baciare il pavimento se non vai a casa a riposarti, sono il tuo capo quindi fai cio che ti dico".
Peter accettò, non che avesse molte altre scelte.
Mi salutò per poi uscire della stanza.
"Tesoro, dovresti andare anche tu, non hai dormito nulla in queste settimane e poi sai che senza di te nella Stark Industries succederebbe il casino, un'altro giorno senza di te e Happy impazzisce, non può occuparsi di tutto da solo, è solo il mio assistente, domani ti voglio riposata ed operativa" si rivolse sta volta a mamma.
"Hai ragione, però anche tu dovresti riposare"
"Tranquilla, io riposerò" affermò.

THE NEW SPIDER-MAN//peter&me//tony\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora