LA TORRE DEI ROSSI

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Gli lasciai un bacio su una guancia e poi andai via con Gaia, lasciando i ragazzi all ingresso dell hotel.

Appena arrivai a casa raccontai  meglio a mamma ciò che era successo nei minimi dettagli e intanto facevo dei salti così alti che mi avrebbero dato il Guinness World Record per il salto in alto. Sembravo impazzita.

Ma:"Giuli, non credi che dovresti farti qualche domanda se sei così felice che sia venuto a trovarti?"

Giu:"Sì però... Non lo so... Ansia..."

Ma:"Giuli, ne hai passate tante... Perché non puoi essere felice? Te lo meriti e sai bene che ti aiuterebbe con la scuola."

Giu:"Sì ma se poi non dovesse andare?"

Ma:"Non lo puoi sapere, tanto vale provare. Poi mi hai sempre detto che lo volevi no? E ora che anche lui ti vuole tu lo rifiuti?? Sveglia bambina mia!!"

Giu:"Sì, forse hai ragione però non lo so. Vedrò."

Andai in camera mia a prepararmi, mi misi un vestitino blu elettrico con le maniche a tre quarti, delle calze scure e le dr martens nere, sugli occhi solo un rigo sottile di eyeliner e un paio di passate di mascara e conclusi arricciandomi le punte dei capelli lasciandoli sciolti.
Presi una tracollina con dei brillantini delle stesso blu del vestito, ci misi dentro tutto ciò che mi serviva e, dopo aver salutato i miei, scesi sotto casa dove il taxi mi stava aspettando per portarmi all appuntamento con Lele.

Lo vidi già dal finestrino ed era più bello di sempre. Indossava una camicia con i primi due bottoni sganciati, dei jeans neri a cavallo basso appena consumati sulle ginocchia  le nike air bianche alte e una giacca semi sportiva nera.
Aveva il ciuffo pettinato verso l alto e se ne stava con gli occhi sul telefono mentre era appoggiato a un muro, ogni tanto alzando la testa per guardarsi intorno e poi ritornava a guardare quello schermo che faceva luce nel buio della fine dell'inverno.

Giu:"Che guardi di bello?"

Lele:"Ma sei pazza?? Mio dio mi hai fatto perdere dieci anni di vita...cavolo sei... Stupenda, assolutamente...wow!"

Mi sentii diventare rossa sulle guance e d'improvviso mi sentii in imbarazzo da morire.

Giu:"Ti piaccio davvero?"

Le:"Come puoi farmi una domanda del genere? Lo sai che mi piaci, da morire. Sei davvero bellissima."

Giu:"Grazie, anche tu stai molto bene.-In quel momento mi prese un attacco di fame allucinante.-Bene, adesso andiamo a mangiare? Ho tantissima fame."

Le:"Sì dai andiamo."

Sorridemmo e, con calma, ci incamminammo verso il ristorante. Aveva prenotato, sicuramente con l aiuto di Gaia, un tavolo in un posto stupendo. Si chiama "La torre dei rossi" ed è un posto costosissimo.

Giu:"Lele ma... Che ci facciamo qui?"

Le:"mmh... Ceniamo? Se non ti piace andiamo via eh, andiamo da un altra parte... Non ti piace! Lo sapevo. Andiamo dai, ti porto da un altra parte..."

Giu:"Nono. Io adoro questo posto ma costa tantissimo."

Le:"Non preoccuparti. Voglio farti stare bene."

Sorridemmo, mi prese la mano e io non gliela negai. Entrammo nel ristorante, prendemmo l ascensore e salimmo all ultimo piano.

Una bellissima vista, altezza tetto, della mia bellissima Firenze si stese davanti a noi come un tappeto rosso la notte degli Oscar.

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