SORPRESA

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Andammo al mio motorino, ci preparammo e partimmo, dirette al negozio della madre di Gaia.

Parcheggiai dove sempre, prendemmo i caschi e andammo in negozio. Appena entrammo rischiai di prendermi un colpo al cuore per la sorpresa e un altro per la felicità. In poche parole stavo per morire.

In quel negozio c erano tutte le persone che volevo accanto in quel momento, soprattutto Lele. Anche se erano passate solo due settimane da quando ci eravamo visti l'ultima volta ero felicissima di vederlo.

Tutti:"Sorpresa!!!"

Rimasi un attimo bloccata ancora per la sorpresa poi gettai lo zaino a terra, fregandomene se si fosse rotto qualcosa e saltai in collo a Lele, che mi prese al volo e mi fece fare qualche giro.
Ancora non riuscivo a crederci...infatti salutai tutti gli altri abbracciando e poi chiesi conferma che fosse tutto vero.

Giu:"Ma, non sto sognando vero? Se è un sogno non svegliatemi."

Tanc:"Che carina!! Nono, siamo davvero qui, per accompagnare il nostro fratellino."

Giu:"Amori! Ma è successo qualcosa? Cioè...ieri mi avevi detto che saresti venuto a Firenze prima o poi, ma non pensavo oggi!!"

Le:"Io ti avevo avvertita che il 14 febbraio 2020, cioè oggi, sarei venuto a Firenze."

Giu:"No che non mi avevi avvertito... - In quel momento mi venne in mente la scritta sul cartellino della felpa. - O forse sì?!"

Presi la felpa, la girai e la rigirai cercando quel dannato cartellino.
Quando lo trovai lo fissai per qualche secondo, e poi guardai Lele che, sorrdendomi, mi venne ad abbracciare e poi si aggiunsero tutti al nostro abbraccio.

Diego:"Regà, non per rovinare qualcosa eh ma io ho strafame. Stamattina non mi avete fatto fare colazione!"

Tanc:"Bro, hai una capacità di rovinare i momenti belli, incredibile."

Giu:"Non vi preoccupate, qui vicino c è il sushi...-Lele mi guardò storta. - Ma non preoccuparti perché fanno anche il cinese.

Le:" Mmmh, se c è anche il cinese va bene. "

Diego:" Per me sushi va bene. "

Tanc:"Anche per me."

Gian:"Sì, d'accordo."

Giu:"Perfetto. Amo ti lascio il casco dietro al bancone."

Ga:"Sisi avoglia.".

Intanto gli altri uscirono e io e Gaia rimanemmo un attimo indietro per parlare tra di noi.

Giu:"Comunque grazie di cuore amore mio. Sei veramente speciale."

Ga:"Ma figurati, so che ne avevi bisogno e te lo meriti di essere felice...per questo diresti dirgli di sì."

Giu:"Sì lo so ma voglio aspettare. Anche perché mi ha scritto oggi il capo dell'agenzia di animazione per cui ho lavorato l estate scorsa e mi ha detto che vorrebbe che io ripartissi..."

Ga:"E che hai deciso?"

Giu:"Ancora non lo so. Vedremo. Ora andiamo che sennò quei 4 mangiano pure noi."

Scoppiammo a ridere e, quando uscimmo dal negozio, i ragazzi che stavano parlando tra loro si girarono guardandoci con aria interrogativa.
Noi rispondemmo con delle linguacce e poi ci avviamo verso il ristorante, che si trovava vicino al negozio.

Giuro di non aver mai visto delle persone mangiare così tanto.
In 3, visto che Lele non mangia sushi, avranno ordinato una cosa come 70 piatti. La cameriera non la finiva più di portare roba e io dopo 5 piatti già stavo rotolando. Era impressionante.

Quando alle 15 chiusero la cucina fummo costretti a sloggiare da lì e decidemmo di andare a farci due passi per il centro prima di tornare noi a casa e i ragazzi in albergo, visto che si sarebbero fermati per una settimana, per stare con noi.

Passammo il pomeriggio tra un gelato, due chiacchiere e due passi. Fu un tranquillo e normale pomeriggio di febbraio in cui io avevo una marea da studiare, ma mia mamma era dalla mia parte per cui mi lasciò tranquilla assicurandomi che il giorno dopo avrei potuto non andare a scuola e stare con i ragazzi.

Verso le 18.00 decidemmo di rientrare, anche perché io avevo ancora lo zaino di scuola e non ero nemmeno passata da casa, così ci incamminiamo verso l'hotel dei ragazzi che si trovava sempre in quella zona.

Le:"Stasera ti porto a cena fuori."

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