PRANZO

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Quando arrivai giù, lo vidi appoggiato al palo davanti casa, con la sua maglia celeste di TH e i capelli arruffati, ma era bello. Come il sole.

Mi vide, mi sorrise e mi venne incontro, quasi come se mi volesse abbracciare ma poi si bloccò e fu come se cercasse di ricomporsi.

Le:"Buongiorno, di nuovo."

Giu:"A te, di nuovo."

Ridemmo quasi imbarazzati e poi, vista la giornata di sole, ci incamminammo a piedi.

Giu:"Allora, dove mi porti a pranzo?"

Le:"Beh le opzioni sono due. O un appetitosissimo sushi, che secondo me dopo una sbronza è l ideale, oppure un lussuosissimo....pronta?...un lussuosissimo McDonald!!"

Giu:" Wow, accidenti! Scelta difficile. Io direi... Mmmh... Decisamente Mc."

Le:"Menomale, sono salvo."

Giu:"Ahahah perché?"

Le:"Sai che sono allergico no?"

Giu:"Ah, per quello. Sisi lo sapevo, per questo ho scelto Mc, non mi andava di fare la cicciona di sushi da sola."

Le:"Oh beh, vai d'accordissimo con i Q4 meno me."

Mentre chiacchieravamo, eravamo arrivati davanti al Mc, mi chiese cosa volevo e mi fece sedere fuori mentre lui andò a ordinare per entrambi.

Ci abbuffammo di panini e patatine, ketchup e yogurt.
Sembravamo due bambini che giocavano al parco.

Poi d un tratto Lele diventò serio, non reagiva più ai miei sguardi di divertenti lacrime, ma mi fissava, occhi negli occhi, con un minimo accenno di sorriso sulle sue labbra carnose.

Giu:"Che c'è? Cosa è successo? Non è divertente?!"

Le:"Volevo parlarti."

Giu:"Dimmi tutto, ti ascolto."

Le:"Ti ricordi l'altra volta a Roma?"

Giu"Certo, come potrei dimenticarla.."

Le:"In stazione mi dicesti che ti avrei dimenticata ancora prima di rendermene conto."

Giu:"Sì, mi ricordo.."

Provai, dentro di me, la sensazione che la conversazione stava prendendo una piega che non mi sarebbe piaciuta. Dove voleva andare a parare di preciso?

Le:"Io, credimi, ci ho provato. Ho provato a non pensarti, a dimenticarti, volevo darti ragione in ogni modo...ma, scusami, non ci sono riuscito e..."

Giu:"Lele..."

Le:"Aspetta. Fammi finire... E i giorni passavano e speravo di incontrati, ti cercavo in ogni persona...ma non ti ho trovata. Ora che ti ho qui davanti e, credimi, non ti vedo minimamente come una fan, non voglio farti andare via."

Giu:"Lele, è un mese che non ci sentiamo. Non ci siamo mai scritti. Come puoi venirmi a dire queste cose? Se è un prank, finiscila perché non è divertente."

Le:"Non ti ho mai scritto perché mi avevi detto che saremmo rimasti fan e idolo e non volevo che ti arrabbiassi."

Giu:"Lele...ora che mi hai detto questo, anche io devo essere sincera."

Le:"Ti ascolto."

Giu:"Io ho paura. Ho la assurda paura di rimanere fregata, di affezionarmi a questo mondo, il tuo mondo e di non appartenerci. So di non appartenerci, per questo non voglio essere niente più di una fan per te. Una delle migliaia che ti seguono, invisibile nella massa..."

Mentre dicevo queste cose iniziai a piangere, quasi a singhiozzi, perché da una parte volevo che lui fosse mio e solo mio ma avevo troppa paura.
Avevo così paura che stavo rifiutando il ragazzo che più volevo tra tutti.

Le:" Giuli, ehy...calmati.-si avvicinò per abbracciarmi e subito mi calmai.- Ascoltami, lasciami dimostrare che, tutto questo, può essere il tuo mondo. Io ti voglio accanto a me, mi hai colpita subito, e poi quando ti ho vista andare sullo skate a Roma, nonostante la tua sbadataggine che ti ha mostrata così tenera, sono uscito di testa, tu ci sei sempre, in ogni cosa che faccio..."

Giu:"Lele ho paura...vediamo, sei disposto ad aspettarmi? Anche perché ho la scuola, l esame, e poi tu stai qui, da solo, con i ragazzi,Marta.."

Le:"Ma, posso farti una domanda? Che hai contro Marta?"

Giu:"Non lo so, a pelle non la mando giù... E poi, scusa eh, ma tu non stai con Marta?"

Le:"Cosa? No, certo che no. Marta è una mia cara amica ma no, non stiamo insieme."

Dio solo sa quanto mi sentii stupida in quel momento ma cercai di dissimulare come meglio potevo.

Giu:"Oh, okay. Comunque sia...mi aspetti? Non è un no perché cioè... Tu sei tu...non posso dirti no a prescindere... Però ho bisogno di tempo, di andare per gradi."

Le:"Prometto che ti aspetto."

Si avvicinò sempre di più con gli occhi fissi nei miei e poi..

Mai nella vita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora