UNA FESTA?

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Lele:"Ragazze, noi per festeggiare il natale facciamo una festa a casa mia il 26 sera. Sarete dei nostri?"

Io rimasi senza parole. Letteralmente, a bocca aperta senza nemmeno una parola.

Ga:"Sì, certo. Mandateci l indirizzo e l orario e noi ci saremo."

Le:"Okay, datemi il vostro numero..."

Oddio grazie, menomale c è lei. Io penso che sarei sparata qualche figura di merda immensa se non avessi detto niente.

Si segnarono i nostri numeri e, dopo averci salutate, se ne andarono con le tavole sotto braccio, ridendo e scherzando tra loro.

Io e Gaia rimanemmo a fissarli mentre si allontanavano finché non sparirono dietro l angolo.

Insieme:" Oh. Mio. Dio."

Ci guardano e scoppiammo a ridere per poi avviarci a casa a prepararci per la cena di Natale con tutta la mia famiglia.

***********

-Finalmente! Questo giorno è arrivato. Il 26 dicembre!! Stasera saremo a casa di Lele per la festa.
Non ci posso credere!!-

Questo è il primo pensiero che faccio appena apro gli occhi. Guardo l orologio e inizio a correre.

Giu:"Gaia! GAIA!! Alzati, è tardissimo. Sono le 14. Dobbiamo andarci a preparare per stasera.."

Ga:"stasera? Che c è stasera??"

Giu:"Come cosa c è stasera?? La festa dai Q4. Quella a cui tu hai detto che saremmo andate."

Ga:"Ah si, quella a cui non siamo state invitate?"

Giu:"Sì che siamo state invitate. Lele ha detto che.."

Ga:"Sì, Lele ha detto che ci avrebbe scritto... Ti ha scritto?"

Ci ho pensato un attimo e nell istante in cui stavo per rispondere mi arriva un messaggio.

X:
Ehy. Stasera via xxxx, numero xx

Giu:
Scusa chi sei?

X:
Ah si scusa. Sono Lele. Vi aspettiamo per le 20 così veniamo tutti insieme.

Giu:
Ah okay. Si, certo. A stasera😊

Lele:
😘

Giu:"Sì, mi ha scritto."

Stava per rispondermi quando squillò anche il suo telefono.

Xx:
Ciao. Sono Gian. Allora stasera siete dei nostri?

Gaia:
Ehy. Sisi, ci vediamo stasera.

Gian:
Sono contento😊

Visualizzò senza rispondergli. Lei si, sapeva come farsi desiderare, a differenza mia. Io ero quella più sottona delle due. Aveva provato a insegnarmi eh ma con scarsi risultati.

Giu:"Beh? Immagino fosse Gian. Ci sbrighiamo? Lele mi ha detto che ci aspettano per le 20. Ce la facciamo o arriviamo con calma giusto per 'farci desiderare' come dici tu?"

Ga:"Allora. Uno. Si era Gian. Due. Io ho ancora sonno. Tre. Sì ci faremo aspettare. Ora metti la sveglia tra un oretta e quando risuona ci alziamo."

Giu:"Uff. Tu sei fatta di sonno. Ti ci dovevi chiamare tu Giulietta, come la macchina, 'sono fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni'."

Ridemmo e ci rimettemmo a dormire.

Alle 15.30 suonò la sveglia e, dopo aver fatto colazione, iniziamo a prepararci.

Doccia x2, capelli x2, unghie x2, trucco x2.

Alle 20 eravamo pronte.

Io avevo un abitino Bordeaux a maniche corte con le Dr. Martens mentre la Gaia aveva un paio di Jeans con una maglina bianca e un maglioncino grigio aperto davanti e le TH bianche ai piedi.
Entrambe ci eravamo lasciate i capelli sciolti e avevamo fatto le onde sulle punte e un trucco classico eyeliner (io), smokieye nero-grigio(lei) e rossetto rosso tutte e due.

Perfette.

Salimmo sul taxi alle 20.15 e ci facemmo portare all indirizzo che mi aveva mandato Lele.

Ga:"Ma Lele ti ha riscritto durante il giorno?"

Giu:"No, avrebbe dovuto?"

Ga:"No, ma sarebbe stato carino."

Giu:"Già. Gian?"

Ga:"No, avrebbe dovuto?"

Giu:"No, ma sarebbe stato carino."

Arrivammo a destinazione e sentimmo la musica che risuonava dalla casa.

Timidamente suonammo e, dopo aver salito le scale, entrammo in casa.

C era gente che frullava da una parte all altra della casa. Tanta gente. Ragazzi, ragazze.
Avevo visto almeno una volta tutti quelli che mi passarono davanti.

Tanta gente ma nessuno si accorse della nostra presenza.

Quando ad un tratto...


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