E ORA?

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Giulia's pov

Le:"Ma ti prendono spesso questi attacchi?"

Giu:"No, non spesso. Ogni tanto. Però succede così 'a buffo'. Non riesco a percepirli prima."

Le:"Ma tu non sei di Roma, ve'?

Giu:" Già, si sente? "

Le:" Sì un po', però poco perché a volte dici le cose con l accento romano ma altre volte proprio zero."

Giu:" No, sono nata a Firenze ma mio papà è di Roma. Quindi.. "

Le:" Quindi sei qui per lui?"

Giu:"Siamo venute a trovare i miei nonni ma in realtà Gaia non c è mai stata a Roma quindi ho pensato bene di portarcela."

Le:"Che carina. Quindi prima o poi ripartirete."

Giu:" Il 30."

Le:"Anche noi. Dobbiamo tornare a.. "

Giu:".. Milano, lo so."

Cazzo. Speriamo non se ne sia accorto. Non sa che sono una fan e non deve saperlo. Cazzo cazzo ca..

Le:" Cosa? Come fai a saperlo?"

Giu:"Oh no, beh...-Oddio che mi invento? La verità è sempre la meglio. - È che..."

Le:"Dai dimmi, non ti mangio."

Rise e io mi facevo sempre più piccola, sentendomi stupida e in imbarazzo.

Giu:"È che vi seguo dovunque... Su Instagram, tiktok, youtube..."

Le:"Oh, dunque sei una nostra fan."

Giu:"No... cioè si... No... Sì... Scusa.."

Le:"Ehy tranquilla. Non è un problema. Vi abbiamo conosciute come persone normali, cioè non come fan e noi contiamo molto sulla prima impressione, quindi tranquilla."

Io mi strinsi nelle spalle per non far vedere che avvampavo e sorrisi timidamente.

Iniziai a sentire freddo. Era comunque dicembre eh, c erano i pinguini in giro per Roma a dicembre.

Le:" Hai freddo?"

Giu:" Nono, tranquillo."

Le:"Sicura? Stai tremando. Dai torniamo a casa, che comunque si è fatta una certa."

Annuii e tornammo indietro.

A casa la musica risuonava sempre più forte, si sentiva da fuori. Mentre entravamo unal signore affacciata alla finestra ci sbroccò male.

X:" A regazzì ma so' li amici tuoi a fa' tutto sto bordello? "

Le:" No, non credo."

X:"Seh va beh, vedete d abbassà sta musica si nun volete che ve chiamo e guardie."

Le:"D accordo. Buon natale e buona notte signo'"

Lele mi spinse dentro al portone e risalimmo in casa.

Le:"Ao regà, calcolate che il tipo del primo piano m ha sbroccato male, quindi abbassate sta musica che se no chiamano le guardie. E noi non le vogliamo le guardie dentro casa ve'?"

Tutti:"No!"

Le:"Benissimo. Quindi... Gian... Gian!... GIAAAN!"

Gian e Gaia apparvero alle nostre spalle, spaventandoci da morire.

Gian:"Ao fratè rilassate, sto qua. Che c'è?"

Le:"Abbassa la musica. Anzi spegni proprio...che male male ci mettiamo a fare qualche tiktok tutti insieme. O ci mettiamo a girare qualche video."

Gian andò a spegnere la musica seguito da Lele e dalle lamentele di tutti gli ad altri.
Io mi girai verso Gaia con sguardo interrogativo ma mi fece cenno che mi avrebbe raccontato a casa.

Guardai l ora sul telefono. Le 2, cazzo!

Giu:" Amo, dobbiamo andare che se no zia si incazza. È tardissimo."

Ga:"Va bene, andiamo."

Giu:"Lele... - in quel momento incrociati Tanc- Oi tanc, hai visto Lele?"

Tanc:"Credo sia fuori, al telefono.".

Giu:" Okay, grazie."

Mentre Gaia andò a salutare gli altri io andai in terrazzo per avvertire Lele che stavamo andando via.

Mi affacciai in terrazzo e lo vidi mentre era in videochiamata con Marta Daddato. Mi pianse il cuore ma non potevo fare niente, era ingiusto che io reagissi.

Così non lo salutai nemmeno, mi girai e andai a salutare tutti gli altri,poi presi Gaia e uscimmo.

Sempre in taxi, tornammo a casa senza dire nemmeno una parola. Ci sistemammo e ci mettemmo a sedere sul letto per raccontarci la serata.
Ormai era di routine, anche se eravamo state insieme.

Mai nella vita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora