Penitenza

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"Ottima idea!" Disse Julia "direi che se lo meritano" concluse facendo occhiolino a Sara.

"Oh no! Una penitenza. Vi prego no, sono troppo terrorizzata." Disse Sara spavalda. "Cosa dovrei fare? Postare un selfie nuda? Correre in strada chiappe al vento? Masturbarmi qui davanti a voi? Che sia qualcosa di originale almeno."

"Io non voglio fare nessuna penitenza" disse Bea impanicata "non era nei patti. Adesso io mi rivesto e..."

"Ferma lì. Hai voluto unirti alla festa? Adesso partecipi!" La interruppe Alessia.

"Io non ho voluto uni..."

"Dai piantala! Lo faccio per te. O vorrai essere per tutta la vita la secchiona noiosa che nessuno vuole? Un po' di pepe nella tua vita non farà male." Prese lo smartphone le scattò una foto. Bea cercò di coprirsi ma era ormai troppo tardi.

"Cancellala subito! O io.."

"O tu cosa? Se non stai al gioco la mando a mamma e papà."

"Stronza, non lo faresti."

"Lo faccio eccome se non farai cosa ti dico. Voglio che tu e Sara vi baciate!"

"Cosa? No! Sono etero."

"E allora? Anche io e Julia lo siamo e ad una festa ci siamo baciate. Vero?"

"Hahahah sì me lo ricordo. Eravamo in Croazia vero? Avevamo bevuto un po'."

"Io non sono voi."

"No, ma lo farai. O invierò la foto. E poi ti chiudiamo nuda fuori di casa."

"Ok, fottetevi."

Chiuse gli occhi e schioccò un bacio sulle labbra a Sara.

"Contente?"

"E quello sarebbe un bacio? Uno vero!!!"

Prima che Bea potesse dire qualcosa Sara le infilò la lingua in bocca. Non era poi così male, dopotutto. Sentì Sara stringerla forte a sé. Mentre una mano della rossa le cinse la vita mentre l'altra scivolava sul sedere. Bea aveva ancora gli occhi aperti. Vedeva il corpo snello e color alabastro di lei stretto al suo, roseo e un po' più formoso. I loro seni erano i contatto, così come i loro ventri. I loro sessi erano così vicini che potevano sfiorarsi. Non era mai stata con un ragazzo e invece eccola lì a baciarsi con una ragazza entrambe completamente nude. Chiuse gli occhi e si lasciò  trasportare dal momento. Le piacevano i ragazzi? Certo. Ma le stava piacendo anche quello. Gemette di piacere. Sì figurò Sara inginocchiarsi davanti a lei per darle piacere con la lingua e poi immaginò lei fare lo stesso. Dio, come si vergognava di quel pensiero. Sara alzò una gamba e la avvinghiò intorno ai suoi glutei, stringendola a sé stessa ancora di più. Bea notò che iniziava a bagnarsi. Era eccitatissima. La sua mano scese fino a...

"Ok basta così!" Le fermò Alessia "madonna, che cazzo di pervertite! Da Sara me l'aspettavo ma da te, sorellina..."

Il viso di Bea era cremisi. Coprì con un braccio il seno e con la mano il pube. Si accorse di respirare a fatica. Stava per giustificarsi quando il citofono suonò.


La lunga notte di Bea [COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora