La seconda prima volta

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La mano di Alba scivolò fra le cosce di Bea. Le sue dita, avide, si fecero strada dentro di lei, sempre più a fondo, prima una, poi due, infine tre. Bea sentì l'altra mano afferrarle dolcemente la testa, spingendola lentamente verso i suoi seni. Erano grandi e sodi, con i capezzoli turgidi. Bea li afferrò fra i denti, li morse, li tirò, li  baciò, li leccò, il tutto mentre le dita di Alba lavoravano sapientemente dentro di lei.

Poi la mano le spinse la testa giù, sempre più giù, fino al basso ventre. Bea si trovò con il volto a pochi millimetri dalla sua passera bagnata di umori. Seppe cosa fare. Affondo il volto fra le cosce e prese a leccare avidamente, con le mani ancora salde sul di lei seno.

"Non è così che si fa" disse Alba rialzandole la testa "ti faccio vedere."

La folta chioma nera sparì fra le sue gambe. All'inizio nulla, poi accadde: il piacere partì dalla sua fica e eruppe in tutto il suo corpo, dalla testa alla punta delle dita dei piedi. Gemette fortissimo: Fabio era stato bravo, ma non così bravo. Qui era l'esperienza a parlare; chissà quante ne aveva leccate... La lingua di Alba sondava ogni singolo millimetro del suo interno, con movimenti circolari, prima lenti, poi rapidi, poi di nuovo lenti.

"Ora riprova tu" le sussurrò facendola sdraiare.

Quando Alba le si sedette sulla faccia seppe cosa fare, e lo seppe fare bene, deducendo dai gemiti di piacere della donna. La donna si sdraiò completamente su di Bea e ricominciò a leccargliela. Dare e avere: era bellissimo. 

Vennero in contemporanea. Entrambe si staccarono ansimanti e si fissarono colme di desiderio. 

La mora le si sedette in grembo, con una gamba fra le sue, le loro vulve a contatto. Si baciarono. Alba prese a strusciare la sua contro quella di Bea, che ne imitò il movimento. La sua prima vera volta con una donna.

Fino a poche ore prima Bea non era mai andata oltre qualche bacio con un ragazzo. Quella notte era successo di tutto: aveva giocato a strip poker, era finita nuda, aveva baciato una ragazza mentre erano entrambe nude, aveva fatto un pompino al ragazzo che le piaceva, se l'era fatta leccare, aveva perso la verginità con quel ragazzo e ora, dopo una sessantanove, stava facendo sesso con una donna più vecchia di quindici anni.

Il sesso con Alba era stupendo. Certo, da questo punto di vista il sesso con Fabio, anche se un po' frettoloso e inesperto, era stato migliore: lui le piaceva, forse lo amava. All'inizio era stato quasi doloroso, ma alla fine si era sentita completa con lui dentro di lei. Questo invece era qualcosa di diverso, era godimento puro, nessuno sentimento.

Entrambe si pietrificarono quando udirono la porta di casa aprirsi.

"Alba?! Sono io!" la chiamò una voce maschile.

"Cazzo! Il mio compagno... merda! Pensavo tornasse domani pomeriggio..."

Bea udendo i passi di lui volle piangere. Che vergogna sarebbe stata, colta nuda a fare sesso con la vicina!

"Presto, nasconditi in cucina... io cerco di trattenerlo. Muoviti!"

Bea raggiunse la cucina proprio mentre l'uomo compariva sulla soglia del salotto.

La lunga notte di Bea [COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora