Occhio per occhio

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Quando arrivarono a casa di Bea gli amici di Alessia se ne stavano andando. Parcheggiarono davanti alla casa, dall'altro lato della strada, proprio mentre le prime luci dell'alba cominciarono a rischiarare quella notte che era sembrata non finire mai. Attesero che la macchina dei ragazzi si fosse allontanata del tutto e scesero dalla vettura. Cautamente, con un pizzico di fortuna, avrebbero trovato la porta aperta. Bea, cautamente, girò la maniglia della porta.

Bingo!

Entrarono in casa, cercando di fare il meno rumore possibile, e si diressero in taverna. Sara, in intimo e camicia da notte trasparente dormiva su un divano, mentre Julia occupava l'altro. La tenuta da notte di quest'ultima, costituita da un paio di pantaloni della tuta e una magliatte, era decisamente più sobria di quella dell'amica. 

Ma Alessia dov'era?

Bea prese un bicchiere pieno di acqua e lo versò in faccia a Sara. La rossa si svegliò di colpo, imprecando.

"Cosa cazzo...Bea?" Disse Sara impanicata.

"Che succed...oh" replicò Julia ancora assonnata.

"Dov' è mia sorella?"

"In doccia. Perché sei vestita come una puttana?" Chiese Sara divertita. 

"Perché mia sorella mi ha chiusa fuori casa nuda e questi vestiti sono le uniche cose che sono rouscita a rimediare."

Le amiche di Alessia risero.

"Lo trovate divertente?"

"Molto" rispose Sara senza smettere di ridere.

"Capisco... bhe vedete, per me non lo è stato." All'improvviso afferrò Sara per i capelli e se la adagiò sulle ginocchia. 

"Che cazzo fai? No..."

Bea le sfilò il perizoma e cominciò a sculacciarla. Julia, ammutolitasi all'istante, guardava la scena sconvolta.

Il candido sedere di Sara era ormai dello stesso colore dei suoi capelli. La rossa cercò di liberarsi, ma ottenne solo di farsi togliere anche la camicia da notte. 

"Troia psicopatica, appena mi libero..."

"Appena ti liberi cosa?" Disse Bea. Smise di sculacciarla solo per slacciarle il reggiseno. Un altro colpo sul culo poi la gettò in terra, ormai nuda.

"Senti Bea..." comincio diplomaticamente Julia.

"No sentite voi: fuori dai piedi. Ora!"

"I vestiti..." disse timidamente Sara.

"Ho detto ora. Non toccate i vostri vestiti. Li riavrete, ma non adesso. Anche tu Julia, spogliati."

"Ma io..."

"Ma tu non vuoi finire presa a schiaffi come lei vuoi dire? Allora spogliati."

La mora si liberò rapidamente dei propri abiti, cercando di non guardare né Bea né Sara.

"Riavrete tutto lunedì. Ora sparite. Tieni" disse lanciando le chiavi della macchina a Julia.

Le due ragazze rimasero ancora ferme a guardare la bionda, poi scattarono verso l'uscita, senza neanche preoccuparsi di nascondere le proprie vergogne.

"Dio, mi hai fatto eccitare da matti" le disse Fabio.

"Non ora. Ho ancora una cosa da sistemare." Rispose salendo lentamente le scale.


La lunga notte di Bea [COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora