Una notte sui libri

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Alle 9 Beatrice tornò a casa con un'idea ben precisa: studiare. Avrebbe passato la notte sui libri in vista della verifica che avrebbe avuto da lì a due giorni. La 5a liceo era un anno difficile e voleva uscire con un punteggio di 100 e lode. Era una studentessa modello e non le importava di passare il venerdì sera in casa a studiare. Anche se era il giorno dopo il suo diciottesimo compleanno. I genitori erano fuori per il weekend e sua sorella sarebbe sicuramente uscita, per cui avrebbe potuto studiare in santa pace. Poggiò la borsa del nuoto in corridoio, si fece un panino e si chiuse in camera a studiare.

Dopo mezz'ora sentì risate femminili e musica alta provenire dalla taverna. Innervosita da ciò decise di indagare. Possibile che quella rompicoglioni di Alessia non fosse uscita e avesse deciso di dare una festa? Possibilissimo.

"Ecco la secchiona" disse Alessia vedendola. Aveva quattro anni in più della sorella ed era tutto l'opposto. Nonostante si assomigliassero molto fisicamente (entrambe di altezza media, magre e con gli occhi azzurri), erano caratterialmente opposte. Alessia, che al contrario della bionda Bea aveva i capelli neri, preferiva le feste allo studio ed era popolarissima all'università. 

"Non chiamarmi così. Potreste farr meno casino? Sto cercando di studiare."

"Che noia che sei. È venerdì sera!"

"Appunto! Non dovreste uscire?"

"Piove. E la festa cui dovevamo andare è saltata. Quindi restiamo qui."

"Perché non ti unisci a noi?" Disse Sara offrendole un calice di vino. Sara era piuttosto bassa, con i capelli rossi e gli occhi verdi. 

"Devo..."

"Sì studiare, lo hai già detto. Dai che la vita è una!" Intervenne Julia, che Bea considerava l'unica simpatica delle tre. Era alta, con i capelli neri e gli occhi ocra. La carnagione olivastra ne rivelava le origini brasiliane. 

"Ok. Ma poi torno a studiare." E che cazzo! Mezz'ora che vuoi che sia. Non avrebbe neanche festeggiato il compleanno quel weekend, poteva permettersi un calice di vino.

Due calici.

Tre.

Quando Sara stappò una nuova bottiglia di bianco Bea fece per tornare in camera.

"Dai, abbiamo appena cominciato non andare"

"No lasciala, non la voglio fra i piedi." Disse acida la sorella. Bea allora decise di restare un altro po' giusto per darle fastidio.

"Beh ragazze, beviamo e basta o facciamo qualcosa?" Chiese Julia.

Sara bisbigliò qualcosa all'orecchio di Alessia ed entrambe scoppiarono a ridere.

"Dai, ci sto"

"Che avete in mente?" Domandò Julia.

"Perché non giochiamo a poker?" Propose Sara.

"Solo se giochiamo in quattro." Disse Alessia con un ghigno malefico.

"Io ci sto. Giochiamo a soldi?" Julia era entusiasta.

"No ci giochiamo i vestiti" disse Sara soddisfatta.

"Sorellina tu che fai? Giochi o hai paura?"

Forse fu il vino. Forse fu il desiderio di umiliare la sorella. Fatto sta che Bea si sentì dire "Cominciamo subito a giocare."

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Nota: le ragazze indossano lo stesso numero di vestiti 

Bea: jeans blu, felpa nera, maglietta bianca, calze bianche, Vans nere, mutande e reggiseno bianchi

Alessia: jeans neri, dolcevita nero, maglia bianca, calze nere, stivaletti neri, reggiseno e culotte nere

Sara: gonna nera, parigine nere, Dr Martens neri, body nero, giacchetta rosa, tanga e reggiseno rossi

Julia: leggins neri, Adidas bianche, maglione verde, maglietta bianca, slip e reggisneo bianchi 


La lunga notte di Bea [COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora