Capitolo 4

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La mensa era così piena che difficilmente si poteva trovare un posto libero in mezzo a tutti quei liceali e di fatto,Lisa,con il pranzo sul vassoio,stabilì che l'opzione migliore era andare fuori o sul terrazzo della scuola.

La seconda idea le sembrò decisamente migliore della prima e con nonchalance,la ragazza si diresse con il suo passo ondulato verso la porta,per poi sparire tra i corridoi.

Non aveva visto Jennie quella mattina.

Doveva ammetterlo,aveva passato una buona serata in sua compagnia la notte prima. Le mancavano terribilmente le serate così,fatte semplicemente di chiacchiere.

E di fatto,aveva aspettato Jennie all'incrocio prima della fermata dell'autobus,sapendo che la maggiore passava di lì visto che era l'unica strada che portava al bus,ma non l'aveva vista.

C'era un bel sole fuori quella mattina e Lisa aveva pensato bene che sarebbe stata una giornata perfetta per una passeggiata e non si era sbagliata.

Una volta sul terrazzo,Lisa lasciò che il leggero venticello le accarezzasse la pelle,dandole i brividi. Il suo sguardo si perse tra le colline in lontananza,riportandola indietro nel tempo,quando era ancora una bambina e fingeva spesso di essere una qualche principessa che regnava su quel piccolo regno circondato da alture.

Mentre mangiava pensò di nuovo a Jennie che era assente a scuola quel giorno. Non aveva il suo numero,dunque non poteva chiederle cosa avesse. Pertanto,decise che le avrebbe fatto visita quel pomeriggio stesso.

Lisa continuava a guardare il blu del cielo e il verde delle colline. Era rilassante starsene lì seduta,semplicemente osservare in silenzio ogni piccolo dettaglio che vedeva davanti a sé.

Le case dai tetti rossi,le punte dei grattacieli grigi,i vetri lucenti di quest'ultimi,le foglie degli alberi.

Guardava e rimaneva impressionata da ciò che circondava. Gli uccelli nel cielo volavano liberi e l'unica cosa che Lisa desiderava tanto ardentemente in quel momento,era che il suo pover cuore potesse essere altrettanto libero.

Forse un giorno lo sarebbe stato. O forse no.
La vita è imprevedibile dopotutto.

Persa nei suoi pensieri,Lisa non si accorse nemmeno di essere (di nuovo) in ritardo per le lezioni.

Si alzò di scatto,facendo per sbaglio cadere del cibo per terra,ma non se ne preoccupò più di tanto. Prese la borsa con i libri e di corsa si affrettò a tornare in classe.

☆ ☆ ☆ ☆

Quella mattina Jennie si era svegliata con un terribile mal di pancia e di fatto era rimasta a casa.

Non sapeva come,ma Melanie non aveva obiezioni a riguardo. D'altronde però,finché fosse rimasta in camera sua,chiusa senza farsi vedere né sentire,alla matrigna non importava.

Passò maggior parte della mattinata ad alternare antidolorifici con ore di sonno e viceversa. Scese in cucina solo una volta,mentre Melanie se ne stava sul divano,a guardare uno di quei suoi stupidi show americani.

Uscendo fuori per un po',respirò a pieni polmoni l'aria fresca,stringendosi forte nella leggera vestaglia si velluto che aveva addosso.

Il vento leggero le scompigliò i capelli che le finirono sugli occhi. Con un leggero gesto della mano portò una ciocca dietro l'orecchio.

Alzò la testa e guardò il cielo azzurro.
Scrutò la forma delle nuvole,immaginando di poter toccare con le sottili dita quelle soffici masse bianche.

Si chiese se anche Lisa,in quel medesimo momento,stesse guardando il cielo come lei.

Non sapeva il perché di quella domanda,né come mai si fosse chiesta una cosa del genere così spontaneamente. Senza alcun apparentemente motivo.

Appena si ritrovò nella propria stanza la sera prima,la ragazza stette ferma qualche secondo,appoggiata alla porta,con un'enorme sorriso sulle labbra.

Da tempo non si divertiva così.

Quella serata passata in compagnia di Lisa fu come il calore che ti avvolge una volta che entri in casa,quando,in inverno, ti affretti per arrivare alla tua abitazione,come se correndo potessi in qualche modo liberarti dalle grinfie del gelo.

O quando di mattina,in estate,rimani sveglia tutta la notte,solo per poter ammirare l'alba che ti affascina così tanto,con quelle sue sfumature dai più svariati colori,assaporando il silenzio che avvolge la città per un minuto.

C'era qualcosa di speciale in Lisa e forse lei nemmeno lo sapeva. Ma Jennie l'aveva notato di certo.

Stringeva in mano il foglietto di carta che la minore le aveva dato quella sera.

Esaminò la delicata calligrafia di Lisa,seguì con un dito ogni numero scritto a matita sullo sfondo rosso. Notò una piccola macchia di caffè su una lato della carta,in basso a sinistra c'era la firma della ragazza.

Sorrise pensando a come probabilmente Lisa avesse annotato il proprio numero solo per darlo in seguito a qualcuno. Forse non le importava nemmeno a chi.

Magari l'aveva scritto per pura noia o solo perché sapeva che un giorno l'avrebbe usato.

Ma perché si stava facendo tutte quelle domande? Cercava di darsi una risposta senza però alcun risultato.

Rientrò in camera sua solo per addormentarsi stanca sul letto. Lo stomaco aveva ricominciato a farle male e le palpebre erano sempre più pesanti,finché Jennie non cadde in un sonno profondo.

Si svegliò solo quando la stridente voce di Melanie le urlò che era venuto qualcuno a farle visita.

Sorpresa in un primo momento,Jennie annuì velocemente,stropicciandosi gli occhi,cercò di capire chi potesse esser venuto a quell'ora.

Fuori dalla sua finestra,il buio stava prendendo il sopravvento e la ragazza capì che doveva essere piuttosto tardi.

《Ciao!》 Esclamò Lisa entrando in camera di Jennie e chiudendo la porta dietro di sé. La mora la guardò perplessa per qualche secondo. Da una parte perché era ancora stordita dalla dormita,dall'altra perché tra tutte le persone del mondo,Lisa era l'ultima che sarebbe venuta a farle visita. O così almeno pensava.

《Ciao Lalisa》 la salutò a sua volta scostandosi due ciocche di capelli dal viso. L'amica le sorrise ed iniziò a frugare nella borsa in cerca di qualcosa.

Dopo qualche secondo,tirò fuori una scatoletta di medicinali e un po' di frutta,porgendole a Jennie che ora la stava guardando ancora più esterrefatta.

《Sono dei antidolorifici e un po' di frutta,ho visto che oggi eri assente e ho pensato che magari,dopo la cena di ieri,ti fossi svegliata con un po' di mal di pancia》 le spiegò Lisa sedendosi sul letto. Non appena la ragazza era entrata in camera,un dolcissimo odore di vaniglia aveva inondato la stanza e questo bastò a svegliare la maggiore. La ringraziò educatamente e nella camera piombò di nuovo il silenzio.

Esso fu subito interrotto da Lisa,la quale fece un commento relativo alle bellissime tende che Jennie aveva alla finestra. Le chiese in che negozio l'aveva comprate,di che stoffa erano fatte e cose varie. Può sembrare un discorso inutile,ma Lisa non sapeva di che altro parlare,dato che si erano conosciute solo la sera prima.

In seguito,Jennie fece un commento riguardo la giacca di pelle che Lisa quel giorno stava indossando,come l'amica,anche Jennie sostanzialmente non conosceva Lisa da così tanto tempo da poter parlare senza un lieve imbarazzo.

In realtà,la loro conversazione si era fatta sempre più articolata e alla fine,senza nemmeno rendersene conto,le due ragazze passarono due buone ore a parlare.

Purtroppo alla fine si dovettero salutare visto che era ormai notte,ma prima di andar via Lisa le propose di fare la strada insieme il giorno dopo. Erano giornate soleggiate e una buona camminata con un'ottima compagnia era l'ideale.

Lisa aprì la porta ed era pronta per uscire quando si sentì chiamare da Jennie.

《Hey Lisa》 La ragazza teneva stretto intorno alle spalle uno scialle morbido,il fresco venticello notturno,entrando dalla porta semiaperta,le scompigliava leggermente i capelli raccolti in una treccia 《fai attenzione mentre torni a casa》

Lisa le sorrise e chiuse la porta dietro di sé.

𝕴𝖓𝖘𝖎𝖊𝖒𝖊 𝖈𝖔𝖓𝖙𝖗𝖔 𝖎𝖑 𝖒𝖔𝖓𝖉𝖔 || JenLisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora