E così rimasero, mano nella mano con solo la luce della luna a illuminare la stanza; Lisa non staccava i propri occhi da quelli di Jennie e Jennie non osava distogliere lo sguardo. In altre circostanze la scena sarebbe potuta sembrare imbarazzante o ambigua, ma in quell'esatto momento a nessuna delle due importava veramente nulla, l'unica cosa che effettivamente poteva avere un minimo di importanza era che qualcosa o qualcuno avrebbe potuto interrompere quell'attimo tanto delicato.
Mano nella mano, con il calore della stretta di Lisa sulla propria pelle, Jennie si addormentò, cadendo, per la prima volta dopo un tempo innumerabile, in un sonno profondo, composto da scene incantevoli e sogni graziosi.
Il mattino seguente non fu per nulla diverso da quelli precedenti: lo stesso sole si alzò alto nel cielo, inondando la città di luce e destandola dal suo riposo; la stessa rugiada scese sulla terra silenziosa, ornando i verdi alberi di un mantello di freschezza; gli stessi uccelli cantarono dolci melodie.In cucina Lisa e Jennie stavano sedute una di fronte all'altra, con tazze di caffè fumanti nelle pallide dita e piatti di porcellana riempiti delle più deliziose leccornie. Di tanto in tanto la mora si alzava per afferrare dello zucchero dalla credenza o del latte fresco dal frigorifero, e allora, alzandosi sulla punta dei piedi, l'orlo della leggera camicia da notte si sollevava di poco, lasciando intravedere una sottile linea di pelle rosea e quando quella si risiedeva la spallina dell'abito cadeva, mostrando a Lisa il suo collo snello. La ragazza non riusciva a spiegarselo, ma in quei momenti sentiva un brivido lungo la spina dorsale e una passione nel cuore che pareva mandare i suoi sensi in estasi. E quando Jennie si cambiava davanti a lei e indossava l'uniforme scolastica, allora Lisa non poteva far altro se non ammirare la sua esile figura, dimenticando delle volte addirittura di indossare la cravatta oppure pettinarsi i lunghi capelli.
Una volta la mora le aveva pure chiesto quale fosse la ragione di quel suo costante sguardo di ammirazione, ma la ragazza non aveva saputo trovare una risposta dato che non si rendeva nemmeno conto che quelle occhiate che lei riteneva tanto innocenti erano in realtà coperti dalla più pura cupidigia. Tentava di reprimere l'ardore che provava nel petto, ma il sentimento aumentava e cresceva come una bestia nutrita di miele e farina. Nel profondo dell'animo capiva che quello strano effetto era dovuto al suo graduale innamoramento, tuttavia la nostra sciocca fanciulla non si azzardava ad accettare una cosa del genere. Come poteva innamorarsi di una persona come Jennie? L'amore è un'arma letale. Se mai avesse accolto la forte passione, allora Jennie avrebbe avuto il totale controllo del suo corpo e della mente; l'avrebbe tenuta attorno al proprio flebile dito come un pupazzo di pezza, girandola e rigirandola come una trottola, costringendola a fare di tutto ciò che il suo cuore avrebbe desiderato e Lisa non avrebbe neanche osato tirarsi indietro. Questo la ragazza cercava di evitare ad ogni costo e reprimere quel sentimento l'aiutava a mantenere una mente lucida.Jennie non era altrettanto santa, anzi, capitava spesso che lanciasse un'occhiata fugace nella direzione di Lisa quando ella entrava in bagno e lasciava la porta socchiusa, rendendole possibile vedere di sottecchi la schiena nuda della ragazza o le lunghe gambe scoperte; una sera era riuscita addirittura a sfiorarle la morbida pelle dell'interno coscia con la scusa di aver notato un leggero arrossamento sulla bianca tela. Nell'esatto momento in cui le sue dita toccarono la gamba di Lisa, il corpo di Jennie fu colpito da un fulmine di estasi e l'impulso di avvicinarsi ancora di più alla dea che sedeva dinanzi a lei si fece intollerabile, ma la ragazza riuscì a domare la temibile passione. Di notte, quando quella dormiva stesa accanto a lei, con solo qualche centimetro a dividere i loro fragili corpi, Jennie poteva sentire il paradisiaco profumo che la sua musa portava e osservare i suoi tratti delicati. Senza dubbio conosceva perfettamente la causa della fiamma che d'un tratto si ardeva nel suo petto quando i suoi occhi incontravano quelli di Lisa dall'altro lato della classe, sicuramente il potente desiderio non le era sconosciuto e di certo il balbettio che la coglieva quando Lisa le si rivolgeva tête-à-tête non passava inosservato, tuttavia Jennie non riusciva a trovare coraggio per accettare la verità, si può dire che avesse quasi paura ad ammettere che forse Lisa per lei non era solo una compagna di classe.
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𝕴𝖓𝖘𝖎𝖊𝖒𝖊 𝖈𝖔𝖓𝖙𝖗𝖔 𝖎𝖑 𝖒𝖔𝖓𝖉𝖔 || JenLisa
Fanfiction《Ti impegni così tanto a salvare gli altri, ma chi salverà te?》