Capitolo 19

608 54 11
                                    

Sdraiata sul divano sudicio Lisa giocava a Tetris sul suo telefonino, con una coperta sulle gambe nude e il trucco sbavato. La vecchia televisione accesa le faceva compagnia ed era anche l'unica fonte di luce presente nel salotto, il cui acre odore di muffa aveva portato la ragazza ad aprire la finestra nel bel mezzo della notte, facendo così entrare il freddo gelido. Sul largo davanzale erano stati messi in bella vista una serie di vecchie pile di libri impolverati, un vaso con dei fiori ormai secchi ed una tazza di caffè fumante appena fatta, elementi che nel loro insieme rendevano la stanza piuttosto accogliente. Fuori dalle mura del condominio c'era solo silenzio, il quale cullava la città dormiente con melodie impercettibili all'orecchio umano.

Sulla vecchia poltrona con i braccioli in legno erano appoggiati, in modo assai disordinato, il vestito rosso che aveva indossato quella sera e la pesante giacca in pelle, la quale portava ancora il forte profumo di Jennie addosso. Parlando di quest'ultima, Lisa non si reggeva letteralmente in piedi dalla stanchezza ma come una testarda aveva deciso di aspettare la maggiore fino all'ultimo.

Stanca di giocare con il telefono si alzò dal letto, poggiando i piedi avvolti da calde calze di lana sul tappeto antiquariato e buttandosi la coperta sulle spalle si avvicinò al davanzale, impugnando il manico della tazza scheggiata. In televisione stavano mandando in onda uno dei suoi programmi preferiti, un vecchio talent show che avevano smesso di trasmettere da tempo ma che risvegliava in lei ancora piacevoli ricordi; spostando un paio di libri Lisa si sedette sul davanzale, stringendo tra le mani la tazza bollente. Una folata di vento la fece rabbrividire e finalmente chiuse quella dannata finestra, rimanendo sola in quella stanza animata dalla voce sonora del presentatore, il quale stava indicando i vincitori della scorsa puntata con la sua mano grassoccia.

Cercò di distrarsi ma la voce di Hyunjin rimbombava ancora nelle orecchie. "Ai suoi occhi non sei una colpevole, ma una vittima bloccata in questo folle giochetto che la vita ti ha riservato" continuava a dirle quella voce nella testa, eppure, una volta tornata nel suo appartamento Lisa era stata presa dal dubbio ed aveva iniziato ad esaminare tutte le possibilità che aveva davanti, constatando se valesse veramente la pena instaurare un ulteriore discorso colmo di parole difficili e termini elevati.

Pregava Dio che Jennie venisse il prima possibile, così da permetterle di togliersi quel macigno di dosso e continuare a vivere tranquillamente, ma Jennie non si faceva viva e la notte stava lasciando lentamente posto al giorno. Improvvisamente lo show che tanto le piaceva da piccola divenne noioso, la voce del presentatore iniziò a darle noia e i contestanti si trasformarono in individui senza alcun talento. Spense la televisione, buttando in seguito il telecomando sul divano, ma mancò il bersaglio e l'oggetto cadde a terra con un tonfo irritante. Lisa imprecò con voce stanca e portandosi una mano al viso si strofinò gli occhi arrossati, chiedendosi quanto ancora avrebbe dovuto aspettare per poter rivedere Jennie.

Non riuscendo più a stare sveglia si rifugiò in camera, venendo accolta dall'umidità presente in quelle quattro mura dalle quali l'intonaco cadeva a pezzi e con un balzo si ritrovò nel suo letto scomodo.

Nuovamente la voce di Hyunjin si insinuò nella sua mente e ancora una volta domandò a se stessa cosa fare, come risolvere quell'enigma complesso, ma nonostante si sforzasse ancora e ancora non riuscì a trovare una soluzione soddisfacente; le parole dell'amico l'avevano messa in crisi, quello era certo, eppure erano riuscite a darle una sorta di stimolo, qualcosa che la spingesse a fare ciò che aveva sempre avuto paura di fare e ora che aveva questa splendida opportunità davanti a sé non poteva tirarsi indietro.

Il suo lungo corso di pensieri fu interrotto da un lieve colpo alla porta, un rumore impercettibile che si fece via via più sonoro fino a diventare un busso vero e proprio e Lisa, di malavoglia, si alzò per avvicinarsi all'ingresso e far entrare Jennie, la quale corse dentro di tutta fretta tremante dal freddo. Aveva il naso e le guance arrossate e gli occhi lucidi, ma non era ubriaca, infatti era ancora in grado di parlare senza balbettare e camminare con passo sicuro; salutò Lisa con un rapido bacio sulle labbra, per poi correre in fretta e furia nella stanza per togliersi quei vestiti scomodi di dosso ed indossare al loro posto il morbido pigiama portato da casa.

𝕴𝖓𝖘𝖎𝖊𝖒𝖊 𝖈𝖔𝖓𝖙𝖗𝖔 𝖎𝖑 𝖒𝖔𝖓𝖉𝖔 || JenLisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora