Capitolo 10

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Passavano i giorni e Lisa non si vedeva da nessuna parte, né a scuola né nel locale dove lavorava part-time nel tempo libero. Senza dubbio, ciò aveva preoccupato non poco Jennie, che ogni mattina l'aspettava fiduciosa all'incrocio e si fermava spesso davanti al portone della scuola, sperando di vedere Lisa entrare. Tuttavia però, ogni volta era costretta a percorrere la strada da sola, dal momento che l'amica non appariva da nessuna parte.

Non che avessero dialogato molto nei corridoi dell'istituto in quei pochi giorni di amicizia, ma a Jennie mancava quella testa calda e soprattutto le dispiaceva non poter scambiare due chiacchere con la ragazza dopo scuola. Di amiche ne aveva una dozzina, sebbene sia più corretto chiamarle conoscenti, dal momento che la falsità di quelle donzelle delle volte era a livelli talmente astronomici da dare il voltastomaco. Lisa era così reale a confronto con le ragazze della scuola. Se c'era bisogno di dire qualcosa, anche se quella cosa era sgradevole, Lisa preferiva dirla direttamente piuttosto che nascondere la pesantezza di una confessione sotto una grande porzione di ipocrisia, e questo conferiva quella dignità alla sua figura che mancava alle altre.

Era unica nel suo genere. Se non fosse esistita, qualcuno avrebbe dovuto disegnarla su una tela o scolpirla nel marmo, in modo da concedere anche a coloro che non comprendono la bellezza di conoscere almeno un poco della sua esistenza. Un poeta avrebbe dovuto trascrivere versi dedicati alla sua figura, per poter adorare la sua forma e venerare il suo aspetto, e trasformala in una creatura leggendaria, come le muse descritte nei miti greci. A qualcuno questa potrebbe sembrare un'esagerazione, un'adorazione sfociata in ossessione, ma la verità era che Jennie Kim provava forte ammirazione nei confronti dell'amica, considerandola la più rara e preziosa gemma nascosta dal fango.
Non poteva nemmeno immaginare che la ragazza che tanto lodava provava la stessa stima nei suoi confronti, ritenendola come un modello da seguire.

Dopo giorni di assenza, Lisa finalmente comparve nei corridoi della scuola. Era passata una mattina con passo incerto, indossando una pesante felpa dal colletto alto e stivali che le arrivavano fino al ginocchio, nonostante fuori non facesse così tanto freddo. La gonna poi, sembrava più lunga del solito ed ovviamente mosse delle voci folli in giro per la scuola. Non era suo desiderio far parlare di sé, ma gli studenti di quella scuola non avevano apparentemente nulla di meglio da fare, se non criticare costantemente chi non aveva nemmeno chiesto di essere giudicato.

Eppure, sebbene fosse ritornata e non avesse mostrato grandi cambiamenti, apparte i vestiti un po' troppo pesanti per la stagione primaverile che era iniziata, Jennie notò qualcosa di diverso in lei e nel suo comportamento, accorgendosi della differenza solo dal modo in cui camminava.

Le lanciò occhiate per tutta la giornata, tentando di riconoscere qualche indizio nel suo comportamento, ma non ricevette ciò che cercava. L'unica cosa che poteva essere considerata strana erano i continui sospiri di Lisa, così rumorosi da poter essere uditi anche dal fondo della classe. Le era difficile trattenersi dall'andare di fronte a Lisa per interrogarla su ciò che era successo in quei suoi giorni di assenza, tuttavia la sua reputazione ne avrebbe risentito e anche se aveva più volte affermato che non le interessava per nulla l'opinione degli altri, si tirava sempre indietro quando c'era il rischio di rovinare la propria fama. Era una parte di sé che odiava fervidamente e che voleva eliminare con tutta l'anima, ma che non riusciva mai ad opprimere, trasformandolo in un terribile difetto.

Non riuscendo più a reprimere i propri sentimenti e sospetti, Jennie segui Lisa quando quella si diresse verso il bagno. Era la pausa pranzo e la maggior parte degli studenti si trovava in mensa a pranzare, dunque nessuno fece molto caso alle due ragazze scomparse dalla vista.

《Lisa?》 Chiamò Jennie trovandosi nella stessa stanza dell'amica. Chiuse la porta al fine di non essere interrotta mentre cercava di risolvere l'enorme enigma che lei stessa si era creata. 《Sei stata assente per molti giorni ,è successo qualcosa?》 Chiese avvicinandosi alla ragazza, la quale si era girata a guardarla con occhi rassegnati. Aveva lo sguardo di un soldato consumato da tutto lo strazio che la guerra aveva portato, una combattente che ormai non sapeva più per cosa lottare né se ci fosse un motivo valido per continuare quello scontro immaginario.

𝕴𝖓𝖘𝖎𝖊𝖒𝖊 𝖈𝖔𝖓𝖙𝖗𝖔 𝖎𝖑 𝖒𝖔𝖓𝖉𝖔 || JenLisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora