John

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Veronica era lì, distesa sul divano con una vestaglia di seta rosa che lasciava a desiderare. Era senz'altro l'amore della sua vita, la amava più di sé stesso...ma in quel momento non lo attraeva come un tempo. Prima di fare l'amore Veronica si metteva quella vestaglia, si sdraiava sul divano a guardare la TV ed aspettava che il suo uomo la raggiungesse. Quella sera John aveva deciso di dirle la verità. Non poteva più tenersi dentro tutto quanto per il rispetto della donna che amava, ma anche per sé stesso. John infatti si sedette accanto a lei e la osservò senza dire nulla. Veronica fece il primo passo cominciando a baciarlo, ma si accorse subito però che qualcosa non andava.
-Va tutto bene amore?-
Gli chiese guardandolo in viso, era ovvio che non andava tutto bene! John aveva paura della reazione che avrebbe avuto dopo averglielo detto. Forse non si sarebbe arrabbiata, ma ci sarebbe rimasta male di sicuro e questo lo distruggeva. Aveva gli occhi lucidi e il sorriso all'ingiù.
-John va tutto bene? È..è successo qualcosa? Perché sei così a disagio?-
Gli chiese ancora Veronica che stava cominciando ad essere preoccupata.
-I-Io devo parlarti-
La voce del povero ragazzo era sottilissima e tremante. Veronica si sedette affianco a lui cercando il suo sguardo rivolto a terra.
-Veronica tu lo sai che io ti amo...tantissimo...morirei per te perché tu sei la donna della mia vita, sei...l'amore della mia vita...però...-
A quel però Veronica si preoccupò di più
-Ti sei innamorato di un'altra, non è cosi John? Lo sappiamo entrambi che le cose non vanno più come una volta ed è a causa di un'altra, vero?-
La voce di Veronica era calma, ma triste e sofferente. John tornò a guardarla negli occhi e scosse la testa.
-No no... no amore come ti viene in mente? No! Tu sei l'unica donna che io abbia mai amato...il motivo è un altro. È da un po' di mesi che ci penso e...credo di essere gay...-
Gli occhi verdi smeraldo caddero di nuovo al suolo, questa volta una lacrima lo tradì e cadde lungo la guancia soffice e calda, Veronica non disse niente. Rimase lì a guardarlo con gli occhi pieni di lacrime. Il cuore aveva smesso di battere, la bocca era semiaperta, non sapeva cosa dire o cosa fare. Non era colpa sua, lo sapeva. L'uomo che amava e che aveva sempre amato non era attratto da lei perché...no non riusciva a pensarci, non il suo John! Insomma non aveva niente contro le persone omosessuali ma... John non era più attratto da lei perché amava gli uomini. Era questo che non andava, ecco perché si era creata questa profonda crisi tra di loro. Anche se non ce l'aveva con lui, Veronica sentiva la necessità di andarsene. Si alzò dal divano lasciando il povero John a piangere da solo. Mise le prime cose che le capitarono sotto mano e uscì di casa senza nemmeno salutare. Quando la porta si chiuse dietro di lei, John si abbandonò ad un pianto liberatorio che prima aveva dovuto tenersi dentro. La amava, ma lei non era un lui. Si avviò verso il telefono e fece il numero di casa di Freddie, aveva bisogno di parlare con un amico. Ci mise un po' a rispondere, ma alla fine la voce suadente di Freddie rispose.
-Fred sono John-
-Hey tesoro, come stai?-
-Glie l'ho detto...-
Una pausa di qualche istante ci fu tra i due, poi Freddie riprese a parlare.
-Come l'ha presa?-
John non rispose, ma crollò in un'altra crisi di pianto.
-Oh mio Dio...John è normale che sia andata così...insomma Mary se lo aspettava ma...evidentemente Veronica no. Stai tranquillo, dalle un po' di tempo e vedrai che si sistemerà tutto-
-Se ne è andata senza dire niente!-
-Ti ripeto che è normale. Ti ama ed è normale che l'abbia presa così. Ognuno ha il suo modo di reagire...senti tesoro perché non vieni a casa mia? Passiamo una serata insieme, ci beviamo una birretta, magari ci guardiamo un film. Che ne dici?-
John ci pensò un po' su, poi annuì
-John?-
-Ah sì...ehm...sì va bene, arriverò da te fra qualche minuto, lasciami solo...lasciami solo preparare-
-Perfetto mio caro, allora a fra poco-
-A fra poco-
John riattaccò la cornetta al telefono e indossò giacca e scarpe, per poi uscire con le chiavi di casa e della macchina in mano. Forse quella serata sarebbe migliorata in compagnia di Freddie, il suo migliore amico. Fuori faceva un freddo polare, le temperature di gennaio si facevano sentire eccome. Sperava almeno che Veronica fosse andata da un'amica o comunque da qualcuno in modo da non sentire tutto quel freddo. La macchina non partiva, provava e riprovava ma niente.
-Parti stupida macchina!-
Se ci fosse stato Roger con lui avrebbero litigato sicuramente. Mai insultare una povera macchina, diceva sempre. Beh però almeno aveva funzionato. Così partì verso casa di Freddie. Erano le 2.34 del mattino e in strada non c'era nessuno. Infatti nel giro di cinque minuti era già arrivato. Salì le scale così di fretta che arrivò all'appartamento di Freddie con il fiatone.
-John che ti succede? Perché non hai preso l'ascensore?-
-I-io...non mi piacciono molto..-
Freddie fece un sorriso e lo fece entrare.
-Ah John...dai, va in salotto. Io arrivo con qualcosa da mangiare. Spero che tu abbia mangiato caro-
-Emh...no, non avevo molta fame in realtà-
-Molto bene...così assaggerai i biscotti di mia sorella-
-Emh...potresti invece portarmi un bicchiere di latte?-
-Sì va bene, tesoro-
Deacy si lanciò letteralente sul divano ed aspettò il suo amico guardando il soffitto. Finalmente Freddie arrivò con due bei bicchieroni di latte caldo ed una bottiglia di whisky. Ne mise un po' in tutti e due i bicchieri, poi mescolò con un cucchiaio.
-Bevi questo mio caro, ti farà sentire meglio-
John obbedì e ne bevve un sorso.
-Allora? Che film vediamo?-
Freddie prese qualche videocassetta e le appoggiò tutte sul tavolino accanto al divano. C'erano diversi film, Freddie lasciò scegliere all'amico. John scelse centro della terra: continente sconosciuto.
-Bella scelta John...io l'ho visto un sacco di volte ma...è la tua serata caro-
Freddie prese la videocassetta e la infilò nel registratore.
-Sei sicuro di non voler nulla da mangiare?-
-Adesso che ci penso avrei un po' di fame-
Allora senza dire niente, Freddie si alzò ad andò in cucina. Sua sorella era passata proprio quella mattina e gli aveva portato i suoi buonissimi biscotti alla cannella che Freddie amava.
-Mangia qualche biscotto, sono buonissimi-
Gli disse addentandone uno. Più il bicchiere si svuotava e più Freddie lo riempiva di whisky. I biscotti alla cannella bagnati nel latte con whisky non erano per niente male. Per tutta la durata del film i due non parlarono. Si godettero la serata come due vecchi amici (lo erano in realtà), bevvero come due ubriaconi e si rimpilzarono di biscotti. Entrambi si addormentano prima che il film potesse finire, colmi di whisky e biscotti. Se non ci fosse stato Freddie, John non avrebbe superato quella serata. Era iniziata come una serata d'amore ma si era conclusa tragicamente. È a questo che servono gli amici, no? Nelle situazioni difficili ti aiutano, ti soccorrono, ti offrono da bere ed una spalla su cui piangere. Freddie era proprio il suo migliore amico.

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